Napoli (ITALIA)
La casa editrice Valtrend presenta da un paio di anni, nella collana enolibro, storie “colte” ma gradevolissime, che per collegare il territorio Flegreo ai vini prodotti nelle cantine della zona “usa” come testimonials i personaggi storici che la abitarono, da Seneca, che acquista carnalità e arguzia nelle sue lettere cosí contemporanee a Lucilio, all’oste Ruggero Poleus, fittizio predecessore dell’attuale operante a Lucrino.
Per questa edizione di Malazè, l´Hotel Agave, la struttura ospitante la presentazione dell´Enolibro, ha voluto giocare con le ricette del passato e ha preparato un pasto di gala come ai tempi dell’antica Roma.
Immaginatevi come i partecipanti fossero tutti curiosi e in vivace aspettativa, per avere la possibilità di provare le stesse cose che mangiava Agrippina e che mandavano in deliquio Lucullo, e per vedere se a loro facessero lo stesso effetto.
In realtà il cibo era sobrio, molto legato alla terra, legumi, come l’autoctona cicerchia e ceci, una lasagna, (chi l’avrebbe mai detto che i Romani conoscessero già questo tipo di lavorazione della pasta?) con un ripieno di vari carni tritate e legate dal condimento tipico del tempo, il garum, ottenuto dalla fermentazione di pesce azzurro, un po’ come la nota colatura di alici di Cetara.
Le ricette erano tratte da un libro sulla cucina della antica Roma, che compendiava consigli gastronomici di Lucullo e dei suoi contemporanei e che appare come raccolta di usi, costumi e ricette nella collana Enolibro.
È stato esilarante ascoltare le descrizioni del cuoco e degli organizzatori della cena, che raccontavano come molti insuccessi e perplessità avessero preceduto la scelta finale delle pietanze da proporre. I vini erano gli autoctoni Falanghina dei Campi Flegrei e Per´ e Palummo.
Gli ospiti si sono molto divertiti a vestire i panni di nobili patrizi, allietati da canti dal´600 in poi della tradizione musicale campana.