La Sicilia è il paese delle arance, del suolo fiorito la cui aria, in primavera, è tutto un profumo… Ma quel che ne fa una terra necessaria a vedersi e unica al mondo, è il fatto che da un’estremità all’altra, essa si può definire uno strano e divino museo di architettura.
(Guy de Maupassant)
Dai sontuosi paesaggi naturalistici alle antiche architetture greco-romane, dai vulcani sempre ardenti ai monumenti arabi, dal mare cristallino ai ricchi monumenti barocchi, dalla variegata e saporita gastronomia ai miti e leggende, la Sicilia non è più da presentare… Gli appassionati di storia, di cultura, di arte, i turisti alla ricerca di sole e mare, i vulcanologi, gli adepti della pesca subacqua, i fini gourmets, gli amanti del savoir-vivre…chiunque è attirato dalla Sicilia, vera isola-mosaico autentica e accogliente durante tutti i mesi dell’anno.
Isola più grande del Mediterraneo e regione più vasta d’Italia, la Sicilia è pure terra di primati. I suoi molteplici invasori susseguitisi nel tempo – Fenici, Greci, Romani, Normanni, Arabi, Spagnoli… – hanno lasciato sul loro passaggio le vestigia delle loro antiche culture. Dal capoluogo Palermo all’antica Siracusa, dalla storica Agrigento all’elegante Taormina, dalla meno nota Trapani alla dinamica Catania, monumenti arabi convivono con templi greci e romani, cattedrali barocche con moschee e minareti…il tutto in una magnifica cornice di bionde spiagge dalla sabbia fine, maestose colline, stupefacenti vulcani – l’Etna o Mongibello e lo Stromboli – coste merlettate dove nidificano le tartarughe e altre specie protette…Insomma, il viaggio vale proprio la pena di essere affrontato ! Parola di francesi, inglesi, americani, olandesi, russi, giapponesi…che non esitano a ritornare in Sicilia, incantati anche dal punto di vista delle papille gustative !
Quegli odori di alga seccata al sole e di capperi e di fichi maturi non li ritroverà mai da nessuna parte; quelle coste arse e profumate, quei marosi ribollenti, quei gelsom ini che si sfaldano al sole.
(Dacia Maraini)
Il « viaggio », infatti, è anche tutto gastronomico e la cucina siciliana è tanto varia quanto numerosi sono stati i popoli a colonizzarla. Così, dai « busiati all’agghia pistati » (pasta di casa con un pesto di aglio, mandorle, basilico e pomodori) agli arancini, dalla frutta Martorana alla cassata siciliana, dal pane e « panelli » (frittelle di farina di ceci) ai mitici gelati artigianali, dalla paradisiaca caponata alla parmigiana condita con provola, uovo sodo e salame, dai cannoli alle granite passando dai vini prelibati come il nero d’Avola, i visitatori rimarranno incantati e dovranno prepararsi a qualche nuotatina supplementare per non assumere uno o due chiletti superflui !
E cosa dire del patrimonio artistico senza paragoni ? I templi greco-romani come quelli racchiusi nella Valle dei Templi di Agrigento, nel Parco Neapolis di Siracusa ? Non dimentichiamo che già dal VI al III secolo a.C . da Centuripe a Morgantina, da Gela a Siracusa, era tutto un tripudio alle divinità, basti pensare al culto delle tre dee Demetra, Kore e Afrodite. Oggi, grazie al certosino lavoro delle autorità giudiziarie italiane, la Sicilia, isola di spoliazione clandestina dei cosiddetti « tombaroli » perpetrata per decenni da una rete criminale con una triangolazione tra Svizzera, Inghilterra e Stati Uniti d’America, si è vista infine restituita dei capolavori artistici come ad esempio la colossale statua di culto femminile « la Dea di Morgantina », opera postfidiaca dell’arte siceliota o gli argenti ellenistici del « Tesoro di Eupolemos »…
Potrei continuare ancora per delle ore a narrarvi le innumerevoli ricchezze del patrimonio artistico siciliano ma non dimentico la promessa racchiusa nel titolo dell’articolo : parlarvi dei miti e delle leggende che « popolano » l’isola. Ve ne sono, tuttavia, così tanti che se vi parlassi del gigante Polifemo e della Riviera dei Ciclopi temerei di scontentare i siracusani non raccontandovi il mito di Alfeo ed Aretusa e così via. Quindi, per par condicio, ho deciso di non scontentare nessuna provincia e di narrarvi la leggenda della principessa Sicilia che avrebbe dato il nome alla nostra amata isola.
Nel dolce e profumato regno del Libano, viveva felice con i genitori la principessa Sicilia. Un triste giorno, però, un oracolo predisse che se la fanciulla non avesse abbandonato il Paese all’età di quindici anni, sarebbe stata ingoiata da un mostro chiamato Greco-Levante.
Così, distrutti dal dolore e a malincuore, il re e la regina fecero imbarcare la principessa Sicilia al largo del Mediterraneo. La ragazza navigò per tre mesi consecutivi in cerca di terra ma, non avvistandola, si rassegnò all’idea di morire. Tuttavia, proprio quando l’ineluttabile stava per verificarsi, degl’impetuosi venti la sospinsero verso una terra fertile, rigogliosa e bagnata di luce. Alla vista di tanta bellezza, fra fiori e frutti odorosi in una natura lussureggiante, Sicilia fu sommersa di gioia. Gioia effimera, però, in quanto si accorse ben presto che l’isola era totalmente deserta eccezion fatta per un giovane che le spiegò la causa dello spopolamento. Gli abitanti erano tutti periti in seguito ad una terribile epidemia di peste. L’isola, tuttavia, era così bella e rigogliosa che gli dei li avevano prescelti per generare una nuova stirpe. La fanciulla accettò la volontà divina e dall’amore dei due giovani predestinati nacquero le prime generazioni dei « siciliani » dal nome della principessa libanese che ribattezzò l’isola.
Sperando abbiate apprezzato questo mio breve e non esaustivo « antipasto » delle bellezze siciliane, concludo invitandovi al viaggio con una frase del grande scrittore tedesco Goethe :
L’Italia
senza la Sicilia, non lascia nello spirito immagine alcuna. È in
Sicilia che si trova la chiave di tutto. La purezza dei contorni, la
morbidezza di ogni cosa, la cedevole scambievolezza delle tinte,
l’unità armonica del cielo col mare e del mare con la terra… chi
li ha visti una sola volta, li possederà per tutta la vita.
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