di Eleonora Marras
Le vigenti norme che regolano il commercio internazionale hanno portato nel corso degli anni ad un ampio dislivello economico tra paesi industrializzati e non, dove povertà, miseria e sfruttamento sono il pane quotidiano per centinaia di migliaia di persone. Per combattere questa anomala distribuzione delle risorse e per contrastare le iniquità dell’attuale sistema economico, basato sulla massimizzazione degli introiti, è nato circa quarant’anni orsono, il commercio equosolidale o FairTrade.
Si tratta di una forma di commercio che antepone la giustizia e i diritti dell’uomo al profitto: i produttori ricevono un compenso equo che garantisce un giusto guadagno per loro e condizioni di lavoro dignitose per i dipendenti, ai quali sono riconosciute giornate di malattia, ferie ed un salario adeguato. Il FairTrade si basa sull’eliminazione delle intermediazioni speculative e sul prefinanziamento di progetti di auto sviluppo che hanno lo scopo di favorire la crescita delle economie locali, tenendo in considerazione gli interessi e i diritti di tutti, tutelando allo stesso tempo l’ambiente e le risorse naturali.
Ma noi, nel nostro piccolo, cosa possiamo fare per renderci parte attiva di questo importante cambiamento che sta avvenendo su scala globale, dove il vivere etico sembra trovare il consenso di tanti produttori e consumatori del mondo?
Innanzitutto, vivere consapevoli che tutto ciò che facciamo ha un impatto ambientale per poter liberamente scegliere se vogliamo dare o meno il nostro contributo per la salvaguardia dei più deboli e del nostro pianeta. Il consumatore ha la possibilità di dare un senso ai propri acquisti scegliendo con attenzione cosa comprare: le nostre scelte di consumo sono una forza che ogni giorno fa circolare centinaia di milioni di euro. Pensate se ognuno di noi acquistasse esclusivamente prodotti riciclati o FairTrade: il mondo cambierebbe con miglioramenti che si ripercuoterebbero positivamente sull’ambiente e sul dislivello sociale ed economico tra i paesi.
E allora cosa fare?
Adottare uno stile di vita eco-compatibile oggi è un po’ più semplice e alla portata di tutti!
Sono molte le iniziative che stanno nascendo a supporto di questa corrente di pensiero, e il mondo della moda è un fertile terreno per numerose aziende che cercano di farsi strada in un mercato che sempre più è controllato da poche potentissime multinazionali.
Esistono numerose realtà imprenditoriali grazie alle quali globalizzazione, sensibilità e consapevolezza ecologica coesistono e diventano un modo di Essere.
Tra queste Sinapsi, giovane azienda Sassarese che, entrata in punta di piedi nel mondo del commercio, si propone attraverso il proprio Eco Concept Design Store, di portare una ventata di innovazioni concettuali da tutta l’Europa al mercato degli acquisti isolano.
Sfruttando il miglior mezzo di comunicazione globale, la rete, Sinapsi ha stretto partnership con alcuni conosciuti brand equosolidali ed altri occupati nell’arte del riciclo riproponendoli ai propri clienti utilizzando forme e tecniche di vendita innovative e a impatto zero.
Sinapsi miscela vendita, solidarietà e cultura: all’interno del punto vendita, in via Torino 13 a Sassari, saranno organizzati eventi culturali come mostre, incontri a tema, esposizioni e dimostrazioni di svariate forme d’arte e di informazione mirate a sensibilizzare l’opinione pubblica verso il mondo green.
Le idee non mancano per poter finalmente realizzare un negozio nel quale non ci si senta più un portafoglio con le gambe, ma parte attiva di un processo di cambiamento, che attraverso gli acquisti, le manifestazioni d’arte, e un ritrovato rapporto di fiducia col negoziante, portino a considerare Sinapsi non come un semplice concept store, ma come un punto di partenza per iniziare a credere che un mondo diverso è possibile .
Il mondo sta cambiando. Cambiate con noi!