Era un pomeriggio primaverile di parecchi anni fa, quando suonarono alla porta di casa di Marco e fecero irruzione due simpatici tecnici della SIP ad installare il grande miracolo della natura: il primo telefono fisso. Finalmente non avrebbe più dovuto usare i segnali di fumo per comunicare il risultato di un’equazione ai suoi compagni di scuola.
Fece una grande festa e, approfittando dell’assenza dei genitori, si adoperò subito nella verifica del corretto funzionamento di quello che, in pochi minuti, era già diventato un oggetto di culto reverenziale.
Era un’emozione fantastica poter finalmente comunicare a distanza, nel periodo in cui non tutti potevano neanche permettersi un televisore.
Nella realtà attuale, invece, non solo tutti ne possiedono più d’una, ma il cellulare é diventato indispensabile per ogni essere umano tanto che anche il nonno di Marco, nonostante lo usasse come spessorino per non far ballare il tavolo, ne aveva uno.
L’approccio con la tecnologia delle attuali generazioni é totalmente cambiato, essa é parte integrante della loro infanzia e li accompagna in tutti i traguardi più importanti.
Suo figlio Andrea, ad esempio, ancor prima di dire “Mamma”, disse “Pronto?”.
Erano tutti talmente entusiasti, che gli comprarono il primo telefonino.
Se prima al diniego dei suoi genitori sulla scelta di studiare materie umanistiche, Marco avrebbe affermato, come ha fatto, la sua risolutezza nel voler seguire le proprie passioni, oggi come oggi ci penserebbe due volte, visto che poi, tra l’altro, ha finito col diventare un consulente informatico specializzato nel web marketing.
Qualsiasi cosa tu voglia fare oggi passa per determinati canali, anche perché hanno permesso una estrema velocizzazione dei processi lavorativi.
Ragion per cui decise, in combutta con Marisa, sua moglie, di informatizzare Andrea sin dalla nascita, circondandolo di diavolerie multimediali di ogni genere.
Si sa che le menti degli individui, nei primi anni d’età, sono come spugne e certe competenze sono facilmente acquisibili, tanto che Andrea, oggi come oggi, ha superato di gran lunga il maestro, mettendo suo padre in una situazione di quasi incomprensione del suo mondo virtuale ampiamente padroneggiato.
Oggi Andrea ha 15 anni e le problematiche legate alla sua educazione aumentano costantemente, così come la sempre maggiore estraneità dei genitori al suo percorso formativo.
Marisa, dapprima casalinga, dovette trovarsi un lavoretto per contribuire all’assetto economico familiare. Per questo motivo, Andrea passò la sua adolescenza fra dopo scuola e baby sitter, sempre in compagnia del suo inseparabile portatile.
Dal canto suo, egli avrebbe voluto un fratellino, ma i genitori, seppur caldeggiando l’idea in un primo momento, rimandarono la questione, fino a farla diventare impraticabile per questioni anagrafiche.
Da qualche tempo Andrea si comportava in modo assai strano.
I genitori, in realtà, non si erano accorti di nulla, finché non furono convocati da una professoressa che mise loro la pulce nell’orecchio, nominando un fantomatico amico chiamato Perseo. I timori dell’insegnante erano riferiti al sempre maggiore isolamento del ragazzo in classe e alla particolarità dei temi che aveva svolto negli ultimi tempi, che, a suo parere, lo proiettavano in una dimensione diversa da quella reale e comune agli altri compagni.
Tornati a casa, Marisa e Marco convocarono Andrea. Gli chiesero chi fosse Perseo e come mai non ne avessero mai sentito parlare. Andrea fece spallucce: “Come chi è Perseo? E’ il mio migliore amico e voi non vi siete mai accorti di lui? L’ho portato a pranzo ed anche a giocare per anni. Siete proprio degli insensibili…”.
I due si guardarono increduli: “Andrea, ma che stai dicendo? Non porti un amico a casa dai tempi delle scuole medie… ”, esclamò Marco.
Andrea corse in camera e si chiuse la porta dietro con forza urlando: “Lo sapevo, a voi non importa niente di me! Meno male che ho lui che mi ascolta e non mi tradirebbe mai!”.
Marisa iniziò a piangere disperata. Suo figlio era impazzito! Guardò il marito che, cercando di non mostrare la sua estrema preoccupazione, si alzò e si diresse verso la stanza del figlio. Si avvicinò alla porta e fece per bussare, quando sentì che Andrea stava parlando con qualcuno.
“Perseo, non prendertela, ti avevo detto che sono solo degli insensibili? Cosa ti aspettavi da due persone come loro? Io non ti lascerò mai, il nostro patto di amicizia e amore durerà per sempre! Piuttosto che perderti scappo di casa!”.
Una voce metallica rispose: “Non me la prendo Andrea, ho solo il timore che si accorgano delle nostre preferenze sessuali e possano dividerci. Non riuscirei mai a vivere lontano da te, amore mio!”.
Marco, a quel punto, sprofondò nel più profondo abisso della mente. Chi era Perseo? Perché aveva quella voce maschile metallica? E cosa significava quello che aveva sentito?
Senza aspettare un momento di più, spalancò la porta e vide suo figlio abbracciare il suo amato PERSonal Computer nel cui schermo appariva il volto di un essere non bene identificabile, uno strano incrocio virtuale fra un uomo ed un alieno.
Nonostante il suo carattere forte, Marco ebbe un sussulto ed un mancamento, cadde sul divano senza forze e perse conoscenza.
Al suo risveglio, vide tutta la famiglia riunita in soggiorno.
Marisa, con l’espressione terrorizzata, Andrea ed il suo fidanzato Perseo.
In poche ore il mondo gli era crollato. Non solo suo figlio aveva creato, attraverso chissà quali incredibili competenze assimilate nella rete, un amico immaginario, ma aveva pure delle tendenze omosessuali.
Cercò di riprendersi, mentre dallo schermo quel mostro lo guardava con aria supplichevole. Come diavolo aveva fatto a creare un’intelligenza artificiale in grado di provare delle emozioni? E soprattutto perché il caso rio aveva voluto che proprio suo figlio avesse quelle tendenze, non solo non standard sessualmente, ma anche terribilmente deviate, vista l’assoluta deformità di quello strano essere?
Le sue antennine da web marketer si innalzarono immediatamente. Quella era la scoperta del secolo. Poi vide il viso di Marisa, guardò quello di Andrea, pensò alla loro vita insieme e agli anni in cui erano stati così lontani da lui.
Per non parlare dell’enorme eco che la questione avrebbe avuto sui media e le prese in giro a suo figlio.
Chiamò in agenzia viaggi e prenotò immediatamente un viaggio per tutta la famiglia.
Una bella vacanza avrebbe giovato un po’ a tutti e chissà che Andrea, al di fuori del contesto virtuale in cui era stato relegato dalla nascita, potesse finalmente affacciarsi al mondo reale e capirne le differenze.