Palermo Allattamento naturale
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di Laura Gatto

Una storia d’amore materno emerge dall’incontro con il dott. Giuseppe Giordano, neonatologo presso l’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Villa Sofia – Cervello di Palermo, incontrato in occasione del mese mondiale dell’allattamento che ricorre in ottobre. L’interesse per l’argomento di utilità sanitaria per tutti i bambini e le mamme del mondo è nato, come ci racconta l’esperto, nel 1988 quando ancora qui in Italia si era ben lontani dall’intravedere i benefici del latte materno quale alimento completo per la sana e completa crescita del bambino e non solo.
Fin dalle prime battute dell’incontro, si evince come egli porti in corsia sotto il camice un cuore e una viva passione che trasudano in ogni suo dire e in ogni suo fare. L’esperienza accumulata negli anni e le iniziative intraprese, nel frattempo avvalorate da una formazione continua nutrita dalla letteratura scientifica internazionale nell’ambito dell’allattamento materno, suonano come un racconto di viaggio in un luogo d’amore in cui la mamma e il suo bambino ritrovano la relazione naturale che li unisce. L’esperto ci restituisce scatti odierni di un ritrovato istinto materno che dà prova di sé attraverso l’allattamento al seno.

“Mamma” è la parola che il dottore Giordano utilizza per riferirsi alle proprie partoriente e non a caso: la morbidezza e rotondità della parola ci rimandano al corpo della donna che deve continuare ad accogliere il proprio bambino, naturalmente con modalità differenti dalla vita intrauterina ma con le stesse funzioni di contenimento fisico e affettivo.
Venuto al mondo, infatti, è il corpo di mamma che il neonato istintivamente e naturalmente riconosce come primo luogo fisico ed emotivo attraverso cui soddisfare il bisogno di fame e quello di protezione. L’olfatto, senso molto sviluppato alla nascita, è quello che consente al neonato di orientarsi nel suo primo rapporto col mondo esterno: un mondo esterno che all’inizio è, e deve essere, quel corpo familiare che l’ha custodito per nove mesi. Il passaggio dalla vita intrauterina a quella extrauterina non deve assumere le sembianze di un distacco traumatico ma deve rappresentare luogo e momento primario in cui attuare il transito dalla precedente simbiosi alla nuova relazione “sociale” madre-bambino. È, quindi, a contatto o nella estrema vicinanza col corpo materno che il bambino trova e deve trovare conforto. Le prime esplorazioni del mondo esterno sono guidate dall’istintiva ricerca di contatto con la mamma, è bastevole che il viso del bambino sfiori il seno di questa che egli indirizzi la bocca verso il capezzolo materno. Tutto questo può essere riassunto col termine “bonding” che si riferisce all’innamoramento reciproco tra mamma e bimbo e che si realizza, come dice il dottore Giordano, nel momento magico del dopo-nascita: per tale motivo è necessario che il neonato venga attaccato al seno di mamma immediatamente dopo essere venuto alla luce e in sala parto stessa.
È facile comprendere come, lontano da questo rassicurante contatto e da questa delicata relazione, il lattante sia disorientato e come tale lontananza prolungata nel tempo si trasformi in sconforto, mancanza, abbandono ovvero in sentimenti negativi che trovano sfogo in pianti accorati, spesso ed erroneamente scambiati per malesseri fisici. Inoltre, continua il neonatologo, vi è da considerare anche che il ritmo della poppata al seno di mamma è un ritmo naturale e spontaneo di contro agli artificiosi e sterili appuntamenti col biberon che, tra l’altro, non permettono quel contatto fisico e affettivo che caratterizza invece l’allattamento al seno e che nutre oltre al corpo anche l’esperienza affettiva del bambino.

Ma queste considerazioni, ben nutrite da una letteratura scientifica sull’allattamento al seno e da una esperienza sul campo pluridecennale, come si sono tradotte nella realtà palermitana e come sono entrate a far parte del care giving materno?
“In principio fu solo rooming adesso è anche bedding in” asserisce scherzosamente il dottore Giordano per sottolineare però la seria e indiscutibile necessità di assecondare il bisogno naturale di contatto tra la mamma e il suo bambino. È stato quindi suo merito l’essersi battuto affinché i bambini nati all’ospedale Cervello stiano entro la prima ora di vita vicino a mamma e facciano le loro prime esperienze di allattamento: una vicinanza fisica che è anche vicinanza affettiva e una reciprocità che getta le basi per un legame di attaccamento basato sul soddisfacimento dei bisogni psico-fisici del bambino e della sua mamma.
L’allattamento materno non è solo una questione di benefici a breve e a lungo termine sulla salute fisica del neonato perché a questi indiscussi vantaggi se ne aggiungono altri, non meno importanti per il sano sviluppo del bambino, inerenti la sfera psico-affettiva e sociale e altri ancora riguardanti la salute della madre, il tutto coronato da un risparmio economico non indifferente.

L’ospedale Cervello di Palermo vanta dunque un dottore che è anche e primariamente un uomo e che pertanto tenta ogni giorno di reintrodurre nella vita di una donna incinta naturalezza e umanità contro l’eccessiva medicalizzazione che, pur essendo volta alla prevenzione, spesso finisce con il trasformare la lieta gravidanza e la successiva fase post-natale in un tran tran di visite mediche ed esami specifici. Da queste osservazioni e dalla competenza di saper accogliere i bisogni delle proprie partorienti, è nata nel nostro interlocutore la necessità di progettare, organizzare e condurre dei corsi di “accompagnamento alla nascita”. Ad essi accorrono numerose le mamme ma anche i papà; oltre al training autogeno, molto tempo viene dedicato all’informazione e alla formazione di coloro che, in preda all’ansia di divenire buoni genitori, accolgono improbabili consigli di amici e parenti e seguono alla lettera quanto leggono su riviste mistificatrici. L’intento è quello di evitare un allattamento robotizzato seguendo innumerevoli regole scientificamente infondate che snaturano la spontaneità del gesto di allattare con la triste conseguenza di una interruzione precoce.
In merito alle iniziative intraprese dal nostro neonatologo di non minore importanza sono gli innumerevoli convegni dedicati all’argomento; l’ultimo tenutosi a Cefalù lo scorso 16 luglio dal titolo “Nascita, Allattamento e Svezzamento” vantava, tra gli altri specialisti nel settore, anche la presenza del dottore Carlos Gonzales, pediatra spagnolo impegnato nella formazione degli operatori sanitari e dei genitori in tema di alimentazione e allattamento.
Sia i convegni sia i corsi di accompagnamento alla nascita, come pure tutto l’operato del dottore Giordano, sono ispirati a quanto sostenuto dall’Unicef e dall’Oms nel testo della “Dichiarazione degli innocenti” sulla protezione, promozione e sostegno dell’allattamento al seno, datata 1989.
In essa si legge che interventi programmati possono apportare positivi cambiamenti nell’atteggiamento verso l’allattamento al seno, e che è necessario creare una cultura del latte materno realizzando ambienti consapevoli e adeguati capaci di accrescere la fiducia nelle donne della loro capacità ad allattare. Nel portare avanti questa delicata impresa, il dottor Giordano assume un atteggiamento proteso alla collaborazione con gli altri servizi del territorio palermitano e nazionale e primariamente con la Banca del Latte Umano Donato (BLUD) presso l’ospedale “Buccheri la Ferla” della città.

Ancora dopo tanti anni l’entusiasmo e la voglia di creare nuove opportunità di promozione dell’allattamento al seno non sono scemati anzi la motivazione a valorizzare la maternità attraverso questa forma di alimentazione perfetta, dolce e naturale si è acuita lasciando aperta ogni possibilità di dar vita a nuove iniziative programmate e di creare un sistema di collaborazioni sempre più efficace per migliorare l’offerta e la presa in carico della salute della mamma e del neonato. Per il prossimo 10 novembre è già previsto un altro convegno, presso la Sala Gialla del Palazzo dei Normanni, a cui prenderà parte Jack Newman, massimo esperto mondiale sull’allattamento.

L’incontro con il dott.Giordano si conclude con uno scatto fotografico che riassume in sé gli sforzi negli anni del suo lavoro: una giovane mamma che allatta al seno il proprio bambino durante lo svolgimento di un convegno. Immagine che diviene, per la città di Palermo e non solo, simbolo di una donna contemporanea che conosce l’importanza del proprio latte per la sana crescita fisica e psico-affettiva del proprio bambino e che allatta serenamente e sicura delle proprie competenze materne trasmettendo a tutti noi la speranza che un giorno tutte le donne comprendano l’importanza di un tale gesto d’amore.

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