L’artista italiano presenta la sua prima mostra personale di sculture, ispirate a ritrovamenti preistorici del periodo paleolitico in Mesopotamia
Dopo il successo di Dubai, dove le opere sono esposte in via permanente al DIFC in una delle piazze principali davanti al Four Seasons Hotel, proprio nel dinamicissimo cuore finanziario della città, la mostra arriva a Venezia, tappa italiana di un tour che le porterà poi a Beirut e a Parigi
Forza, potenza, virilità unite alla purezza della linea e alla plasticità delle forme. Questi gli elementi cardine di “The Warriors – guardiani del patrimonio”, la prima mostra personale con cui lo scultore Antonio Signorini, dopo il successo di Dubai, approda in Italia. E per farlo sceglie lo scenario spettacolare di Venezia, dove la mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 28 agosto presso il Fondaco Marcello, suggestivo magazzino cinque-seicentesco sul Canal Grande, oggi riconvertito a spazio per l’arte contemporanea. E dopo l’Italia le opere saranno esposte per un mese a Beirut lungo la promenade nella cornice della fontana di Piazza Samir Kassir e successivamente a Parigi.
Passato, presente e futuro sono strettamente connessi in questa collezione di sette sculturein speciale lega di bronzo, patina nera su marmo iraniano, ispirate ai graffiti preistorici delle grotte del nord Africa, dell’Arabia Saudita e della Mesopotamia, in una sorta di “traduzione artistica” di quello che sono oggi gli esseri umani per lo scultore.
“Queste sculture vengono da lontano e vanno lontano” – così Antonio Signorini commenta le opere –“Danno forma e volume alle prime immagini che gli uomini hanno disegnato sulle pareti delle caverne e al sogno di tutti gli uomini nel loro viaggio di ricerca e d’invenzione. Costituiscono uno specchio per gesti di ieri, di oggi e di domani: accogliere, costruire, pregare, pensare, ricordare, sostenere, coltivare. I gesti dell’humanitas. La lancia che accompagna i gesti è penna, bandiera, sostegno, indice, slancio. Contribuisce alla poesia dell’opera. Queste opere si situano al centro di un’onda di sensazioni, d’impressioni, di suoni e raccolgono gli echi della nostra comune civiltà per rilanciarli affinché il viaggio prosegua”.
La figura del guerriero non è da intendersi solo come quella del combattente. Il guerriero è guardiano di valori e di ideali che appartengono all’umanità tutta. Nell’opera di Signorini, il guerriero, nelle sue fattezze astratte evoca antiche immagini quasi archetipiche e vuole essere metafora dell’uomo contemporaneo, in un simbolico ponte dal marcato sapore antropologico tra epoche tra loro distanti. Siamo guerrieri quando ci avventuriamo in qualche cosa di sconosciuto oggi come 10.000 anni fa. I guerrieri corrono, si muovono, ricercano, sono in azione e si domandano: cosa sarà domani? Oggi come allora.
I guardiani rappresentano e si ergono a difesa del Patrimonio comune di tutta l’umanità, ne sono i protettori e i custodi.
The Warriors – guardiani del patrimonio
Venezia – Fondaco Marcello
Calle del Traghetto, San Marco 3415
Apertura al pubblico fino al 28 agosto
Orario: tutti i giorni delle 10 alle 22
Biografia
Antonio Signorini: monumenti d’arte per la città moderna
Opere di forte impatto visivo e spessore storico-artistico caratterizzano il percorso professionale di Antonio Signorini, nato nel 1971 in Toscana e sin da bambino appassionato di storia e arte grazie al padre. Signorini comincia dunque ben presto a esercitarsi traendo dal disegno il corpo e il volume, portando la superficie agli effetti di tridimensionalità.
Nel 1990 inizia la partentesi milanese, durante la quale Signorini sperimenta il disegno artistico e approfondisce la conoscenza del fashion design italiano, unitamente alla ricerca di materiali di valenza artistica e alla direzione di team di produzione, dove convergono differenti manualità e talenti.
Dal 2001 al 2003 il desiderio di migliorare le sue tecniche espressive lo porta a Firenze, dove approfondisce la conoscenza della scultura in bronzo e ceramica e delle tecniche tradizionali. Nel frattempo, porta avanti ricerche sulle antiche civiltà del mondo e studia la rivoluzione artistica portata dal Rinascimento.
Nel 2004 si trasferisce a Londra, dove vive e lavora per 15 anni. È lì che la sua ricerca trova il contesto più adatto: qui sviluppa la pratica della “structuralart”, un metodo di lavoro che prevede l’intervento dell’artista a livello strutturale per far sì che l’arte sia “incorporata” a tutti i livelli degli edifici.
Oggi l’artista vive a Dubai dove la vicinanza di espressioni artistiche antichissime e di complessi architettonici modernissimi fornisce a Antonio Signorini l’occasione di tendere un filo fra la storia, l’archeologia, la ricerca artistica e lo sviluppo di opere e monumenti d’arte utili alla valorizzazione di spazi urbani pubblici e privati.