Questo numero di mediterranea è un viaggio in una terra sconosciuta. Il mondo femminile per eccellenza, quello della nascita e della vita. Il rapporto esclusivo tra mamma e nascituro è qualcosa che gli uomini non possono capire ma solo difendere!
Abbiamo pensato di fare un numero che parlasse del tema dell’Allattamento naturale, approfittando del fatto che ottobre è il Mese mondiale dell’allattamento naturale. Anche la Sardegna è stata protagonista nell’organizzare giornate di studio, di allattamento pubblico, di seminari e incontri tra addetti al mestiere, associazioni e molte mamme, tutti a difendere la pratica importantissima dell’allattamento naturale. Importante per la mamma e per il bambino.
Lo scopo del numero di Ottobre è di mettere in luce la pratica dell’allattamento al seno nelle diverse culture del mediterraneo. Fare questo significa indagare prima di tutto sui cambiamenti del ruolo femminile rispetto a tale pratica.
Se torniamo indietro di 30/40 anni vedremo che la pratica dell’allattamento era naturale, normale prassi. Nessuno poneva il problema se fosse lecito o esteticamente bello, utile o addirittura dannoso per il bambino; il latte materno era il nutrimento migliore che il bambino potesse avere. Questa pratica creava anche un mondo intorno, di rispetto e collaborazione tra donne. Ad esempio chi non poteva allattare, o per mancanza di latte o per motivi di lavoro, poteva chiedere ad una nutrice di allattare al suo posto. Era normale, si creavano così relazioni importantissime. Relazioni che avevano a che fare con la sopravvivenza, con il dono della vita. Il lavoro non ostacolava l’allattamento, certo era molto faticoso. Si sentiva però come dovere, e il sacrificio si sosteneva con una consapevolezza diversa, direi con una felicità tutta femminile. È evidente che la differenza di genere non era neanche lontanamente un ostacolo, l’essere madre non era considerato un freno alla crescita sociale della donna. Il fatto è che la tanto ricercata parità tra i sessi non dipendeva da quanto tempo disponeva la donna per lavorare, fare carriera e affermarsi. Il problema erano i freni che gli uomini ponevano al soddisfacimento dei diritti delle donne. La maternità e il conseguente, eventuale, allattamento, era solo uno dei problemi della donna che cercava di lavorare e crescere professionalmente. Discorso valido forse più nelle città che nelle campagne, ma certamente l’impedimento era sempre la “casta” degli uomini, detentori del “senso comune”, che al potere e al controllo della società non volevano rinunciare.
Tornando velocemente ai giorni nostri, possiamo notare che non è cambiato molto. Le donne che vogliono essere madri e lavoratrici si scontrano con una serie di impedimenti sociali, economici e pratici che fanno desistere le donne, anche quelle di buona volontà. Allattare, certo, non è solo amore e intimità, è anche dolore e sacrificio, stanchezza e stress. Ci sono difficoltà dettate dall’assenza di luoghi per i neonati sul posto di lavoro, come invece succede nei Paesi nordici, e perciò l’impossibilità materiale di allattare. Ci sono difficoltà oggettive e soggettive, (si potrebbe però iniziare un discorso lunghissimo sulla storia della sopportazione del dolore: oggi la soglia di sopportazione del dolore, della fatica, della scomodità, del tempo impiegato a fare le cose, della pazienza in genere, si è ridotta al minimo).
La società moderna, rispecchiata in qualche modo nei modelli pubblicitari dei vari media, vuole essere perfetta, senza imprevisti, regolata dalla veglia al sonno. Se la nostra vita è regolata in ogni minimo istante allora è impossibile vivere la maternità, che è qualcosa che sorprende sempre, che sconvolge qualsiasi programma di vita “tranquilla”.
L’allattamento non viene presentato come naturale dalla Tv, dai giornali, dalla pubblicità. Si vede mai un passaggio televisivo in cui una mamma allatta? Impossibile. Oggi è fuori moda, addirittura volgare, se alcuni ristoratori, gestori di bar, di esercizi pubblici invitano le mamme che allattano ad uscire, quasi stessero rubando o commettendo atti che offendono il senso del pudore, formula effettivamente presente nel codice legislativo, assolutamente fuori luogo in questo caso. Oggi si proibisce una delle pratiche più naturali e più antiche che la natura conosce, come mai?
E’ cambiato il costume spontaneamente, oppure il cambiamento è stato provocato dalla continua insistenza da parte dei media e del mondo medico ad usare il biberon e di conseguenza il latte artificiale?
L’allattamento al seno porta con se molti vantaggi, sia di natura psicologica, sia fisiologica, per il bambino e per la mamma.
“Protegge il bambino: garantisce l’apporto dei nutrienti nella giusta quantità, nelle proporzioni e nella forma più facilmente utilizzabile dal suo organismo, permette una corretta idratazione con il mantenimento di un equilibrio idrico ottimale, rappresenta un importante contributo allo sviluppo del sistema immunitario ancora incompleto, grazie al dosaggio degli anticorpi materni, è un’ efficace forma di prevenzione di allergie e di intolleranze alimentari, è un ottimo “tranquillante naturale” permettendo, attraverso il contatto con il seno materno, al bambino di sentirsi protetto e rassicurato nei momenti di inquietudine.
Anche per la mamma ci sono molti vantaggi, ad esempio pare allontani il rischio del diabete, favorisce, grazie alla suzione che scatena le contrazioni uterine, il ritorno dell’utero alle sue dimensioni naturali, comporta un maggior consumo calorico, facilitando il recupero del peso forma, migliora la calcificazione ossea, contribuisce a creare un senso di appagamento e di idoneità a soddisfare le esigenze del bambino”.
Gli articoli della redazione sono stati puntuali, densi di significati e di informazioni utili. Un numero che racconta del rapporto tra mamma e figlio nella sezione storie, della raffigurazione artistica dell’allattamento, dei luoghi comuni sui cibi, del giro d’affari enorme che sta dietro all’economia internazionale sulla vendita di latte artificiale, dei libri a favore e contro l’allattamento, dei rischi dell’inquinamento sulla qualità del latte materno, delle musiche tradizionali legate al momento dell’allattamento, del viaggio culturale dell’allattamento, delle bellissime immagini.
Buona lettura a tutti.