Articolo di Claudia Spano Santa Cruz
Nel Mediterraneo, ma in particolare in Italia, negli anni sessanta per “Dolce vita” si intendeva quella rappresentata dal celeberrimo film di Federico Fellini con i suoi memorabili interpreti principali: Marcello Mastroianni e Anita Ekberg. E il termine “dolce vita”, dato l’indiscutibile successo del film, assumeva anche nel resto dell’Europa un’identità tutta italiana: Roma, Via Veneto, Cinecittà, locali notturni alla moda, dive belle, sofisticate e qualcuna anche capricciosa, ritrovi e salotti di gente bene esclusivi per ceti sociali abbienti. E ancora auto di lusso, gioielli firmati, vita godereccia solo per persone con molti soldi da spendere, spesso ereditati senza sacrifici o per semplice appartenenza a famiglie ricche.
Negli anni sessanta la dolce vita rappresentava, per la maggior parte delle persone che non potevano concedersi lussi di alcun genere, solo un bel sogno, una piacevole evasione dalla pesante e faticosa realtà quotidiana che si viveva in quegli anni di dopo guerra. Il ceto medio cercava di riprendere fiato sia economico che psicologico e lo spazio per potersi godere la vita era davvero esiguo rispetto alla necessità di portare a casa il necessario per vivere.
Oggi invece quel concetto è stato ampiamente superato e il concetto di dolce vita più diffuso attualmente è la ricerca di servizi che rendano il quotidiano meno faticoso e con costi accettabili. E questi servizi sono sorti e si sono moltiplicati negli ultimi decenni e ciò che sembrava un sogno per pochi è diventato un bene fruibile per molti anche per via dei pagamenti rateali. Parlo ad esempio degli elettrodomestici, dei bus di città, del potenziamento delle linee ferroviarie aeree e navali, delle lavanderie, dei cibi a lunga scadenza, dei mezzi di comunicazione alla portata di tutti dai giornali al telefono fisso, dal telefono cellulare al computer e via dicendo.
Nonostante queste metamorfosi industriali e scientifiche il concetto di dolce vita nel mediterraneo ha subito pochi scossoni. Infatti, fin dai tempi più remoti ad oggi è sempre stata considerata “dolce vita” nel Mediterraneo quella quotidiana dei suoi abitanti. Una terra antica dove sono nate le culture che hanno lasciato tracce, dove ieri come oggi si respira aria pulita e il mare è ancora trasparente, dove maggiormente valori e tradizioni sono rimasti radicati e dove ancora esistono ritmi più lenti rispetto ai vortici della competitività e della produttività di altre parti del pianeta. E quando si parla di Mediterraneo significa anche pensare al sole invece che al freddo o umido.
Questa è l’immagine globale che gli altri hanno verso di noi: una popolazione speciale per qualità di vita e per cultura poliedrica dalle origini antichissime. Le popolazioni del Mediterraneo vivono il quotidiano tra ricchissime testimonianze di un grande passato e anche di un grande presente storico e artistico. Lo spazio per l’elencazione della vita, della cultura e della storia mediterranea dai tempi arcaici fino ai giorni nostri è talmente sconfinato che non basterebbe un articolo ma neppure un’enciclopedia per gli approfondimenti.
Quali testimonianze di tempi antichi mi limito a ricordare la presenza di fossili, necropoli, pergamene, strade, statue, terme, gioielli, monete, relitti e monumenti a cielo aperto come i Nuraghi in Sardegna riconosciuti dall’Unesco come patrimonio dell’umanità, i teatri greci e romani, i templi. E il lungo elenco continua con castelli medioevali, monasteri, fortificazioni, musei d’arte antica, sculture, strumenti musicali e armature, tessuti e costumi, manoscritti e testi sacri di gran pregio. Nel bacino del mediterraneo sono nate menti eccelse che hanno segnato il corso della storia e della cultura grandi filosofi, musicisti, artisti e soprattutto scienziati. L’orgoglio dell’Italia e del Mediterraneo tutto è e sarà Galileo Galilei, il padre della scienza che con le sue sperimentazioni fece il gran salto di qualità passando dall’empirismo alla scienza. L’eredità lasciata da Galileo è stata raccolta dai nostri scienziati che sono tra i più intuitivi ed innovativi e quelli maggiormente richiesti nelle più famose università del mondo.
Tutte queste realtà, unite alle bellezze naturali e paesaggistiche sono un richiamo irresistibile e il Mediterraneo si colloca tra le mete più gettonate ed ambite del popolo vacanziero e dai tour operator. Oggi poter fare “dolce vita” nel Mediterraneo si può, anche grazie ad una sapiente comunicazione e ai numerosi pacchetti vacanza in posti magici con un’offerta qualità-prezzo altamente vantaggiosa. Una vacanza ideata e sapientemente studiata sulle nostre città e sulle nostre coste per farci rilassare e spendere in maniera accettabile.
E tra i grandi fruitori di questi privilegi siamo proprio noi stessi che desideriamo conoscerci meglio e godere di quanto abbiamo a portata di mano. Fortunatamente siamo proprio noi mediterranei i maggiori fruitori di noi stessi viaggiando nel nostro incantevole e vario interno.
Tra le mete estive preferite vi sono le grandi isole dell’Italia la Sardegna e la Sicilia, la Spagna, la Grecia e la Tunisia. E tra tutte queste mete la più economica rispetto al rapporto qualità prezzo è la Tunisia.
In Tunisia colpisce particolarmente la popolazione radicata nelle sue tradizioni e nella propria identità. Infatti, pur essendo bellissime le città, i paesini, il mare, i deserti, le piante e i fiori quello che maggiormente colpisce sono le persone ed il loro stile di vita semplice.
Fin dall’arrivo si vive un’atmosfera un’accogliente e gentile verso i turisti e i tunisini con la loro semplicità e genuinità riescono a conquistare l’ospite.
Al fascino della popolazione si unisce la possibilità di acquistare prodotti tipicamente locali come ad esempio stupendi piatti, anfore, vasi e paralumi in ceramica manufatti artigianalmente, stupendi tappeti tessuti da donne nell’antico telaio a mano, buon pesce pescato dai pescherecci ancorati nel porto dei pescatori ad Hammamet, gli aromi mediterranei per la cura del corpo, le erbe aromatiche essiccate per la cucina e i famosi datteri tra i migliori al mondo. Tutti prodotti che vengono venduti per strada o nei mercatini, come all’interno della Medina.
Simpatiche e particolari sono le trattative quando si deve acquistare un qualsiasi prodotto. In Tunisia tirare sul prezzo fa parte essenziale della vendita. Pagare senza concordare sul prezzo proposto nei cartelli è quasi una scortesia nei confronti dei mercanti. Forse trattare sul prezzo per avere uno sconto è anche un modo per scambiare le proprie opinioni e se vogliamo per anche un sistema semplice per socializzare tra popolazioni diverse.
Ma al fascino delle persone in Tunisia si unisce quello del mare che è bellissimo e pulito, quello urbanistico che prevede case tipiche mediterranee, basse, bianche e terrazzate con l’immancabile serbatoio in plastica azzurra per le riserve d’acqua.
Il resto del fascino per chi ricerca uno stile di vita e di vacanza indimenticabile viene compiuto dalla natura con i deserti, le splendide palme ricche di datteri e piante come gli hibiscus perennemente fiorite e dai colori multi variegati. E questa parte così antica e misteriosa del mediterraneo, questo stile di vita meno convulso diventa oggi una fonte di richiamo per chi da questi modelli si sta progressivamente allontanando da una vita dolce e più vivibile a misura d’uomo.
La dolce vita è vicina, se la si sa vedere!