La Biblioteca di Sardegna, ente di studio e ricerche con sede a Cargeghe, in provincia di Sassari, festeggia in questi giorni il decennale del prezioso archivio “Fototeca di Sardegna”, un fondo costituito da oltre duecentomila immagini storiche dell’Isola che raccontano luoghi, eventi e personaggi in un arco temporale compreso tra la fine dell’Ottocento e gli anni Settanta del Novecento.
Per l’occasione, la Biblioteca di Sardegna ha commissionato tre tavole illustrate dai gemelli Dan e Dav (Daniele e Davide Ratti), divenuti celebri sul web grazie all’intensa attività mediatica attraverso i canali social.
Il fondo
Composto attualmente da oltre duecentomila fotografie, il fondo è confluito nei 353 volumi della collana “Atlante Sardo”, edita dall’Editoriale Documenta. L’obiettivo è, fin dalla prima raccolta, In Castelsardo, raccontare per immagini l’intera Sardegna, con il coinvolgimento di tutti i comuni. Il fondo e la collana nascono da un progetto tutto al femminile: sono oltre quattrocento le curatrici che, in questi dieci anni, hanno percorso strade, bussato alle porte dei rispettivi concittadini, raccolto immagini e testimonianze per conservare la memoria dei singoli e delle comunità.
Le illustrazioni
La prima tavola ci mostra una Sardegna in posa: come hanno fatto i 267 comuni sardi coinvolti fino a oggi e come ci raccontano le oltre duecentomila foto storiche raccolte.
La seconda tavola è dedicata ai soggetti ritratti: ben quattrocentomila, distribuiti nei 353 volumi editi.
Nella terza, infine, sono protagoniste le donne che con caparbietà e impegno hanno costruito, immagine dopo immagine, questo immenso patrimonio culturale, portato alla conoscenza di chiunque attraverso le pubblicazioni e le mostre allestite nei centri coinvolti.
Nuovi progetti
Mentre il fondo Fototeca di Sardegna festeggia i suoi primi dieci anni, continua ad arricchirsi di storie. Tre mesi fa è nata, infatti, la nuova collana “Vite”, destinata a ripercorrere la vita di soggetti nati entro il 1950. Di ognuno sono presenti due immagini: una fatta in gioventù e, a fronte, una recente realizzata da una fotografa professionista inviata nel luogo. Sarà il mutamento esteriore, accompagnato da adeguate descrizioni testuali, a raccontare le vite delle persone e, con esse, delle comunità a cui appartengono.
Un lavoro continuo di ricerca, promosso dalla Biblioteca di Sardegna e dall’Editoriale Documenta che, con volontà ferrea, portano avanti un importante recupero della memoria appartenente alla quotidianità, e quindi più soggetta alla dimenticanza.
Un faro nella vita dei sardi, una bella storia da lasciare alle generazioni future.