Il 25 e il 26 ottobre, Carovana SMI presenta il progetto COMUNI MARZIANI, Ovvero dell’omosessualità e dell’affettività, Spettacolo di Teatro-Danza di Stefano Botti e Aldo Torta con S. Botti, F. Cinalli, R. Maffiotti, F. Brizzolara, A. Torta, E. Valente. musiche P. De Santis – Luci C. Perria, della Compagnia Tecnologia Filosofica (Torino), uno dei partner del progetto triennale “Silence in the dance Landscape”, selezionato dal MIBACT per le azioni trasversali, danza e inclusione sociale, di cui Carovana SMI è capofila.
Il progetto avvia il Festival “Approdi. Arte e Comunità”. COMUNI MARZIANI a Cagliari, il 25 ottobre ore 20, al Teatro Massimo sarà il centesimo spettacolo rappresentato dalla sua creazione, con il patrocinio dell’UNAR (Ministero Pari Opportunità) e di Amnesty International Italia, in collaborazione con ARC e Agedo Cagliari e il Teatro Massimo”.
La replica del 26 ottobre, ore 10,30 è rivolta agli studenti, professori e genitori delle scuole superiori.
INGRESSO 2€
Con il progetto COMUNI MARZIANI, si intende proporre agli allievi degli istituti medi-superiori un percorso tematico di approfondimento sul tema dell’omosessualità, dell’identità sessuale e dell’affettività, così articolato:
- Un incontro preliminare nelle classi organizzato con il supporto di personale qualificato di Agedo , per introdurre il tema dello spettacolo. Verrà tra gli altri materiali utilizzato il video “Nessuno uguale” di C. Cipelletti, a cura dell’AGEDO (Associazione Genitori Di Omosessuali),
- Una mattina a teatro che prevede due momenti significativi :
- La visione dello spettacolo di teatro-danza “Comuni Marziani” (1 ora)
- Un momento di confronto e dibattito con gli studenti in platea, con gli artisti e AGEDO Verbania..
- Un feed-back da parte degli insegnanti che hanno aderito per un ritorno dell’iniziativa e per delineare insieme eventuali esigenze di approfondimento e modalità di ulteriori interventi.
“..ciascuno di noi pertanto è un simbolo d’uomo
poiché da uno che era fu tagliato in due
perciò ciascuno cerca sempre l’altra metà sua”
PLATONE , Simposio
Siamo convinti che rivolgersi ai ragazzi affrontando queste tematiche e raccontando di loro sia un terreno di confronto e di dialogo notevole. Pensiamo inoltre che sia anche la via più semplice per far comprendere loro come l’affettività omosessuale segua le stesse regole e le stesse dinamiche di quella eterosessuale. Ogni storia è unica e insostituibile e, nello stesso tempo, è paragonabile a tutte le altre per dinamiche che appartengono alla natura stessa dell’essere umano.
È singolare osservare come, una volta dichiarato, l’individuo omosessuale venga percepito dagli altri prima di tutto come omosessuale e solo in secondo luogo come persona con una professione, gusti, interessi… Il meccanismo delle etichette utilizzate per catalogare gli umani comportamenti è una tendenza di ognuno di noi e non è unicamente legato alla sfera dell’identità sessuale.
Etichettare (con tutte le sue accezioni di violenza verbale e fisica) da un lato è il principale freno per l’individuo omosessuale nel dichiararsi al mondo, dall’altro impedisce sul nascere qualsiasi desiderio di conoscere e scoprire l’altro nella sua diversità e specificità, cosa che ancora purtroppo accomuna adolescenti ed adulti.
“Fino a quando non sarà diventato un vero e proprio riflesso condizionato chiedersi, di fronte a un normale ragazzino: gli piaceranno le donne o gli uomini?; fino a quando nelle inchieste sulla sessualità degli adolescenti non verrà preso stabilmente in considerazione il fatto che non esistono solo i ragazzi che si innamorano delle ragazze […]” non avremo veramente scardinato questo meccanismo.
“E conserverà solo il sapore amaro del paradosso l’aneddoto raccontato dallo scrittore americano Edmund White , che si sarebbe sentito rivolgere, un giorno, questa domanda: Lei è un omosessuale dichiarato, uno scrittore e un americano. Quando si è accorto di essere americano?”
da P. PATERLINI, Ragazzi che amano ragazzi, Feltrinelli, 1991
Lo spettacolo e i suoi contenuti:
“Comuni Marziani” è un viaggio evolutivo per i protagonisti e per i personaggi che li accompagnano.
Le situazioni della vita reale ispirate a racconti, storie ed esperienze personali, si colorano sulla scena di tinte a volte surreali, a volte comiche, spesso grottesche.
In Comuni marziani la scena si trasforma continuamente, passando con disinvoltura “da un luogo a un altro”: dalla balera popolare alla moderna discoteca affollata di teen-agers, dall’ambiente della famiglia e dalla relazione con la figura della madre, al mondo patinato della televisione e delle sfilate di moda. Particolare attenzione è dedicata al percorso del coming out che il giovane omosessuale deve fare nei confronti dei genitori e della società.
“Comuni Marziani” vuole essere uno strumento di riflessione, in grado di raccontare tante storie, a volte con dinamiche in contraddizione tra loro, sapendo che la realtà dell’omosessualità è sfaccettata, mai univoca e profondamente poco conosciuta.
“A chi non conoscono abbaiano i cani”
ERACLITO, Frammento 97
Recensioni
- “Ma le sorprese non sono mancate. Mi riferisco al lavoro di Tecnologia Filosofica, Comuni Marziani , esemplificazione di come possa essere vitale uno spettacolo che, partendo dall’urgenza di affrontare i grandi temi dell’oggi, sa trovare una propria strada di comunicazione scenica.”
Alfonso Cipolla, La Repubblica, 7 Aprile 2007 - “Ancora di una zona d’ombra della realtà circostante tratta il bel lavoro di teatro-danza allestito da Tecnologia Filosofica, Comuni Marziani…che affronta, con levità ed ironia, l’omosessualità, dalla presa di coscienza e conseguente difficoltà di farsi accettare anche in famiglia, all’apertura al mondo, attraverso il faticoso sgretolamento dei pregiudizi.”
Maura Sesia, La Repubblica, 9 Maggio 2007 - “E’ il momento del teatro-danza con lo splendido lavoro della compagnia torinese Tecnologia Filosofica, Comuni Marziani…uno spettacolo di grande bellezza e impatto emotivo in scena a Modena e a Rimini il 9 e 11 Febbraio.”
Redazione di www.ultimapagina.it, Febbraio 2007 - “Comuni Marziani è il titolo del lavoro –intenso, divertente, ironico, disturbante-(…) che affronta il tema delicato della scoperta dell’omosessualità (e della sessualità in generale) nell’adolescenza (…) frutto di un lungo studio che gli stessi autori e gli altri interpreti hanno condotto anche sui propri ricordi e il proprio vissuto, filtrato poi con intelligente ironia attraverso un originale apparato gestuale e coreografico.”
Giorgia Marino, Redazione di www.valenzaalchemica.it,Teatro Regionale Alessandrino, 28 Ottobre 2007 - “«Comuni marziani» è il titolo dello spettacolo che sta girando l’Italia..e che si candida ad essere un ottimo strumento per alunni e prof per prendere contatto con la diversità di ciascuno di noi, (omosessualità compresa), con il divario, da sanare, tra maschere e modi autentici di essere. Scritto da Stefano Botti e Aldo Torta, allestito da «Tecnologia filosofica», mette a confronto l’icona retorica della normalità con sprazzi di vita vera”.
Delia Vaccarello, L’Unità, 3 giugno 2008 - “La nascita della «diversità» è raccontata partendo dall’infanzia del ragazzino Toni che preferisce la Barbie ai soldatini, per passare ai piccoli amori di classe, alle confusioni di genere, alla «prima volta», alla auto-imposizione di storielle etero per convincersi di non essere gay. I conflitti di famiglia sono narrati attraverso la confessione della studentessa innamorata dell’amica conosciuta al mare. Ironico e leggero, delicato e affettuoso e al tempo stesso profondo e mai banale, Comuni Marziani è firmato da Stefano Botti e Aldo Torta, che lo interpretano insieme a Francesca Brizzolara, Francesca Cinalli, Riccardo Maffiotti, ElenaValente”
Sergio Trombetta, La Stampa, 21 Aprile 2013
Compagnia Tecnologia Filosofica
Prenotazioni:
carovana.smi@gmail.com
comuni.marziani@gmail.com