Lunadigas
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Lunàdigas
ovvero delle donne senza figli

di Marilisa Piga e Nicoletta Nesler

A CAGLIARI

25 novembre, ore 19.00 – Radio X Social Club (ExMà)

nell’ambito di Approdi 2016, a cura di Carovana SMI

diretta radio e spettacolo dal vivo

Monologhi impossibili

scritti da Carlo A. Borghi
interpretati da Monica Trettel
ospiti di ExtraLIVE
condotto da Sergio Benoni e Andrea Prost

Nell’ambito di Approdi 2016, Carovana SMI presenta il progetto Lunadigàs con I monologhi impossibili – Live, incontro aperto al pubblico con grandi donne del passato, della letteratura, della storia, dei fumetti… nei monologhi scritti da Carlo A. Borghi e interpretati da Monica Trettel ospiti di ExtraLive, condotto da Sergio Benoni e Andrea Prost. I monologhi impossibili sono assoli di scrittura immaginifica per voce recitante. Ispirati alle celebri Interviste Impossibili, si differenziano per l’assenza dell’interlocutore che intervista.

Lunàdigas, in lingua sarda, sono le pecore che non si riproducono pur essendo fertili. Anche Marilisa Piga e Nicoletta Nesler, pur essendo donne, sono lunàdigas.

Il progetto Lunàdigas, che comprende la realizzazione del film, webdoc ei monologhi impossibili, è Sostenuto dalla Regione Sardegna – Assessorato della Pubblica istruzione, Beni culturali, informazione Spettacolo e Sport e dalla Fondazione di Sardegna –
Il film documentario Lunàdigas ovvero delle donne senza figli è girato in parte sull’isola.

Le autrici hanno ideato questo progetto circa 10 anni fa, quando si sono rese conto che loro, donne senza figli, non erano più delle eccezioni, ma che in Italia era cresciuta una comunità – invisibile, però – di donne nelle stesse condizioni. Senza drammi apparenti. Coetanee, a volte più anziane, spesso più giovani. Celebri, in alcuni casi, ma più spesso no. Semplicemente donne.

Così le tante protagoniste di Lunàdigas raccontano un cambiamento nel sentire, nel percepirsi, nel muoversi nella società. Un cambiamento che continua a scontrarsi con un pregiudizio. O semplicemente con un giudizio. Negativo.

I visi e le parole delle donne che hanno testimoniato ci conducono attraverso un secolo di vita italiana fino ai giorni nostri, senza che l’emancipazione abbia davvero modificato lo stigma attribuito a questa scelta. Raccontano la propria storia, spiegano le ragioni di una scelta molto privata che – nelle diverse e soggettive declinazioni culturali, economiche e sociali – finisce per descrivere una condizione universale ricca di sfumature e vissuta in modo simile a tutte le latitudini.

Nel 2015 il lavoro di ricerca intorno al tema è stato pubblicato come Webdoc.

Ritrovando una pratica nata negli anni Settanta, quella del partire da sé, in questo film documentario Nicoletta Nesler e Marilisa Piga si mettono in gioco per cercare di (ri)costruire l’immaginario che ha permesso a loro, e a tante altre, di farsi lunàdigas prima ancora che questa suggestiva parola fosse scelta per descriverle.

Un’Italia sotto gli occhi di tutti, ma sconosciuta, prima che Lunàdigas la raccontasse.

L’autore dei Monologhi Impossibili Carlo A. Borghi

Viene da un movimentato e lungo periodo fatto di sperimentazioni artistiche, audiovisive e performative.
È stato cooperativista culturale e benculturalista ministeriale. Autore per radio e tv Rai e altri, come sceneggiatore di film documentari. Ha collaborato con quotidiani e riviste culturali (Alfabeta due, Alfa +). Da qualche anno impegna la sua penna retinopatica nella stesura dei Monologhi Impossibili per Lunàdigas. Al momento si definisce arteologo e collabora con la rivista Lo stato delle cose.

L’interprete dei Monologhi Impossibili Monica Trettel

È autrice e attrice di testi e azioni teatrali. Dopo un esordio e alcune stagioni con il Teatro Stabile di Bolzano si è indirizzata al teatro civile e ad un teatro d’emergenza. Ha scritto e realizzato performance sul terrorismo, la guerra, l’infanzia violata, la violenza sulle donne. Con le sue performance ha fatto irruzione e interrotto concerti, conferenze e situazioni molto diverse. Racconta poesie all’orecchio e tiene sessioni di riso terapia.
Negli ultimi anni si dedica al territorio in cui vive, il Sudtirolo, cercando un linguaggio teatrale che unisca i due gruppi etnici italiano e tedesco, trovandolo infine nel cabaret bilingue di satira sociale e politica.

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