La parola “cultura” deriva dal latino colere, che significa coltivare, nelle varie accezioni che conosciamo: così come con amore e attenzione coltiviamo la terra, allo stesso modo si possono coltivare gli uomini. Forte di questa consapevolezza, l’Unione Europea ha decretato il 2018 anno europeo del patrimonio culturale, affinché ogni cittadino possa conoscere e apprezzare le innumerevoli manifestazioni che di esso sono espressione. E non si tratta di un mero viaggio alla riscoperta del passato, benché sia fondamentale valorizzarlo e tutelarlo, ma di un’immersione che permetta di scoprire sia i punti in comune sia le diversità fra le manifestazioni culturali dei vari Paesi europei.
A tale scopo, durante l’anno e in ogni Paese vengono organizzati degli eventi volti a far conoscere tutto il patrimonio culturale europeo: quello tangibile (monumenti, edifici, siti archeologici, artefatti, opere d’arte, libri, abbigliamento ecc.), quello intangibile (la lingua, le tradizioni orali, buone pratiche, conoscenze ecc.), quello naturale (fauna, flora, paesaggi), infine quello digitale, che comprende tutte le risorse create (arte digitale, animazione) o trasformate in forma digitale (libri, immagini, registrazioni, video), in quest’ultimo caso per salvaguardarle e poterle lasciare in eredità alle future generazioni.
L’organizzazione
Ogni Paese membro ha nominato un coordinatore per gestire e supervisionare le numerose attività organizzate a livello locale, regionale e nazionale, ma tutte le parti legate in qualche modo al patrimonio culturale europeo sono coinvolte. La buona riuscita di questa grande occasione di promozione e condivisione culturale è stata fortemente voluta e sostenuta da tutte le istituzioni dell’Unione europea: la Commissione europea, il Parlamento europeo, il Consiglio dell’Unione europea, il Comitato europeo delle regioni e il Comitato economico e sociale europeo. Ognuna di esse contribuisce anche con l’organizzazione diretta di eventi per celebrare l’anno europeo del patrimonio culturale.
Sono state, inoltre, aperte delle specifiche call nell’ambito del programma Europa Creativa, di Erasmus+, di Europa per i cittadini, di Horizon 2020 e altri.
L’obiettivo di questa celebrazione travalica comunque il limite temporale dell’anno 2018: sono stati, infatti, elaborati dieci progetti a lungo termine legati alle attività nelle scuole, allo studio di soluzioni innovative per far sì che gli edifici appartenenti al patrimonio culturale siano utilizzati e valorizzati, al contrasto del traffico illegale di beni culturali. Questi dieci progetti perseguono quattro obiettivi:
- la partecipazione, che implica la condivisione del patrimonio culturale, lo studio del patrimonio culturale a scuola e le attività per i giovani legate a queste tematiche;
- la sostenibilità, che ha come obiettivo la riconversione di siti e paesaggi di valore culturale e la promozione di un turismo responsabile e sostenibile incentrato sul patrimonio culturale;
- la protezione, con interventi di qualità per salvaguardare il patrimonio culturale e per contrastare il traffico illecito di beni culturali;
- l’innovazione, attraverso la formazione di alta qualità degli attuali e dei futuri operatori del settore, la promozione della partecipazione delle comunità e dei singoli e con l’aiuto della scienza, posta a servizio del patrimonio culturale.
I progetti in Italia
Gli eventi organizzati in Italia sono tantissimi e riguardano tutte le regioni. 224 sono già terminati, 192 sono in corso, 215 sono in programma per i prossimi mesi, per un totale di 628. Questo numero potrebbe ancora crescere: le istituzioni, le associazioni, gli enti, le imprese, le fondazioni possono proporre nuovi eventi, richiedere il marchio dell’Anno europeo 2018 e ottenere l’inserimento nel calendario nazionale e, di conseguenza, una maggiore visibilità. La procedura di valutazione della richiesta dura mediamente tre settimane e se l’esito è positivo, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo provvede all’invio dei loghi dell’Anno europeo.
Per proporre un evento occorre compilare questo form.
L’intera organizzazione punta molto sulla comunicazione collettiva, soprattutto per dare valore a ogni singola iniziativa sul territorio. A tale scopo, si invita a utilizzare gli hashtag #EuropeForCulture, #SharingHeritage, #Patrimonio2018 e #PatrimonioItalia. Sul sito ufficiale è presente una sezione dedicata proprio alla condivisione, il Social Wall.
Gli eventi sono diversissimi tra loro: si va dalle mostre ai festival letterari, dalla promozione del cinema alle iniziative per contrastare ogni tipo di discriminazione, dal teatro alle conferenze. Nessuna attività che comunichi e valorizzi il nostro patrimonio culturale, inteso nel senso più ampio del termine, viene esclusa.
L’Anno europeo del patrimonio culturale rappresenta, quindi, un’occasione importante per valorizzare i beni più famosi ma anche per scoprire le piccole realtà, dove spesso si organizzano e si hanno a disposizione luoghi, opere e artisti meritevoli di essere conosciuti.
Gli eventi in Sardegna
La Sardegna ha ottenuto il marchio dell’Anno europeo 2018 per diversi eventi: tra quelli conclusi ricordiamo la Festa del Patrimonio di Carbonia – organizzata con l’obiettivo di rafforzare l’identità e il senso di appartenenza attraverso la valorizzazione del territorio comunale in tutte le sue manifestazioni – e il concerto corale dell’Associazione Musicale Collegium Karalitanum, organizzato in occasione di Monumenti Aperti. Interessante e innovativo è l’evento Shardana: Sardinia Legends 2018: una Summer University che avrà luogo dal 2 al 13 agosto, destinata ai giovani europei interessati a conoscere la storia della nostra isola, con un focus particolare sul popolo Shardana. Sono previste visiti ai siti archeologici e ai monumenti di Cagliari, al parco di Molentargius, all’altopiano del Golgo nel comune di Baunei, al Golfo di Orosei e alla riserva boschiva del comune di Seui. Altro evento importante è SansperARTE, organizzato nel territorio comunale di San Sperate, famoso per la sua dedizione all’arte e per aver dato i natali a Pinuccio Sciola. L’evento è iniziato il 5 maggio e andrà avanti fino al 31 dicembre e vede protagoniste oltre 500 opere tra murales, installazioni e sculture realizzati da artisti provenienti da tutto il mondo.
Altro protagonista, piccolo nelle dimensioni ma grande per il suo patrimonio, è il comune di Serri. Dal 2016 è concessionario ministeriale per le indagini archeologiche per il triennio 2016-2018 e ospita docenti e studenti italiani e spagnoli (dell’Università di Granada). Questi, insieme ai volontari del Servizio Civile Nazionale operanti nel progetto “Archeodigital Serri” (che prevede la digitalizzazione dei dati delle precedenti campagne di scavo), dal 9 al 27 luglio lavoreranno insieme ad attività di ricerca e di laboratorio. Questa sinergia vedrà anche dei momenti di incontro con la comunità a cui verranno presentati i risultati della collaborazione.
Altri eventi inseriti nelle celebrazioni per l’Anno europeo 2018 sono il Karel Music Expo che avrà luogo a Cagliari dal 4 al 10 ottobre; la mostra “emozionale” dedicata a Efisio, martire venerato in tutta la Sardegna, inaugurata il 14 aprile e visitabile fino al 30 settembre; il Carbonia Film Festival, che avrà luogo dal 6 al 14 ottobre, incentrato sui temi del lavoro e della migrazione.
Un panorama di eventi vasto e vario, con ampi margini di crescita.
Fonti
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