l'educazione al servizio della cultura, Tunisi Hotel Mavenpick
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Sabato 06 marzo 2021 si è tenuto presso l’hotel Movenpick Lac-Tunisi l’evento “l’educazione al servizio della cultura della convivenza”. Organizzato dall’Associazione Tunisina di Sostegno alle Minoranze in collaborazione con Konrad-Adenauer-Stiftung-Ufficio di Tunisia.

L’evento moderato dal giornalista e mediatore culturale Hatem Bourial, è stato aperto dalla Dottoressa Yamina Thabet, presidente dell’ATSM e dal Dottor Holger Dix, rappresentante residente de la Konrad-Adenauer-Stiftung-Ufficio di Tunisia, raccontando che l’educazione sia un punto chiave per lo sviluppo sostenibile, mettendo in luce la coesistenza nell’ambito scolastico. Al quale hanno partecipato Professori universitari, grandi esperti appartenenti all’organizzazione internazionale dell’UNESCO e alle organizzazioni tunisine, anche al Ministero dell’Educazione: Abdelbasset Ben Hassen, presidente dell’Istituto Arabo per i Diritti Umani della Tunisia;

Riadh Boubaker, Direttore generale dei programmi scolastici e della formazione al Ministero dell’Educazione; Mohamed Jouili, Dottore in Sociologia e l’ex-direttore dell’Osservatorio della Gioventù al Ministero della Gioventù; Bochra Bel Haj Hmida, militante femminista e l’ex-présidente de la COLIB; Emna Jeblaoui, Professoressa universitaria in civiltà arabo-islamica e dirigente dell’Istituto di Sviluppo Umano; Slaheddine Jourchi, giornalista e analista politico tunisino; Mohamed Ben Moussa, architetto e Professore universitario tunisino.

La Tunisia si è confermata una terra dove la tolleranza e il rispetto non mancano, anzi il dialogo tra le fedi si è intensificato. Questo paese nordafricano e mediterraneo: plurilingue e multiculturale è diventato un crocevia di civiltà e una terra di incontro tra i popoli, le religioni e le culture.

Grandi personaggi hanno cambiato la Tunisia come: Ahmed Pacha Bey, Taher Haddad, Manoubia Ouertani, Habiba Menchari etc. E la società tunisina ha conosciuto diverse battaglie per l’abolizione della schiavitù, con un provvedimento del gennaio 1846, a firma del bey Ahmad (1837-1855) prima della Francia e degli Stati Uniti. Anche, la parità uomo-donna, l’articolo 20 che introduce l’uguaglianza “senza discriminazione”. Poi, l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, l’articolo 50-anno 2018.

Quest’incontro organizzato dall’ATSM in partenariato con l’KAS mira a consolidare la cultura della “cittadinanza attiva”, inoltre, l’acquisizione di una visione unitaria, intorno al significato della coesistenza e della governance della diversità.

L’anno 1958, la Tunisia, ha conosciuto un’importante riforma, è quella di rispettare la diversità nella società. Quindi, l’educazione si propone di accettare la diversità. Occorre adottare meccanismi più efficienti per valorizzare la diversità e costruire un nuovo modello di convivenza, afferma Riadh Boubaker, Direttore generale dei programmi scolastici e della formazione al Ministero dell’Educazione.

Il Dottor Mohamed Jouili dice che sia necessario avere una visione critica, per la questione della coesistenza. Nel XIX secolo, le scienze umane e sociali, furono utilizzate per studiare i fenomeni politici: separazione dei poteri, il popolo, la democrazia etc. Il XX secolo: il mondo conosce crescita economica e trasformazioni sociali. Dopo, un paradigma culturale dell’abitare il terzo millennio: riflettere sull’identità, sulle minoranze etc. La cultura della convivenza è una grande sfida! Bisogna rivedere le implicazioni pedagogiche. Potrebbe essere un modo per costruire ponti e uscire dalle nostre cornici abituali.

Alla fine del XIX secolo, l’educazione ha conosciuto una rinascenza: la scuola per tutti! L’istruzione è la chiave dell’integrazione. Abbiamo bisogno della riforma! L’anno 2015, si sono riuniti, il governo tunisino e 14 organizzazioni per riformare l’istruzione. Poi, elaborato in questo percorso, un rapporto sintetico: l’istruzione, un riferimento universale molto importante, basata sulla convivenza, afferma Abdelbasset Ben Hassen, membro dell’UNESCO.

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