Articolo di Marta Capiluppi
In cucina ci sono essenzialmente due modi per rispettare l’ambiente: usare prodotti del luogo, freschi e di stagione e evitare gli sprechi. Entrambe le cose richiedono un po’ di pazienza, una certa organizzazione e (purtroppo) tempo.
Partiamo dalla ricerca dei prodotti “giusti”. Innanzitutto bisogna sviluppare alcune buone abitudini. Al supermercato, reparto ortofrutta, compriamo prodotti ITALIANI e (quindi) di stagione. Oltre ad incrementare l’economia della nostra stupenda e ricca nazione, abbiamo prodotti più freschi che hanno percorso un tragitto più breve per raggiungere la nostra tavola. Ignoranza totale sui prodotti di stagione? Si colma così: i prodotti di stagione sono quelli maggiormente presenti nei banchi del supermercato, in maggiori varietà e per più giorni (o settimane, se non fate la spesa giornalmente) consecutivi. Inoltre con una rapida occhiata su internet siete in grado di farvi un’ampia cultura in materia (http://www.cookaround.com/cucina/delizie/). Questi prodotti sono ecologici perché consentono di risparmiare su trasporto e mantenimento (o conservazione), che sono le principali cause della produzione di agenti inquinanti.
Ultimamente, poi, stanno nascendo i mercati a km0. Sono in genere piccoli mercatini dove i produttori agricoli della zona vendono la loro merce: fresca, di stagione e soprattutto prodotta vicino a casa nostra! Questo non è solo ecologico, ma anche economico (e forse non è un caso se le due parole hanno lo stesso prefisso). Io sono particolarmente fortunata, perché questo mercato si svolge il sabato dietro casa mia e a Verona è una realtà già ben strutturata. I prodotti sono freschissimi, hanno il sapore che devono avere (non quello finto a cui ci siamo abituati) e costano spesso più della metà che al supermercato. Inoltre il contatto diretto col produttore consente qualche trattamento di favore: a me è successo che andando a comprare le mele verso l’ora di chiusura il simpatico venditore mi abbia regalato delle mele parzialmente ammaccate… facendomi andare a casa con 10 mele pagate per 5!
Mi direte: sì bellissimo, ma chi ce l’ha il tempo di preparare tutta questa roba fresca? Avete ragione, ma come dicevo sopra qui entra in gioco l’organizzazione. Facendo la spesa in modo oculato (e magari vicino ai giorni che avete più liberi) si riesce a cucinare la verdura fresca e magari surgelarla già pronta per essere mangiata nei giorni successivi. La verdura fresca, tra l’altro, si mantiene molto di più. Diciamo che avete un paio di giorni di margine in generale e poi si cucina e si congela!
Ma non mangiamo solo verdura. Allora, se possibile, evitiamo troppo scatolame, surgelati e carne rossa. Sembra che quest’ultima richieda dei processi di produzione molto più dispendiosi (in termini ecologici) di quella bianca. Insomma un po’ va bene, ma senza esagerare! Il mercato a km0 di Verona si è recentemente ampliato con carne, uova, formaggi, olio, vino. Non manca quasi più nulla ed è tutto prodotto “in loco”.
Un altro piccolo accorgimento riguarda le piante aromatiche (o officinali): prezzemolo, rosmarino, salvia, basilico, ecc. Sono molto comode quelle pronte, che siano surgelate o essiccate o già tagliate nelle vaschette. Tuttavia non sono affatto ecologiche! In quasi tutti i supermercati si possono trovare di questi tempi piantine aromatiche. Sono facili da mantenere (basta non scordarsi di annaffiarle!), belle da guardare e profumatissime. Si tengono facilmente nel balcone o sul davanzale e sono pronte all’occorrenza. E sono così tipicamente mediterranee! Si evitano in questo modo anche gli sprechi, perché quante volte ci è capitato di buttare quella salvia che avevamo in frigo e non abbiamo più usato?
Veniamo così al secondo problema: lo spreco. Questo è più difficile da risolvere, in quanto ancora non siamo abituati a pensare “in piccolo”. Già: siamo schiavi del formato famiglia. Ma ai nostri tempi tanta gente vive sola, o al più in coppia. Cosa ce ne facciamo del formato famiglia? Purtroppo il formato famiglia costa sempre molto meno della sua versione “mono”. La soluzione c’è, anche se è laboriosa. Prima di tutto dobbiamo imparare a capire quanto consumeremo nei giorni successivi alla spesa. Questo richiede una certa conoscenza delle proprie abitudini e un po’ di tempo (e organizzazione) per decidere una specie di programma settimanale, se facciamo la spesa una volta alla settimana.
Le tecniche sono sempre le stesse, infatti utilizzando alcuni degli accorgimenti per la scelta dei prodotti “ecologici” già si evitano molti sprechi. Poi c’è la tecnica del riuso. Ovvero, l’antica capacità che avevano le nostre nonne (e mamme) di riutilizzare gli avanzi. Dobbiamo anche avere voglia di mangiarli gli avanzi però! Molti giornali di cucina si stanno sperimentando in queste tecniche. Si trovano ricette utili anche online, per esempio qui http://www.guadagnorisparmiando.com/tag/riutilizzare-gli-avanzi-di-cibo/. Allora se la vaschetta di insaccati ci basta per 3 giorni e non abbiamo voglia di mangiare prosciutto ad oltranza, quello che resta mettiamolo nella pasta, magari con qualche verdurina: si ottiene un pasto completo. Ovviamente lo spreco che facciamo noi nel nostro piccolo nucleo familiare è irrisorio rispetto a quello dei supermercati o dei ristoranti. Alcuni supermercati si stanno attrezzando per non buttare la roba deperibile a fine giornata: per chi arriva in chiusura ci sono sconti anche notevoli su questi prodotti, alcuni supermercati mettono le cassette integre e ben protette in zone note perché chi ha bisogno possa recuperarle, altri sono d’accordo con le mense per i bisognosi.
Insomma, come abbiamo già detto, essere ecologici è una questione di pratica e abitudine, una buona abitudine però!
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