TUNISI – Per tre giorni ricercatori e docenti universitari impegnati nel dialogo tra culture e religioni diverse si incontreranno a Tunisi dal 20 al 22 febbraio nell’ambito del III Convegno Internazionale di Studi Mediterranei, dedicato quest’anno alla Sicilia, all’insularità e alle identità mediterranee. Il seminario, ospitato dall’Istituto italiano di Cultura, è organizzato dal Dipartimento di Italianistica dell’Università de La Manouba, in collaborazione con l’Aislli (Associazione Internazionale Studi di Lingua e Letteratura italiana) – Africa e il Center for italian studies dell’Università della Pennsylvania di Philadelphia.
Molti gli ospiti di fama mondiale tra i conferenzieri: il prof. emerito Gaetano Cipolla della Saint John’s University di New York, la prof.ssa Norma Bouchard della Saint Diego University, Caterina Consolo, moglie di Vincenzo Consolo, il prof. Gianni Turchetta dell’Università di Milano, le prof.sse Isabella Camera d’Afflitto e Laura Faranda della Sapienza di Roma, la giornalista-scrittrice Ilaria Guidantoni e oltre 50 ricercatori, studiosi e appassionati del mediterraneo provenienti da Francia, Italia, Canada, Usa.
I promotori dell’evento, la direttrice del Dipartimento di Lingue de La Manouba, prof.ssa Meriem Dhouib, e il prof. Alfonso Campisi, docente di filologia italiana e romanza presso la suddetta Università e presidente dell’Aislli (Africa), sottolineano che le giornate di studio di Tunisi saranno anche l’occasione per presentare tre importanti eventi: l’inaugurazione alla Manouba della prima cattedra al mondo di “Lingua e Cultura siciliana per il dialogo delle culture e religioni”, diretta dallo stesso Campisi e dedicata al grande uomo di lettere scomparso alcuni anni fa, Vincenzo Consolo; la pubblicazione del libro di Gianni Turchetta sull’opera completa di Consolo, edito da Mondadori, e infine il concerto voce-chitarra della siciliana Etta Scollo, incentrato sulla favola barocca di Consolo, “Lunaria”.
“La Tunisia è terra di pace, scambi culturali e dialogo e la posizione strategica geografica, ne fa insieme alla Sicilia, il centro del Mediterraneo e chi dice Mediterraneo, dice centro del mondo”, così sintetizza la sua posizione sulla questione Campisi, da sempre impegnato nel dialogo tra culture e religioni nord-sud, insignito nel 2016 del Premio Internazionale Proserpina, dedicato agli intellettuali siciliani che si sono contraddistinti nel mondo.