Si è da poco concluso il progetto europeo MED-PHARES, dedicato ai fari e altri strumenti di segnaletica del Mediterraneo. Il progetto, che si proponeva il recupero e la valorizzazione dei fari e delle stazioni semaforiche del Mediterraneo, è stato finanziato dall’Unione Europea, attraverso lo strumento di vicinato e partenariato europeo ENPI CBC MED “Bacino del Mediterraneo” 2007-2013. Esso, includendo le regioni dell’Unione Europea e i paesi partner che si trovano lungo la costa del mare Mediterraneo, è un’iniziativa di cooperazione transfrontaliera multilaterale finanziata dallo Strumento Europeo di Vicinato e Partenariato che permette di portare avanti ambiziosi processi di esaltazione storica e sviluppo futuro delle aree mediterranee.
MED-PHARES si inserisce tra questi e ha puntato senza paura alla valorizzazione di un immenso patrimonio costiero. Quest’ultimo è stato così restituito, rinnovato, alla popolazione locale e ai turisti. Solo in questo modo i fari e gli altri mezzi di segnalazione potranno trasformarsi, con tutto il loro fascino storico, in fattore di sviluppo economico e culturale, dopo aver rappresentato per anni un prezioso supporto ai naviganti ed un fondamentale presidio difensivo.
Coinvolgendo Francia, Italia, Libano e Tunisia, il progetto ha individuato prima di tutto alcuni siti pilota dove esso è stato espletato. Compresi tra questi anche il faro di Mangiabarche e la stazione semaforica di Capo Sperone a Sant’Antioco, il faro e la stazione dei segnali di capo a Sant’Elia, il faro e la stazione semaforica di Punta Scorno.
Dopo una fase iniziale di studio e catalogazione dei siti costieri del Mediterraneo, si è pensata una strategia di crescita sostenibile per rendere le coste protagoniste in una nuova chiave, lontana dal tipico turismo balneare. Guidato dalla Conservatoria delle coste e gestito insieme ai partner internazionali, il progetto ha messo insieme una rete internazionale di fari e stazioni semaforiche, chiamata a raccontare la millenaria storia dei popoli del Mediterraneo, tenendo vivi i suoi miti e le sue leggende.
A livello transfrontaliero nei siti pilota si sono individuati e analizzati il patrimonio costiero sulla segnalazione marittima nel Mediterraneo, creando un apposito database con rispettivi nome, coordinate geografiche, immagine Google Earth, fotografie. Oltre a questo, sono state analizzate e appuntate storia, architettura, stato di conservazione, caratteristiche geologiche e geotecniche, contesto socio-economico e culturale di ognuno dei siti interessati. Ai fini della diffusione delle buone pratiche per la conservazione e un nuovo uso del patrimonio segnaletico costiero, grazie a MED-PHARES, si sono tenuti quattro workshop transfrontalieri e predisposto un pacchetto di formazione per la condivisione della metodologia. Numerose sono state, inoltre, le azioni pilota andate avanti per riabilitare gli edifici e rendere più accessibile l’intera area dei siti pilota. Essi sono stati anche oggetto di un’imponente opera di promozione, oltre che di formazione diretta a gruppi di persone ben individuate dal progetto e agli amministratori locali per la gestione integrata del patrimonio legato alla navigazione.
Gli obiettivi del progetto, per quanto esso sia giunto al termine, non si fermano qui e le sue influenze avranno effetto ancora a lungo specialmente sulle popolazioni residenti nell’area dei siti pilota e sui gestori e decisori politici della zona mediterranea, nonché su tutti i visitatori che accorreranno numerosi a scoprire fari e stazioni semaforiche del grande mare.
Una delle eredità più importanti di MED-PHARES è la galleria fotografica, visitabile da tutti in qualsiasi momento, che si è potuta creare grazie al concorso fotografico omonimo. Oltre 40 foto che rappresentato fari, semafori e segnalamenti marittimi situati lungo le coste di Francia, Italia, Libano e Tunisia sono state inviate nell’ambito del concorso. Per poter scoprire alcuni tra i più bei fari e semafori del Mediterraneo, basta visitare il sito interamente dedicato a essi e creato grazie a MED-PHARES: www.mediterraneanlighthouses.org
Daniela Melis