Mosaico per Procida è il progetto nato dall’idea del famoso winemaker Roberto Cipresso e posta in essere da Gaetano Cataldo, fondatore di Identità Mediterranea, un progetto volto a realizzare la bottiglia celebrativa per la Capitale della Cultura Italiana del 2022, un vino bianco frutto di un inedito e quanto mai complesso assemblaggio di oltre 25 masse vinicole, mai effettuato prima. Perché questa complessa composizione enologica potesse dare vita ad una bottiglia di grandissimo pregio, Roberto Cipresso ha analizzato attentamente tutti i campioni pervenuti dalle diverse aree della Campania presso la sua cantina sperimentale a Montalcino, dando vita, prova dopo prova, al micro-blend che meglio ne definisse l’ossatura portante, la personalità ed il carattere. La stoffa per tale componimento è una preziosa trama liquida, figlia di uve, territori, climi e procedimenti enologici diversi tra loro, ma non abbastanza da non poterli ricomporre in un grande arazzo enologico. È dal 20 di dicembre dello scorso anno che Mosaico per Procida, dopo l’unione dei vini portati in dono dalle aziende vitivinicole che hanno aderito al progetto, dimora a Roccabascerana dove riposa in attesa dell’imbottigliamento. Ed è proprio dall’Irpinia che partiamo per svelare le 5 tessere che da questa grande terra del vino, fatta di montagne e borghi medievali, colline, fiumi ed antichi castelli, si uniscono a questo simbolico abbraccio enologico per Procida, in riconoscenza per la sua nomina. La provincia di Avellino è un grandissimo cuore verde, ricchissimo di cantine che hanno fatto la storia del vino campano, ma è solo nelle Cantine del Mosaico che il cuore è battuto più forte, tanto da spingerle generosamente ad unirsi alle aziende vinicole delle altre aree per attestare il loro amore per il territorio, ribadendo con questo gesto forte che la cultura non isola:
Agricola Bellaria
È proprio questa la cantina che si è offerta di diventare il wine hub di Roberto Cipresso, occupandosi della logistica, accogliendo tutte le masse delle altre compagne di cordata e mettendo a disposizione l’attrezzatura per le attività enologiche ed il futuro imbottigliamento. Capitanata da Antonio Pepe e sotto la conduzione enologica di Luca Zirpoli, l’azienda è di proprietà della famiglia Maffei che da secoli vive a Roccabascerana e che per senso identitario ha voluto proprio avere come simbolo del suo brand il prezioso albero di tiglio centenario che troneggia presso il centro dell’antico borgo. Legame con la propria terra e vocazione all’internazionalizzazione sono i tratti distintivi di questa azienda, unitamente all’etica vitivinicola ed enologica. Con vigneti in espansione e continua crescita, Agricola Bellaria produce vini d’eccellenza con un bassissimo tenore di solfiti ed è presente in diversi Paesi del mondo quale ambasciatrice della sua terra.
link consigliati: www.agricolabellaria.com
Azienda Agricola Petilia
Per gli antichi greci Poetilia sta per “piccola nuova patria” e per i fratelli Roberto e Teresa Bruno a questo significato bisogna aggiungere la parola resilienza, così da ottenere appunto Petilia: una piccola patria di persone ostinate e resilienti che decidono di investire tutto, capitale umano in primis, lavorando la terra e vivendo il territorio a modo loro. Infatti, con la fine degli anni ’80, si procede con lo scasso e la messa a dimora di 420 barbatelle di Greco di Tufo e, nel 1999, con l’iscrizione all’albo dei vinificatori nasce ufficialmente l’Azienda Agricola Petilia, la cantina comincia a prendere forma e le uve dei propri tenimenti diventano finalmente vino. Ubicata nella contrada Pincera del comune di Altavilla Irpina, Petilia è circondata da un paesaggio di montagne verdi ed innevate, colline ondulate che digradano verso il fiume Sabato ed il torrente Vellola, guardando ai pianori a levante. Oggi come oggi Petilia vede una distribuzione dei vigneti in diverse aree in provincia di Avellino, a seconda della vocazionalità dei terreni rispetto alle cultivar, ed una linea enologica con dieci referenze, ripartite tra la linea tradizionale e quella innovativa.
link consigliati: Azienda Agricola Petilia
Cantina Giovanni Molettieri
Siamo in Contrada Cortecorbo, precisamente nel comune di Montemarano, un borgo con meno di 3000 abitanti che sorge alle pendici del Massiccio del Tuoro, sulla riva sinistra del fiume Calore e molto vicino al torrente Chionzano. Montemarano, col suo romanticissimo borgo medievale, è famosa tra l’altro per la Sagra del Vino, il Carnevale Montemaranese, la Festa del Bosco e la Tarantella Montemaranese. È qui che si trova Giovanni Molettieri il quale, riprendendo l’antica tradizione della vitivinicultura, tramandata di padre in figlio, intraprende il suo percorso produttivo nel 1999 e scommette sulla sua terra di origine. La cantina Giovanni Molettieri infatti narra col suo operato una storia di amore e rispetto per il territorio che oggi vanta diverse tappe importanti nel suo percorso, come ad esempio il 2001, anno di nascita della prima bottiglia di Aglianico della casa, e tutta una serie di eventi che l’hanno portata ad avere consenso da parte del consumatore e riconoscimenti da parte di guide di valore.
link consigliati: Cantina Giovanni Molettieri
Donnachiara
La famiglia Petitto nel comune di Montefalcione e nel panorama irpino è sinonimo di viticultura e vini di qualità da almeno 5 generazioni. Per quanto la moderna cantina abbia visto la sua prima alba nel 2005 i vigneti appartengono alla loro proprietà da lunghissimo tempo e la loro conduzione è affidata quasi interamente alla mano femminile. La cantina deve il suo nome a Chiara Mazzarelli Petitto, bisnonna di Ilaria Petitto, oggi alla guida dell’azienda e supportata da sua madre Chiara. Il progetto portato avanti da Ilaria Petitto, unitamente alla consulenza di Riccardo Cotarella, si basa sulla cura di ogni singolo dettaglio lungo tutta la filiera produttiva ed una ricerca estrema della qualità, senza tralasciare un elemento fondamentale: l’ecosostenibilità. Le energie utilizzate dalla cantina sono fornite infatti da fonti rinnovabili, attraverso il fotovoltaico e la gestione idrica attraverso l’impianto di raccolta e fitodepurazione dell’acqua piovana. La linea enologica contempla bottiglie di pregio di grande trasversalità sia per fascia di clientela che di prezzo.
link consigliati: Donnachiara
Struzziero
L’origine dell’insediamento che ha dato vita all’attuale cittadina risale a tempi remotissimi, per quanto se n’era persa traccia a causa delle guerre sannitiche ed una leggenda narra che fossero scampati alla morte soltanto venti anziani, leggenda che si rifà anche agli scritti di Scipione Bellabona che parla di “Castrum Venticani”, nome dovuto a venti successi bellici riportati dagli Antichi Romani e da un governo arcaico retto da venti anziani saggi. Vicino al corso del Torrente delle Mele, tra gli affluenti del fiume Calore, Venticano presenta un microclima davvero particolare ed una tessitura del terreno altrettanto singolare, geomorfologicamente simile a quella di Lapio e pertanto molto idoneo alla cultivar Fiano. L’Azienda Vinicola Struzziero esiste a Venticano dal 1920 ed è stata fondata da Elisario Struzziero, uomo lungimirante e da sempre consapevole delle grandi possibilità di questa terra del vino, nonché fautore di una qualità enologica che oggi i suoi discendenti portano avanti. Si pensi che già nel 1970 Giovanni Struzziero si vide assegnatario di prestigiosi riconoscimenti all’estero e, con l’ingresso di suo figlio Mario nell’89 in qualità di enologo, il controllo in vigna, sulla produzione e l’imbottigliamento si intensificano ancor più. Oggi la cantina Struzziero vanta 13 ettari di vigneti di proprietà distribuiti in quattro distinte aree, selezionate con cura nel tempo dall’esperienza familiare a seconda delle viti da impiantare.
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