La 13° edizione del Festival delle Terre – Premio Internazionale Audiovisivo delle Biodiversità torna a Roma dal 1 al 4 dicembre 2016 negli spazi del cinema Trevi di Roma, presentando numerose opere tra documentari, film d’inchiesta e animazioni per testimoniare l’universo dei diritti legati alla terra attraverso gli occhi e le parole di chi ne è protagonista: piccoli produttori di cibo, comunità locali, popoli indigeni e tutti coloro che si battono in difesa della terra, del territorio e della sovranità alimentare.
25 film in programma, 17 in concorso ospitati nelle tre sezioni “Terre Resistenti”, “Popoli nativi. Racconti di dignità” e “Preservare il Pianeta, alternative per nutrire il mondo”. Tante le storie raccontate, insieme ad autori e autrici che incontreranno il pubblico nella magnifica sala del cinema Trevi, unico cinema al mondo con al suo interno una domus romana visibile.
Le storie, di cui il Festival si fa testimone, raccontano le diverse forme della negazione dei diritti, delle resistenze e delle alternative in un’ottica di conservazione della “biodiversità”, intesa come diversità biologica, sociale e culturale. Sono storie comuni e allo stesso tempo complesse che una volta conosciute possono modificare radicalmente la nostra visione del mondo. Sono le storie di chi produce cibo e resiste nei campi, nei mari, nelle foreste ma anche nelle metropoli sempre più enormi ed invivibili. Sono i temi da sempre cari al festival delle terre. E’ l’idea di sovranità alimentare come alternativa alla speculazione finanziaria sulle risorse del pianeta.
La varietà delle cifre stilistiche e degli sguardi proposti non si esaurisce nell’alternanza tra fiction e cinema del reale: saranno in programmazione lavori molto diversi che spaziano all’interno del genere documentario dall’animazione (Full Petrol Jacket) al reportage d’inchiesta (I Vajont, Mare nostro), dal documentario di ricerca (Autostrada A3) a quello antropologico (Stana Udehe, Mingong), passando attraverso testimonianze provenienti da tutto il mondo e con molte anteprime nazionali (Code of Survival, Atlantic, Historia do futuro, Ethiopia Rising). I lavori presentati arrivano da tutto il mondo: viene curata una versione sottotitolata in italiano, a disposizione degli autori, per permettere al film di raggiungere un pubblico sempre più vasto e per non alterare le testimonianze portate sullo schermo. Viene dato spazio alle opere delle piccole produzioni indipendenti, che faticano a trovare posto in un circuito commerciale che non sempre premia la qualità.
L’evento vuole contribuire a far conoscere l’identità culturale dei popoli, intesa, in senso lato, come l’insieme degli aspetti spirituali, materiali, intellettuali che contraddistinguono una società o un gruppo sociale. Ecco perché l’iniziativa include anche vari documentari dedicati alla tematica dell’identità culturale e dei diritti dei migranti. Quest’anno saranno assegnati ben tre premi: Il premio Crocevia – 500 euro, il premio Berta Film per il secondo anno di seguito e una novità, il premio del pubblico.
Sono promossi incontri con gli autori dei film, che sempre più numerosi partecipano in prima persona alle giornate del Festival. La difesa dei diritti collettivi sulla terra e “le ragioni dei nuovi braccianti” sono i temi dell’incontro d’approfondimento proposto quest’anno. Il 3 dicembre alle ore 18.30, un importante dibattito “Riforma agraria, tra passato e futuro”, centrato sulla nuova legge quadro per l’agricoltura contadina, in discussione alla camera dei deputati.
Numerose le iniziative parallele che avranno luogo presso la Città dell’Altra Economia: esposizioni di stampe e quadri, un reading musicale, la premiazione finale ed una particolare performance di Don Pasta, prevista il 4 dicembre, oltre ad una selezione delle opere del festival e una degustazione di cibo rigorosamente biologico.
Riuscire a metterlo in piedi e offrirlo al pubblico è una grande soddisfazione, il Festival è autoprodotto e “la spinta” che ci porta ad impegnarci senza scambio economico si unisce a quella di milioni di donne e uomini che ostinatamente continuano a resistere in tutto il pianeta alla barbarie prodotta da un sistema che produce solo ingiustizie, la spinta delle persone che leggono, scrivono, manifestano e affermano con forza : “Il Futuro non è scritto!”, dichiarano gli organizzatori, Danilo Licciardello, Erica Romano, Andrea Ferrari Toniolo.
Il Festival delle Terre è organizzato dal Centro Internazionale Crocevia, associazione di solidarietà e cooperazione internazionale, attiva dal 1958 nei settori dell’educazione, della comunicazione e dell’agricoltura. Crocevia promuove e implementa attività di formazione, campagne e progetti a sostegno di comunità indigene e contadine, e si adopera nella costituzione di reti internazionali di solidarietà come il Comitato Internazionale per la Sovranità Alimentare (IPC on Food Sovereignity).
Il link al programma completo dei 25 film