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L’8 novembre alle ore 20.00, presso il cine-teatro Nanni Loy in via Trentino a Cagliari, primo appuntamento con la rassegna “La guerra parallela – Il cinema e il primo conflitto mondiale”. Si comincia con Maciste alpino e Scene di guerra alpina che saranno accompagnati da musica dal vivo eseguita dallo Swing Quartet (Paolo Carrus pianoforte, Corrado Salis contrabbasso, Marco Argiolas clarinetto e sax, Alessandro Garau batteria). Alle 20.00 l’aperitivo per festeggiare la prima iniziativa promossa e organizzata dall’Ente per il diritto allo studio (Ersu) nella sala Nanni Loy recentemente riaperta.

Il film e il cortometraggio saranno presentati da Denis Lotti, docente di “Studi sull’attore nel cinema” e “Museologia del cinema” all’Università di Padova.

Scene di guerra alpina: Immagini della prima guerra mondiale. Si tratta di una collazione di materiali eterogenei: italiani per la prima parte (attribuibili a Luca Comerio), e austriaci per la seconda.
La prima parte mostra alcune scene di guerra alpina, in buona parte ricostruendo i momenti di battaglia a favore della macchina da presa: la preparazione dei cannoni, gli spari sotto lo sguardo vigile degli ufficiali, una carica di alpini nella neve, scavi di trincee nella tormenta, scalate su impervi sentieri rocciosi per raggiungere la cima e sparare al nemico.
Nella seconda parte compaiono l’Imperatore d’Austria Francesco Giuseppe in carrozza e in parata, un alto prelato che benedice un convoglio austriaco, il varo di una nave.

Maciste alpino: In un piccolo paese al confine tra l’Italia e l’Austria nel maggio del 1915 si trova Maciste con una troupe dell’Itala intenta a realizzare le riprese di un film. Sul finire del 1916 l’Italia in guerra mobilita il gigante buono più amato dello schermo. Maciste, al secolo Bartolomeo Pagano, aveva fino ad allora interpretato solo due film ma questi erano stati più che sufficienti a conquistare il cuore del pubblico. Se in Cabiria (G. Pastrone, 1914) era uno schiavo africano vissuto all’epoca delle guerra puniche, nel suo primo film da protagonista, Maciste (1915) aveva cambiato epoca, mestiere e colore della pelle per mettere in scena sé stesso come attore cinematografico.

Tutto poteva cambiare, tranne la sostanza del personaggio: un eroe popolare che mette la sua forza incredibile a servizio dei deboli, degli oppressi, risolvendo le ingiustizie a suon di scapaccioni e con il sorriso sulle labbra. Un’idea al cui fascino, ancora oggi, è difficile resistere. Sorridere tuttavia, all’epoca dell’uscita del film non era così facile. Dopo un anno di conflitto, per il Paese era ormai chiaro che la speranza di una conclusione rapida e vantaggiosa fosse un’illusione e che si sarebbe trattato di uno scontro duro e lungo. A maggio gli austriaci lanciavano la controffensiva sul fronte italiano e sul Carso le condizioni si facevano sempre più dure per migliaia di soldati.
Il cinema, per reazione, sfodera le sue armi migliori. Maciste dunque va alla guerra e ci va da par suo: prendendo i nemici a calci nel sedere. Maciste alpino è probabilmente il miglior film di propaganda bellica prodotto in Italia nel corso della Prima guerra mondiale.

La rassegna è promossa dall’Ente Regionale per il Diritto allo Studio (Ersu) di Cagliari, in collaborazione con l’Università di Cagliari, Dipartimento di Storia, Beni culturali e Territorio, il Conservatorio Giovanni Pierluigi da Palestrina.

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