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Asli Erdogan, che è una delle più importanti rappresentanti della letteratura turca contemporanea, è stata presa in custodia il 17 agosto 2016 e imprigionata nel Carcere femminile di Bakirkoy dal 19 agosto 2016.
Erdogan, i cui libri sono stati tradotti in 17 lingue, che ha vinto molti importanti premi letterari in Turchia e in Europa, che è stata candidata come una dei “ 50 scrittori del futuro” in un’inchiesta della rivista francese Lire per determinare gli scrittori che avrebbero segnato il ventunesimo secolo, ha recentemente vinto il premio Tucholsky presentato dal PEN svedese mentre era in prigione.

Erdogan, obiettrice di coscienza e antimilitarista, analizza poeticamente la violenza nelle sue accezioni storiche, filosofiche e psicologiche, senza mai trascurare di enfatizzare la sua dimensione fallocentrica nelle sue rubriche come nelle sue storie, racconti e saggi. Oggetto delle sue storie è sempre stata una donna collettiva ferita. Le ha raccontate con un intenso linguaggio letterario agonizzante, come due corpi scorticati che si toccano.

Erdogan, che ha studiato danza e lavorato in teatro, precedentemente lavorava come fisico al CERN, l’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare. Ha cominciato a scrivere e ha abbandonato la fisica mentre era in Brasile lavorando alla propria carriera accademica.

Benchè sia chiaramente dichiarata dalla legge sulla stampa all’interno del Sistema Legislativo Turco l’assenza di disposizioni legali e criminali, Erdogan è stata arrestata per essere una “consulente editoriale” nel giornale Curdo “Ozgur Gundem” (Agenda Libera), che è un titolo simbolico, con la condanna a “ergastolo aggravato” con l’accusa di “disgregare l’unità e l’integrità dello stato” e “essere membro di un’organizzazione terroristica”, nonostante la non sussistenza di alcuna evidenza razionale contro di lei, a causa di quattro articoli che non includono fattori di crimine secondo il corrente sistema legale Turco (uno dei quali pubblicato nella rivista letteraria Karakarga e tre dei quali in Ozgur Gundem).

Nonostante le sue delicate condizioni di salute, Erdogan è ancora reclusa in prigione, sebbene non sia stato presentato un atto d’accusa dalla procura e non sia stata registrata alcuna dichiarazione d’accusa. Le petizioni delle persone nella sua cerchia per un processo senza arresto sono state ripetutamente rifiutate.

Quello che è stato fatto a Erdogan è un crimine contro l’umanità; significa giudicare la libertà di pensiero, che è un diritto umano sia secondo la legge turca che secondo gli accordi internazionali di cui la turchia fa parte.

“Donne crivellate di massacri mi hanno tirato su: eravamo ammassate in un angusto sotterraneo. Piangevamo tutti nelle nostre lingue madri..”dall’opera teatrale Merheba, di Asli Erdogan.

Le donne di tutto il mondo daranno voce attraverso internet, leggendo, nelle proprie madrelingue, le frasi tratte dai libri di Erdogan, e si uniranno alla voce di Asli finchè la sua ingiusta sofferenza avrà fine, Asli sarà libera e la prigionia delle nostre coscienze in questo caso sarà finita. Nelle sue lettere dalla prigione, Asli Erdogan ci dice che “non solo la libertà di pensiero, ma anche la coscienza è stata messa sotto giudizio.”

“Donne crivellate di massacri mi hanno tirato su: eravamo ammassate in un angusto sotterraneo. Piangevamo tutti nelle nostre lingue madri.. Mia madre mi ha guardato a lungo in faccia e ha detto ‘tutte le donne della città ad un certo punto della notte piangono immancabilmente..” dall’opera teatrale Merheba, di Asli Erdogan.

Chiediamo anche a voi di dare voce e aumentare la risonanza leggendo uno o due paragrafi da uno dei libri di Asli Erdogan a vostra scelta.
Quello che dovreste fare è solo prendere uno dei suoi libri e leggere uno o due paragrafi di fronte ad una telecamera.

Potete unirvi alla campagna “IO LEGGO ASLI ERDOGAN” inviando il video registrato con qualsiasi telecamera o smartphone a Flying Broom Women’s Communication and Research Association (info@ucansupurge.org) o a FilmMor International Travelling Woman Film Festival and Cooperative (medya@filmmor.com), includendo il vostro nome, cognome, il nome del libro che avete letto e la vostra professione.

Questa campagna è aperta a tutte le donne o transgender di tutto il mondo, che parlino qualsiasi lingua e che esercitino qualsiasi professione (scrittrici, operaie, disoccupate, agricoltrici, accademiche, artiste, avvocatesse, lavoratrici del sesso, esperte sociali, attrci, musiciste, fisiche, critiche, donne d’affari, sportive, etc…)
https://www.youtube.com/channel/UCmDMyak7aVS4LttkgCgXRkg

“siamo come angeli che svolazzano sul punto estremo con le nostre ali che non possono mai aprirsi. Stiamo in piedi così vicini l’uno all’altro, le lacrime di ognuno di noi scorrono sulle guance dell’altro. Cosa stiamo aspettando, così come folla?” – Asli Erdogan, dal libro “Il silenzio della vita”.

I libri di Asli Erdogan sono stati tradotti in 17 lingue: inglese, francese, italiano, tedesco, svedese, norvegese, bosniaco, bulgaro, arabo, albanese, macedone, curdo, lituano, olandese, cinese, indonesiano e armeno.

“Noi siamo le donne uccise delle città, siamo trivellate da sottili e trasparenti assassini. Piangiamo per il sangue che scorre dalle nostre lingue, strette, fianco a fianco, spalla a spalla, faccia a faccia nel sotterraneo dei linguaggi costruiti con le parole generate per noi da secoli. Non prego più perché questo si fermi nella mia lingua. Non ce n’è bisogno. Come scorro dai buchi del gabinetto alle fogne, dalle fogne alle boscaglie, dalle boscaglie ai ciottoli, ho capito che le nostre madrelingue sono solo sistemi di suoni che non sono divini o diversi o superiori a nessun altra lingua quando il mito maschile del linguaggio diventa insufficiente… io sono una donna a cui è stata tagliata la lingua.”Dall’opera teatrale Merheba di Asli Erdogan

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