Anche gli insetti hanno particolari momenti di gloria tanto da essere proclamati rappresentanti della categoria in eventi dedicati. Si tratta di vere e proprie star per gli specialisti del settore, che quest’anno hanno scelto Animale di Grotta del 2021 l’Italodytes stammeri Müller, un coleottero di neanche 5 millimetri di lunghezza. Presentato al pubblico in occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità, sarà celebrato durante il Raduno Internazionale SPELEO KAMARATON.
Il 2021 è stato dichiarato dall’Unione Internazionale di Speleologia Anno Internazionale delle Grotte e del Carsismo. Scegliere un Animale di Grotta dell’anno rientra nella divulgazione delle attività di ricerca e protezione degli ecosistemi sotterranei. La Società Speleologica Italiana ha proclamato animale protagonista del 2021 il Coleottero carabide cavernicolo Italodytes stammeri, insetto endemico della Puglia centro-meridionale e della Basilicata orientale. In Italia più di 40000 grotte sono l’habitat di oltre 3600 organismi conosciuti.
SPELEO KAMARATON è un incontro internazionale dedicato alla speleologia, alle grotte carsiche e alla loro biodiversità. Una ricca kermesse di associazioni speleologiche, ricercatori e naturalisti, in prima linea nella difesa dell’ambiente, che si svolgerà nel comune di Camerota dal 29 ottobre al 1 novembre prossimi.
Le ricerche condotte fino ad oggi rivelano che il nostro pianeta è abitato da circa 400.000 specie di Coleotteri. Le caratteristiche di questi insetti è che sono dotati di sei zampe, un paio di antenne e quattro ali, di cui solo le due posteriori sono adatte al volo mentre quelle anteriori, chiamate elitre sono dure e spesse e hanno funzione di protezione dai predatori. Alcuni Coleotteri, che possono essere acquatici o di terra, frequentano abitualmente le profondità del terreno e le grotte, altri hanno fatto delle grotte il proprio habitat ideale modificando le loro caratteristiche per adattarsi all’ambiente sotterraneo.
Unica specie del genere, Italodytes stammeri ha due sottospecie che differiscono per piccoli particolari: Italodytes stammeri stammeri, ritrovato in provincia di Matera, Bari, Brindisi, Taranto e Lecce, e Italodytes stammeri antoniettae, presente solo in alcune grotte a sud dell’abitato di Nardò (LE). La sua biologia non è ancora ben conosciuta, è tuttavia evidente che predilige ambienti con temperatura compresa tra 13 e 17 °C ed elevata umidità relativa. Quando l’umidità diminuisce sembra che si sposti nelle fessure o in zone più umide della grotta. Una sua caratteristica è lo sviluppo notevole della superficie addominale e delle elitre che assumono un aspetto globoso. Ne consegue una forma a palloncino che corrisponde ad una camera respiratoria dove immagazzinare l’aria umida necessaria alla respirazione in zone secche della grotta. Questa modalità estetico-funzionale giustifica in pieno il nome volgare dato a questo Carabide: “il palombaro italiano dedicato a Stammer”. Gli apparati respiratori sono ridotti e la respirazione avviene tramite la superficie dell’addome che si viene a trovare sotto le elitre rigonfie.
La specie è definita troglobia cioè perfettamente adattata alla specificità dell’habitat sotterraneo. È infatti cieca, depigmentata, con corpo allungato e dal metabolismo più lento rispetto ai parenti di superficie.
Venne scoperto dal prof. Hans Jürgen Stammer, zoologo e professore alla Università di Breslavia nel 1937. Le sue indagini in Puglia portarono all’individuazione di ben 14 specie caratteristiche di ambienti di grotta. Tra queste l’Italodytes stammeri che è una delle tante specie che portano il nome dello studioso tedesco. Il prof. Stammer concentrò le ricerche in alcune grotte litorali nei pressi di Castro Marina (LE), in pozzi vicino al mare nei dintorni di Bari e nella grotta dei Pipistrelli di Matera. In quest’ultima Stammer raccolse per la prima volta tre esemplari di Italodytes vicino ad un piccolo ruscello sul fondo della grotta. Le ricerche che si sono avute successivamente, fino ai giorni nostri, hanno individuato numerose altre grotte in cui è presente questo interessante insetto.
Come tutti i Coleotteri appartenenti alla famiglia dei Carabidi è un attivo predatore e si nutre di altri insetti, Pseudoscorpioni, Acari, Crostacei, larve di Ditteri e muffe. Grazie alla conformazione del suo intestino, riesce a ingerire grandi quantità di cibo in modo da sfruttare al massimo le irregolari risorse alimentari presenti in grotta.
L’area di distribuzione è rappresentata dalla Puglia centro-meridionale e dalla Basilicata orientale. Al primo ritrovamento nella grotta dei Pipistrelli di Matera seono seguite altre raccolte sia sulle Murge che in Salento. Interessante la sua presenza in grotte che hanno assunto una notevole importanza dal punto di vista biospeleologico come la Grotta di Lamalunga ad Altamura, le Grotte di Castellana e le Grotte di Pozzo Cucù. Italodytes stammeri è una delle 45 specie troglobie pugliesi, il 53% delle quali è costituito da endemismi cioè esclusive del territorio.
Tante caratteristiche dell’Italodytes stammeri sono ancora sconosciute e necessitano di ulteriori ricerche. Sicuramente svolge un ruolo determinante per l’ecosistema delle grotte in cui è presente. Ha una elevata sensibilità alle variazioni delle condizioni ambientali e quindi si potrebbe ipotizzare un suo impiego come indicatore delle alterazioni climatiche della grotta.
Dopo la presentazione dell’Animale di Grotta dell’anno su Facebbok, Youtube e i corner didattici nelle grotte di Castellana, Italodytes stammeri sarà ancora protagonista in SPELEO KAMARATON. Un evento tra specialisti nel quale anche i non addetti ai lavori sono chiamati a partecipare. Studiare e conoscere i sistemi carsici e i loro abitanti, è infatti solo la premessa per proteggere questi delicati ambienti naturali. La protezione passa necessariamente dalla divulgazione. Divulgare i risultati delle ricerche attraverso animali insoliti e sconosciuti rappresenta un modo originale per il coinvolgimento del grande pubblico all’ampio e vasto tema della tutela della biodiversità, degli habitat, del pianeta.