Le magie del Niger ed il fascino dei Tuareg hanno illuminato e emozionato il 15 agosto scorso il pubblico del Mama Blues Festival a Nureci. La band di Bombino ed il suo concerto è stato sicuramente uno degli eventi musicali dell’estate in Sardegna che ha richiamato centinaia di appassionati di rock, blues del deserto, world music.
Bombino ovvero Omar Moctar, appare poco dopo le 23 e non passa dal back stage ma attraversa il pubblico con un bellissimo sorriso, si ferma e tende la mano a tutti. La magia di un musicista straordinario è già cominciata. In pochi minuti arriva sul palco ed inizia la prima parte di un concerto che non riuscirà a tenere seduti per molto gli astanti.
Una percussione africana ricavata da una zucca, uno jambè, un’armonica, chitarra acustica e basso: un set che trasporta il pubblico tra le sonorità africane in quello che è stato chiamato il blues del Tuareg. Lo spettacolo è anche negli abiti, nelle lunghe vesti colorate dei musicisti e i tagelmust indossati a richiamare il deserto nel quale Bombino ha trascorso parte della sua vita. I bellissimi musicisti incantano con i loro sorrisi mentre suonano…
Bombino, dalle lunghe dita affilate accarezza la chitarra, soffia con la voce come a non disturbare il deserto ma sprigiona energia..ma è solo il prologo. Chi (come chi scrive) ha acquistato Nomad, il cd prodotto da Dan Auerbach dei The Black Keys..sta aspettando l’esplosione sonora delle chitarre…algidamente poggiate ai lati dei musicisti.
Inizia “Azamane Tiliade”, la terza traccia di Nomad..riconoscibilissima da tutti per l’intro di chitarra che prelude ad un esplosione…ed infatti in pochi secondi tutto il pubblico assiepato a terra sotto le tribune del piccolo anfiteatro…abbraccia finalmente Bombino!
Siamo tutti davanti al palco e finalmente il concerto che aspettavamo inizia. La chitarra di Bombino, lo stesso che inseguiva Mark Knopfler e Jimi Hendrix, sarà il leit motiv di tutto il concerto. Bombino concede il bis, ed alla fine del concerto i componenti della band rimarranno tra il pubblico, qualcuno chiede dell’erba e altri rimangono tra le donne estasiate…anche questo è desert blues!