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Un San Valentino un po’ dimesso quello che si festeggerà quest’anno tra le mura domestiche, tanto da doverlo ribatezzare “San Pandemino”. Niente cenetta romantica al ristorante, benché molte donne tengano a ricordare, per dovizia di informazione, che le gioiellerie rimangono aperte e fanno orario continuato. Tuttavia, c’è da chiedersi, in tempo di pandemia, la coppia si rinsalda, trovando in se stessa maggiori certezze e una rinnovata intimità, o si disgrega sotto il peso dell’incertezza?

“Quando si parla di pandemia e relazione di coppia è abitudine sentire opinioni tendenzialmente negative – spiega il professor Valerio Celletti, psicologo, psicoterapeuta e sessuologo – E, in effetti, questa considerazione è la normale conseguenza del modo in cui l’instabilità fuori casa può colpire la reale o apparente serenità domestica. Ma le limitazioni prodotte dalla pandemia hanno prodotto conseguenze anche positive nella vita delle coppie. In alcuni casi è successo che interrompere le attività e le frequentazioni esterne abbia creato uno spazio di calma dalla frenesia in cui si era immersi prima del febbraio 2020. La persona media contemporanea – aggiunge lo specialista – prima della pandemia, era impegnata nella costante costruzione di un futuro dedicandosi a investimenti nel lavoro, nelle amicizie, nel tempo libero, con un impegno che rendeva tutto un lavoro. Con la pandemia, coloro che vivevano il presente come un momento propedeutico al futuro si sono trovate improvvisamente bloccate e spogliate dei propri progetti. Per alcune persone dover abbandonare la frenesia del quotidiano è stato terribile, ma altrettante hanno avuto occasione di riscoprire una dimensione domestica altrimenti trascurata. Ma attenzione, se non compresi e “digeriti”, c’è il rischio che i benefici dovuti allo “slow living” siano solo temporanei, in attesa del prossimo via libera”.

Dott. Valerio Celletti

Cos’è cambiato dal primo lockdown integrale al secondo a chiazze cromatiche?

Nonostante il secondo lockdown sia stato maggiormente permissivo rispetto al primo, da quanto ho avuto occasione di osservare direttamente, le coppie con cui sono entrato in contatto tendono ad averli vissuti come equivalenti. Nella maggior parte dei casi le persone hanno utilizzato le riaperture per tornare a lavorare in presenza senza concedersi particolari libertà. In generale le coppie non possono essere riassunte in una tendenza unica. Come dicevo, alcune coppie si sono rinsaldate, ma è difficile distinguere tra chi sta realmente bene e chi sopporta una situazione scomoda, perché bloccato dal pensiero di non potersi spostare altrove. Tendenzialmente è prassi non lasciarsi se fuori casa imperversa la guerra, ma solo dopo che è terminata. Sarà possibile tirare le somme di quante coppie sono realmente scoppiate solo al termine dell’emergenza. Tuttavia esistono molte coppie che sono concretamente scoppiate durante questo lungo primo anno di pandemia.

Le coppie scoppiano per motivi analoghi?

È difficile identificare un’unica modalità esplosiva, perché le relazioni terminano sempre per motivi diversi. Però abbiamo il dato numerico delle segnalazioni di violenza domestica e di un aumento della conflittualità nelle relazioni. Ma anche senza entrare nel dettaglio dei comportamenti illegali, esistono diversi casi di coppie separate durante la pandemia che non hanno potuto sostenere le spese necessarie per cambiare casa. Di conseguenza durante il lockdown si sono create situazioni drammatiche, di separati in casa che vivevano in un clima difficilmente sostenibile. Infine, in generale le coppie che sono scoppiate con maggiore frequenza sono quelle in cui esistono problemi evidenti nella gestione dello stress e in cui almeno uno o entrambi i partner tendono eccessivamente a modalità ipercontrollanti. Certe strategie non diventano patologiche finché non si scontrano con un ambiente ostile, e il lockdown per molte persone ha rappresentato quel limite a cui non avrebbero mai pensato di doversi adattare.

San Valentino è una festa gioiosa per chi ha una relazione, e invisa a chi si trova ad affrontare da solo questo periodo difficile. Sono tempi duri per i single?

San Valentino è una ricorrenza che tende a stressare molte persone single. È sempre stato così, e quest’anno il fenomeno è ulteriormente aggravato dalla mancanza di distrazioni e occasioni di incontro. Chiaramente non è necessario essere impegnati in una relazione per stare bene, molte persone sono assolutamente soddisfatte indipendentemente dall’avere o meno un partner. Però per chi desidera una relazione, il 2020 è stato un anno impegnativo che ha messo a dura prova le proprie risorse. Dato che molte coppie si sono chiuse nella vita domestica, i single sono stati ulteriormente isolati anche a causa della minore disponibilità degli amici e per l’invadente presenza dei datori di lavoro. Infatti, spesso gli altri sono occasione per ricordarsi di prendersi tempo per la vita privata, mentre in solitudine è facile dimenticarsi di prendersi cura di sé stessi. Di conseguenza molte persone isolate stanno vivendo la pandemia come un’occasione votata esclusivamente al lavoro, con superiori esigenti che non rispettano gli orari d’ufficio.

Con la chiusura dei principali luoghi di socialità, gli incontri galanti si consumano prevalentemente nei meandri del web. Ha l’impressione che quella virtuale sia una modalità efficace per costruire buone relazioni, o che possa rivelarsi più spesso ingannevole e fallimentare?

Online è possibile costruire relazioni piacevoli e significative come in qualunque altro luogo. Molte coppie e famiglie nascono dal “mi piace” dato a una foto discutibile. Però il web è un contesto complesso che spesso favorisce anche meccaniche predatorie basate sulla menzogna o sulla volgarità, che possono facilmente risultare sgradevoli e urtare la sensibilità altrui. Tuttavia questo pericolo non esiste solo online. Ovunque esiste il rischio di incontrare persone non adatte ai propri gusti ed è un’eventualità intrinseca in ogni incontro con una persona sconosciuta. Il web tende ad amplificare questo meccanismo per l’assenza di una rete sociale di riferimento. Comportarsi male sul web o con una persona che non appartiene alla propria rete di frequentazioni è un’occasione che attrae molti malintenzionati che sperano di rimanere impuniti. Fortunatamente queste persone sono una minoranza, ma sono comunque una popolazione stabile. Se le persone che cercano l’amore disinstallano l’applicazione dopo aver conosciuto la persona giusta, altri invece rimangono clienti fissi del sito di incontri che usano come se fosse il loro passatempo. Esiste un rischio di ludicizzazione della seduzione che rischia di rendere non autentico ogni aspetto dell’interazione online.

La rinnovata condizione di fragilità rende le persone più disposte ad innamorarsi, o piuttosto le preoccupazioni per la salute unite alle difficoltà economiche possono inibire gli slanci amorosi?

Non è possibile rispondere in modo universale, ma generalmente chi desidera una relazione di coppia è anche disposto a correre il rischio di incontrare una persona sconosciuta potenzialmente affetta da Covid-19. La pandemia risulta difficile proprio perché è complesso distinguere le persone sintomatiche da quelle asintomatiche, ma è altrettanto vero che in amore tutto è un rischio. Ci si protegge con le mascherine, con i tamponi, con i preservativi, ma alla fine la voglia di conoscersi tende a prevalere. Per alcune persone le limitazioni prodotte dalla distanza o dalla questione economica hanno anche dei vantaggi. I più timidi possono nascondersi dietro un velo ed i meno abbienti non sembravano più particolarmente in difficoltà nel momento in cui l’unico posto aperto per spendere era il supermercato. Generalmente i limiti di qualcuno possono essere un vantaggio per altri.

La mancanza di contatto fisico che i tempi impongono aumenta o deprime il desiderio sessuale?

Generalmente la mancanza di stimoli danneggia il desiderio sessuale. Quindi la distanza fisica tende ad aver spento il desiderio sessuale di molte persone. In molti casi il web, come per gli appuntamenti, ha sopperito questa mancanza con la pornografia, ma anche in quel caso è importante ricordarsi di mantenere un contatto realistico con il proprio corpo e con quello dell’altro. Per le persone meno esperte la pornografia può offrire un’immagine irrealistica del sesso, favorendo problemi nel contatto con il proprio corpo e nel desiderio sessuale verso le persone disponibili.

L’abitudine diffusa all’interazione virtuale ha cambiato la nostra sensorialità. Non si rischia di perdere la dimestichezza con le complesse e pazienti trame che richiedono le relazioni sentimentali?

Il virtuale è una parte integrante delle relazioni contemporanee. Ben prima della pandemia, l’arrivo del telefonino ha modificato in modo significativo le relazioni d’amore. Infatti l’amore è una ricerca benevola di vicinanza e qualunque strumento che favorisca la vicinanza influenza necessariamente le relazioni di coppia. Oggi il virtuale è presente in quantità significativa, ma come tutte le tecnologie non è né positiva né negativa. Serve educazione per imparare ad utilizzare il virtuale in modo costruttivo e imparare a non perdere di vista il reale. Infatti per quanto anche il virtuale sia reale, nel momento in cui permette l’interazione di persone vere, una relazione di coppia, per essere considerabile autentica è opportuno che interagisca o preveda di interagire prevalentemente nel contatto diretto.

In questo periodo si è tutti più soli. La solitudine può indurci in errore nella scelta del partner?

Si. Sbagliare è un’eventualità che va sempre presa in considerazione, ma essere eccessivamente attivati può favorire alcuni errori di valutazione. In generale la prudenza è sempre la prima arma a propria disposizione. Spesso viene posta nei confronti dell’altro, creando un clima di sospetto e ostilità poco opportuni. Ma la prudenza più utile è quella da indirizzare nei confronti del proprio desiderio di innamorarsi. A volte le persone desiderano così tanto trovare la persona giusta che pensano subito a tutto quello che l’altro potrebbe essere, perdendo di vista quello che é. Mantenere un contatto reale con l’altro è il modo più efficace per proteggersi e, nel contempo, aprirsi a quella che potrebbe essere una bella relazione sentimentale.

Alla luce della sua esperienza clinica e dei più comuni problemi di coppia, vuole dare un consiglio a chi sia in una relazione?

E’ una domanda difficile. Ogni coppia è unica e richiede un’attenzione specifica. Ma in questa prospettiva un suggerimento che può essere universale per chi è coinvolto in una relazione di coppia consiste nel ricordarsi dell’unicità della persona con cui si condivide il proprio percorso di vita. Mi riferisco all’importanza di ricordarsi che l’altra persona è unica, reale, e diversa da quella che amiamo e conosciamo. Anche quando si pensa di conoscere completamente l’altro pensando di poter prevedere tutte le sue scelte e azioni, è opportuno tenere a mente che le proprie considerazioni sono sempre datate. Le persone crescono e cambiano continuamente ed in funzione di questo è opportuno interagire con l’altro senza sovrapporlo eccessivamente all’idea che si ha di lui. Sapersi confrontare reciprocamente senza pregiudizi, come se si stesse parlando con uno sconosciuto, è uno strumento importante per stabilire una comunicazione sana ed efficace.

Per i single? Non resta che il Sex and the chat?

In questo momento storico il web è necessario per la socializzazione. Questo però non significa che ci si debba “piegare” a fare quello che non si desidera. Serve ricordare che sta ad ognuno di noi decidere se e come utilizzare la tecnologia. A volte cambiare approccio e usare gli strumenti disponibili in modo personale porta a risultati drasticamente diversi. Non sta scritto da nessuna parte che si debba chattare per ore se non lo si desidera. Per molte persone proporre subito di vedersi, dal vivo o più semplicemente in videochiamata, è un passaggio molto più semplice e onesto del partecipare a lunghe conversazioni epistolari che non gli appartengono. I migliori risultati si ottengono con creatività ed educazione. Buon San Valentino a tutti!

1 thought on “San Valentino: amori e disamori pandemici

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