Sara-Sguotti-Foto Giada Spera
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Trasmutazioni tra energia e materia in Muta_Forme”, originale coreografia di Livia Lepri per la Compagnia Danza Estemporada in cartellone martedì 12 novembre alle 21 a Sa Manifattura a Cagliari sotto le insegne del FIND 37 / Festival Internazionale Nuova Danza organizzato da Maya Inc e a seguire la seconda Serata Explo in collaborazione con il Network Anticorpi: in scena “Space Oddity” di Sara Sguottie “T.I.N.A. (There is no alternative)” di Giselda Ranieri.

Dialoghi tra mente e corpo (in movimento) per l’affascinante e enigmatica partitura di Muta_Forme” della Compagnia Danza Estemporada con coreografia di Livia Lepri, cartellone martedì 12 novembre alle 21 a Sa Manifattura a Cagliari sotto le insegne del FIND 37 / Festival Internazionale Nuova Danza organizzato da Maya Inc in gioco di metamorfosi di “molecole” intangibili fatte di pensieri e emozioni. Spazio poi alla giovane danza d’autore con la seconda Serata Explo in collaborazione con il Network Anticorpi con “Space Oddity” – una performance che “nasce per il pubblico”di e con Sara Sguottie “T.I.N.A. (There is no alternative)” di Giselda Ranieri (produzione ALDES) che intreccia voce, gesto e movimento per tracciare il ritratto di «una donna che prova a districarsi tra mille puntini di sospensione ansiogena» con “sconfinamenti onirici” tra ordine e caos.

Focus su «la forma che muta ossia tutto ciò che occupa uno spazio» nella realtà concreta del mondo sensibile, ma anche sullo “spazio” delle idee come proiezione di oggetti tangibili in “Muta_Forme” della coreografa Livia Lepri, con disegno luci di Adriano Marras e videomapping a cura di Pipe Studios (produzione Danza Estemporada). «Lo spazio che la forma materica occupa nella nostra mente diventa pensiero. L’aggregazione di una moltitudine di pensieri, ricordi, evocazioni, come molecole, crea uno stato di rarefazione che diventa palpabile» si legge nelle note, in un curioso parallelismo tra le geometrie create dai corpi in movimento e le tracce che eventi e situazioni, incontri e addii, passioni e disillusioni imprimono sull’intelletto, in qualche modo modificando e riplasmandolo in una costante metamorfosi – dell’anima e delle sinapsi.

In “Muta_forme” la danza delle “molecole” si traduce in una sequenza visionaria, un racconto per quadri, con infinite combinazioni possibili a suggerire nuove alchimie: le leggi della fisica e gli “stati” della materia si riflettono nella dimensione psichica, mentre la concentrazione e la dispersione dell’energia, tradotta in azione, determinano l’intensità dei gesti. Viaggio immaginario tra le forze invisibili che governano il mondo, con il suggestivo spettacolo che fonde l’arte vivente della danza e i linguaggi del corpo con rimandi alla letteratura, ai diari e alle storie di carta: «pagine di scritti ritrovati, narrati, sembrano stati gassosi in espansione nella mente pronti a liquefarsi con un sound musicale impresso sul corpo e una video mappatura che generano un gioco fatto di semplici connessioni, che diventano azione».

Space Oddity” – che apre la Serata Explo – è la coinvolgente performance ideata e interpretata da Sara Sguotti, pensata in funzione del pubblico, che “vive della relazione con lo spazio, il tempo e le persone che decidono di esporsi», senza astrazioni né didascalie. “Space Oddity” – con un titolo che rimanda a uno storico brano di David Bowie – «è danza, puro movimento, e si ispira a tutto quello che è l’ambiente creando infinite relazioni, partendo dall’estetica del luogo e arrivando all’intimo dell’individuo, legando ciò che è lontano con ciò che è vicino, dando vita a connessioni invisibili che vivono soltanto dell’immaginazione dell’ io». Una pièce che catalizza le energie e le presenze, si interpone tra gli spettatori e lo spazio, interagisce e modifica equilibri e geometrie, volutamente delimitata in un tempo che corrisponde ai «cinque minuti di gloria della solitudine», misurato da una clessidra che stabilisce l’inizio e la fine delle relazioni, con un’avvertenza:«L’atteggiamento necessario alla sua realizzazione è la sincerità». Sara Sguotti ha danzato per la Compagnia Virgilio Sieni, per Anton Lachky in “Side Effects” e per Simona Bertozzi in “Joie de Vivre”, cofondatrice di SA.NI. con Nicola Cisternino, si è cimentata anche con il nouveau cirque e con il cinema, e ha esordito come coreografa con “S.Solo” (vincitore del bando DNAppunti coreografici 2017) debuttando poi con “S.rituale” nel 2018 a Romaeuropa Festival.

Spazio poi a “T.I.N.A. (There is no alternative)” di e con Giselda Ranieri, che firma concept e coreografia, con la collaborazione artistica di Sandro Mabellini (produzione Aldes), di «un lavoro di confine da un punto di vista drammaturgico e sociologico» intrecciato a una personale ricerca sulla connessione ritmico-musicale tra il suono e l’azione, per un icastico ritratto al femminile in sospeso tra le infinite opzioni e ipotesi di futuro. Tra ironia e pathos, lo slogan di Margareth Thatcher si capovolge in una molteplicità di scelte possibili, sempre con esito incerto e la protagonista si trova così in un’impasse, sommersa da informazioni contraddittorie, variabili, indici, perfino “likes” e incapace di orientarsi nell’oceano della rete come nella vita. «Citando Gillo Dorfles, siamo passati dall’horror vacui a un horror pleni. Reclamiamo il silenzio, ma allo stesso tempo ne siamo terrorizzati» sottolinea Giselda Ranieri: una “condizione estrema” e paradossale in cui si può restare imprigionati proprio dall’apparente, assoluta libertà. «T.I.N.A. rende omaggio a quanti condividono questo stato esistenziale ed emotivo. Un tributo offerto con spirito critico e ironia per suggerire un distacco ponderato che possa schiarire la visione d’insieme e riportare il soggetto al sé». Formazione in danza classica e contemporanea, una specializzazione al DAMS, Giselda Ranieri si è confrontata con la composizione istantanea con Takla Improvising Group, ha collaborato con diversi musicisti, ha realizzato performances per teatri e musei e progetti come “Blind Date” alla Gaslleria degli Uffizi. Tra i fondatori di UBIdanza/ Compagnia Aline Nari e Davide Frangioni, ha danzato per la Compagnia ALDES/Roberto Castello. Nel 2015 il suo “i…i…io?!/Give me a moment” vince il premio per la miglior regia all’ACT Festival di Bilbao ed entra a far parte del network internazionale IYMA.

PROSSIMI APPUNTAMENTI

Danza on the road con “DanceLines” 2019 dell’eclettico coreografo, danzatore e attore Mario Coccetti (tra i fondatori della Compagnia della Quarta, all’attivo collaborazioni con registi come Graham Vick, Luigi Squarzina, Robert Carsen, Saverio Marconi e i Manetti Brothers) sotto le insegne dell’ASMED, in programma mercoledì 13 novembre tra le 18 e le 20 (e di nuovo il 21 e il 23 novembre) sugli autobus del CTM per incontri ad arte e inedite visioni a disegnare nuovi tragitti emozionali, in un contatto diretto e ravvicinato con gli spettatori che spezza la routine del quotidiano.

La teoria dell’evoluzione e della selezione naturale in “Galápago” di e con Iván Benitogiovedì 14 novembre alle 18 al Bastione di Saint Remy, un solo acrobatico che fonde danza contemporanea e cultura di strada, quasi a sintetizzare il percorso dell’artista. Esordi da autodidatta, tra parkour e capoeira, fino alla scoperta del nouveau cirque e infine della danza, nel tentativo di superare i propri limiti e varcare nuovi confini alla ricerca di un proprio linguaggio. Il danzatore e coreografo sbarca nell’Isola con “Galápago” (primo premio al Concorso coreografico internazionale Burgos-New York): “Cerco. Corro. Salto. Mi nascondo. La natura è in costante lotta per la sopravvivenza” – scrive nelle note: “La capacità di adattarsi al nostro ambiente è ciò che ci tiene in vita”.

S’intitola “Showindows” 2019 il progetto dell’ASMED pensato per “abitare” e animare le vetrine dei negozi del centro, affidato al coreografo, danzatore, costumista e scenografo Matteo Marchesi (dagli eventi site specific con Qui e Ora, al progetto coreografico exIT per Zebra Cultural Zoo, ai workshop e laboratori d’arte e movimento): venerdì 15 novembre tra le 18 e le 20.30(e ancora il 20 novembre) danzatori e performers daranno vita a piccole azioni tra manichini, oggetti e tessuti, dietro le lucenti vetrate del centro storico di Cagliari, come “finestre” sulla folla in movimento in un muto dialogo che supera simbolicamente le barriere e i confini – in prima assoluta.

Debutta in prima nazionale in Sardegna (dopo la tournée all’estero) sotto le insegne del FIND 37 “Mammai Manna” di Gianluca Medas e Cristina Locci (produzione Figli d’Arte Medas / ASMED) in cartellone giovedì 15 novembre alle 21 al Teatro Moderno di Monserrato: «un’opera che racconta la Sardegna e i suoi simboli superando gli steccati ideologici, con leggerezza e magia». Uno spettacolo che mescola teatro, cinema e danza e «va dritto al cuore del Mediterraneo per cercare gli archetipi» della cultura sarda antica e contemporanea, tra apparizioni di janas e altre figure soprannaturali della mitologia isolana.

La danza oltre il corpo” è il tema e titolo dell’incontro – in programma sabato 16 novembre alle 20 a Sa Manifattura a Cagliari – con la danzatrice e coreografa Caterina Di Rienzo (dottore di ricerca in Filosofia e Teoria delle Scienze Umane), autrice di saggi e caporedattrice della rivista Ágalma che, attraverso l’originale elaborazione di Maurice Merleau-Ponty, propone una filosofia della danza attraverso una “filosofia della chair”, allo scopo di ricollocare la danza nell’evoluzione stessa dell’arte e delle arti nella loro relazione col pensiero.

Serata monografica – sabato 16 novembre dalle 21 a Sa Manifattura con la prima nazionale di “Short Cuts” de La Veronal diretta dal coreografo Marcos Morau che firma, insieme ai danzatori e con la collaborazione drammaturgica di Pablo Gisbert, El Conde de Torrefiel, Roberto Fratini e Celso Giménez, i quattro pezzi che rappresentano una sintesi della cifra espressiva della compagnia spagnola. Sotto i riflettori Núria Navarra, Lorena Nogal, Manuel Rodríguez, Marina Rodríguez, Sau-Ching Wong, per una significativa antologia che comprende “Siena”, in un gioco di rifrazioni tra arte e vita, l’idea del corpo e lo sguardo sull’umanità; “Voronia” sulla geografia segreta della Terra, fino alla grotta più profonda, da cui inizia una narrazione sull’origine del Male; “Bologna-Pasolini”, un omaggio allo scrittore, cineasta e poeta, alla sua poetica e al suo mondo, in un affresco crudele e insieme lirico della società, dopo la sua morte atroce, che ci rende insieme “vittime e carnefici”, e “Kova – Strumenti Geografici” in cui si fondono i codici creativi elaborati dalla compagnia per definire sequenze di movimento all’interno di una performance.

Un nuovo trittico per Sa Manifattura domenica 17 novembre dalle 20 – dopo l’ AperiDanza – con “Diagonals and Other Love Stories” di Kate McDowell e Maria Giulia Serantoni (produzione Fattoria Vittadini) sulla linea che taglia lo spazio, intesa sia come concetto geometrico e elemento estetico che come metafora di “una condizione esistenziale: instabile, inclinata, ‘non-dritta’ e ‘che sta per cadere’” e due lavori di Artemis Danza: “Stanislavskij_ep.1” e “Omaggio a Pina”.

Si ispira al famoso “metodo” creato dall’attore e regista russo “Stanislavskij_ep.1” di Teresa Morisano (ore 21.30), il primo di cinque episodi incentrati su altrettanti personaggi coinvolti nella fase di creazione e poi interpretati dall’artista attraverso la memoria emotiva, sulle tracce de “Il lavoro dell’attore su stesso”, utilizzando “il corpo come strumento e la danza come parole”.

Omaggio a Pina” (ore 21.45) è un viaggio nella storia della danza, con le immagini del film documentario “Un secolo di danza” scritto e realizzato dalla critica di danza Sonia Schoonejeans, collaboratrice di Ballet2000/BallettoOggi e del canale culturale Arté e gli inserti danzati con le coreografie di Monica Casadei. Fulminee “incursioni” che segnano una “creativa frattura” tra i fotogrammi che raccontano la vita e l’arte della coreografa-simbolo del tanz-theater – dalla formazione alla fondazione della compagnia di Wuppertal, al metodo di lavoro alla sua poetica – rappresentata da capolavori come “Cafè Muller”, “Blaubart”, “Kontakthof” e “Viktor”.

Focus sulla “solitudine del pastore” con “Deriva Traversa” – ammaliante e enigmatica performance di Teodora Castellucci / Dewey Dell con musiche di Demetrio Castellucci, in programma giovedì 21 novembre alle 18 al Bastione di Saint Remy: un’indagine sulla dimensione del silenzio, dove nascono i pensieri, mentre la cura degli animali diventa l’unica possibilità di astrazione dal sé. “Quando i pastori cantano, per intonarsi imitano il vento o il belato della pecora o della mucca. E attraverso la poesia cantata trasmettono una storia passata, tramandando la cultura in modo orale generazione dopo generazione” – si legge nelle note. “La storia che i pastori poeti cantano si potrebbe intendere come un tentativo di decifrazione dell’invisibile, che avviene attraverso una discesa nel sé, una geografia del soprannaturale”.

Autoritratto d’artista – venerdì 22 novembre alle 21 nella al Teatro Civico di Sinnai con“Self-Portrait in Yellow Shades” di e con Irene Fiordilino per Movimento Danza: una personale riflessione sul rapporto con la propria immagine e con il corpo, sul desiderio di proiettarsi fuori dai propri confini fisici e psichici, di reinventarsi come autori di sé. “Danzare il proprio autoritratto è manifestare la propria identità fugace nell’atto stesso della sua trasformazione, nel tempo e nello spazio: unica testimonianza, una traccia in giallo”.

Indaga la dimensione duale e i conflitti nella relazione uomo-donna “Tu, Mia” di Atacama venerdì 22 novembre alle 21.15 a Sinnai: sotto i riflettori Patrizia Cavola e Ivan Truol, che firmano concept, coreografia e regia dello spettacolo ispirato alle contraddizioni della mente e del cuore, dalle regole dell’attrazione alla crudeltà della gelosia. La pièce descrive l’inizio e la fine (troppo spesso tragica) di un amore, quel desiderio di un’unione perfetta, in una fusione totale, che significa quasi perdere i confini della propria identità fino al doloroso travisamento dell’idea del “possesso” e dei giochi di potere, per cui l’idillio si trasforma in un incubo, la vita a due in una prigione. Il linguaggio della danza per raccontare l’insinuarsi della violenza, in un drammatico crescendo che conduce all’annientamento, fino al delitto: si arriva a “uccidere l’amore nel colpire l’altro, uccidere se stessi nell’assassinio dell’altro”.

L’origine del mondo in “Syn” di Vittoria Franchina, Michela Priuli e Elena Valdetara (alias Dueditre – produzione DanceHausPiù)– in cartellone sabato 23 novembre alle 21 a Sa Manifattura: una favola antica sull’uovo d’argento, figlio della Notte e del Vento, da cui nacque Protogonos, “il generato per primo”. Un racconto suggestivo in cui “il primigenio svela progressivamente le proprie fattezze, rischiarato dalla tenue luce che lo circonda… pronto a scoprire le sue infinite possibilità d’essere”. Finché, al termine di un onirico viaggio in cui emergono tutte le sfaccettature del suo animo, “si separa dall’universo in cui era sospeso e si appropria del mondo reale, raggiungendo la sua effettività, rivelandosi finalmente uomo”.

In anteprima nazionale – sabato 23 novembre alle 21.30 a Sa Manifattura “BMen”(produzione ASMED / Balletto di Sardegna) con coreografia e regia di Guido Tuveri, uno spettacolo pensato e costruito sulle peculiarità degli interpreti – Alessandro Piuzzo e Daniele Sciarrone. Uno sguardo sull’universo maschile tra forza e debolezza, pregi e difetti, caratteristiche e bisogni individuali e senso di appartenenza a un’identità condivisa. “Una riflessione che parte dall’orgoglio della condizione di sesso dominante, esplora il luogo comune e arriva a dei momenti comici, a volte volutamente grotteschi”: “BMen” offre una serie di ritratti al maschile, con una commistione e contaminazione di linguaggi e stili differenti, in chiave spesso (auto)ironica per superare stereotipi e pregiudizi e immaginare gli uomini (e le donne) di domani.

Suggellerà l’edizione numero trentasette del FIND domenica 24 novembre dalle 20 a Sa Manifattura – dopo l’ultimo AperiDanza – “Young Blood” di Arnau Pérez de la Fuente, con Maddi Ruiz De Loizaga, Francisco Martínez e lo stesso Arnau Pérez che indaga su “Cosa significa essere giovani?” – uno spettacolo dedicato alle nuove generazioni, la cui creatività e la capacità di sviluppare nuovi percorsi, insieme all’energia e all’entusiasmo trovano ostacoli quasi insormontabili nella società contemporanea. Sulla ribellione a questa condizione e la volontà di affermazione di sé prende forma una pièce caratterizzata da un forte dinamismo, in cui si intrecciano i codici della danza e il linguaggio ironico e graffiante dell’hip hop.

Il Teatro Moderno di Monserrato ospiterà una vera e propria rassegna con cinque spettacoli: dopo l’anteprima di “Heisse Luft/ Aria Fritta” di Susanne Linke (venerdì 25 ottobre alle 20.30), mercoledì 30 ottobre alle 21 sarà la volta di “Fiore di Loto” di ASMED (doppia replica con matinée alle 11), domenica 3 novembre alle 19 Ersilia Danza con “Callas”, domenica 10 novembre alle 19 Estemporada con “Interferenze 1.0” e infine venerdì 15 novembre alle 21 la prima nazionale – dopo il debutto e la tournée all’estero – di “Mammai Manna” di Gianluca Medas e Cristina Locci, coproduzione Figli d’Arte Medas/ASMED.

Infine dal 26 ottobre al 20 novembre va in scena il Find Ragazzi, con spettacoli dedicati alle famiglie e al pubblico dei più piccoli: il 26 ottobre Zerogrammi con “Simposio del silenzio” al Teatro Si ‘e Boi di Selargius (h 20,30); a Sa Manifattura, mercoledì 6 novembre La Botte e il Cilindro con “Filastrocche in cielo, in terra e in mare” (h 18), il 19 novembre Cie Twain con “Schiaccianoci” (h 18) e infine il 20 novembre ASMED con “La fantastica storia di Giannino e il gatto” (h 11).

Fra i tanti eventi collaterali l’originale APERIDANZA del FIND, un intervento danzato e musicato da Silvia Bandini e Marco Caredda, con la partecipazione dei musicisti Michele Uccheddu e Stefano Serra e degli studenti di musica del LAC, che accompagna un aperitivo offerto al pubblico nelle serate del 26 ottobre, 3, 5, 16 e 24 novembre.

Il FIND 37 / XXXVII Festival Internazionale Nuova Danza è organizzato da Maya Inc con la direzione artistica di Cristiana Camba, con il patrocinio e il stegno del MiBACT, della Regione Sardegna (Assessorati alla Cultura e al Turismo) e del Comune di Cagliari, con il contributo della Fondazione di Sardegna e con preziose sinergie e collaborazioni con compagnie e associazioni, enti pubblici e privati, con il CTM di Cagliari e con il Consorzio Cagliari Centro Storico.

https://www.findfestival.org/

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