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Ad aprile di quest’anno si è costituito il Comitato Italiano per la Tutela del Piede Franco, una giovanissima associazione che sta lavorando alacremente per la salvaguardia della forma di viticoltura primigenia, senza la quale il grande patrimonio ampelografico non sarebbe mai potuto arrivare fino ai giorni nostri.

Il Comitato opera non soltanto per la creazione di banche varietali diffuse a mezzo di terreni su tutto il territorio nazionale, ma anche per la promozione delle aziende vitivinicole che hanno deciso di puntare su un modello agronomico che richiede sforzi supplementari.

Il Comitato Italiano di Tutela per il Piede Franco alla Reggia di Portici

Con il contributo di Identità Mediterranea, associazione di Castel San Giorgio finalizzata alla promozione della Cultura del Mare Nostrum, è stato organizzato un convegno che, a partire dalle ore 9:00 del 23 settembre, avrà come sede la prestigiosa Sala Cinese nella Reggia di Portici con il patrocinio del Dipartimento di Agraria.

Il convegno coinciderà con il primo incontro ufficiale in pubblico del Comitato Italiano per la Tutela del Piede Franco e vedrà la partecipazione di una platea eterogenea, composta da esperti in campo agronomico e vitivinicolo, sommelier, addetti al settore a vario titolo, studenti e giornalisti.

Con la moderazione di Adele Munaretto, comunicatrice enogastronomica e sommelier, e di Gaetano Cataldo, fondatore di Identità Mediterranea, porteranno i saluti del Comitato i membri Giulio Caccaviello e Ciro Verde, rispettivamente agronomo ed enologo, con Cosimo Orlacchio, referente regionale per il Comitato stesso e presidente della Condotta Slow Food dei Campi Flegrei.

Il sostanziale contributo al dibattito sarà dato da relatori di prestigio, specialisti nelle diverse discipline scientifiche attinenti al tema e che apporteranno valore accademico al convegno, mediante le loro diverse prospettive, stando al loro ruolo presso l’Università di Napoli “Federico II”. Infatti parteciperanno Teresa del Giudice, professoressa in Economia Agraria, Alimentare ed Estimo Rurale, Giovanna Sangiuolo, giurista del Diritto Vitivinicolo ed Agroalimentare, Roberta Marra, docente in Patologia della Vite, e Riccardo Aversano, professore di Genetica Agraria. Al termine della disamina i saluti di Silvano Ceolin, presidente del Comitato.

Abbiamo chiesto a Gaetano Cataldo, miglior sommelier dell’anno al Merano Wine Festival e nostro autore, da sempre vicino a queste tematiche, nonché aderente al Comitato, una riflessione…

“La Viticoltura a Piede Franco dovrebbe essere considerata patrimonio immateriale dell’umanità, poiché ha accompagnato l’incedere della civilizzazione attraverso i secoli e portato fino ai nostri giorni una ricchezza millenaria in termini di biodiversità ampelografica, malgrado la feroce aggressione della fillossera. Per quanto la ricerca scientifica sia indispensabile e l’ingegneria genetica stia producendo viti tolleranti alle malattie, con un ridotto numero di trattamenti e quindi di impatto ambientale, è giusto preservare il patrimonio genetico della Vitis Vinifera per evitarne l’estinzione.

Al di là dei diversi punti di vista, ciò che conta è che a questo convegno noi tutti non possiamo che ascoltare ed apprendere dai docenti: saranno le loro erudizioni a dare orientamento al giovanissimo Comitato che, molto umilmente si vuole fare portavoce e baluardo per tutelare la viticoltura franca di piede, ma che può essere un tramite straordinario, assieme a piccole associazioni, tra Enti, Istituzioni ed Imprese. L’importante è poter instaurare un dialogo assertivo con gli esponenti del mondo universitario, saperli ascoltare e mettersi a disposizione del territorio”.

Effettivamente il progresso scientifico e la ricerca debbono andare di pari passo, sperando di concerto all’evoluzione dell’uomo ed in armonia con l’ambiente e la Natura.

Info:

Quando: il convegno si svolgerà dalle ore 9:00 del 23 settembre 2024

Dove: avrà come sede la prestigiosa Sala Cinese nella Reggia di Portici

Organizzato da: Comitato Italiano per la Tutela del Piede Franco

Relatori: Teresa del Giudice, professoressa in Economia Agraria, Alimentare ed Estimo Rurale, Giovanna Sangiuolo, giurista del Diritto Vitivinicolo ed Agroalimentare, Roberta Marra, docente in Patologia della Vite, e Riccardo Aversano, professore di Genetica Agraria

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