Il progetto, curato dalla restauratrice Pina Munno, è attentamente seguito dalla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto.
Continua il restauro nella chiesa del Monastero Santa Chiara di Grottaglie (TA), prestigiosa città delle Ceramiche nel tarantino. Dopo i lavori che hanno riguardato le statue di Sant’Antonio di Padova, San Matteo, Santa Chiara e l’Immacolata, ora tocca ai loro frontespizi scolpiti su pietra leccese.
Dopo le analisi e le verifiche preliminari l’intervento di restauro conservativo, organizzato in quattro fasi – spolveratura, pulitura, incollaggio, integrazione – è entrato nel vivo con il ripristino del colore dei bassirilievi.
Le superfici dei frontespizi rimandano a diversi elementi. San Matteo è avvolto da un imponete racemo di color oro con grappoli d’uva e in alto è posto lo stemma dell’antica famiglia nobile Cicinelli, originaria di Napoli che acquistò il feudo grottagliese nel 1659. Lo stesso stemma è presente sul frontespizio che avvolge Santa Chiara mentre sopra l’Immacolata tre visi di angelo proteggono la Vergine.
Il lungo progetto, curato dalla restauratrice Pina Munno, è attentamente seguito dalla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto su commissione della Madre Abbadessa Pierpaola Nistri del Monastero Santa Chiara.
“E’ stato un lavoro certosino – dichiara Pina Munno – in quanto inizialmente i frontespizi si sono presentati ridipinti in modo grossolano. A settembre terminerò il restauro riguardante quello di San Matteo, Santa Chiara e l’Immacolata e poi inizierò a restaurare il frontespizio di Sant’Antonio di Padova”.