Tutto ciò che accade di Daniele Carbini
Share

Tutto ciò che accade, uscito a novembre 2021, dall’editore Maxottantotto edizioni ha già riscosso un discreto successo di pubblico e critica.

Si tratta del secondo romanzo dell’autore, già conosciuto dai lettori di mediterranea per la sua attività giornalistica. Decine di articoli che spaziano dalla filosofia alla storia del grano, (si definisce un filosofo mugnaio), racconti, saggi e divertissement. Lo stile di Carbini è quello che definisce il suo modus operandi: preciso, determinato e instancabile. I risultati sono sempre di alto livello, sia nell’attività di scrittura sia nelle sue opere di artigianato con il suo progetto Alinetu Pipe.

Tutto ciò che accade… deve accadere

Parafrasando un celebre brano dei CSI, perlomeno per chi è nato negli anni settanta del secolo scorso e ha adorato Giovanni Lindo Ferretti, si arriva al senso del libro. Ogni cosa sembra che abbia un decorso già scritto, già definito. Ma è proprio la vita a smentire ogni previsione.

Daniele Carbini
Daniele Carbini

Ma torniamo al romanzo. C’è un prologo che dice molto, i riferimenti culturali e gli spunti musicali che segnano la generazioni dei ventenni degli anni 90 del secolo scorso. Il prologo, quindi, dice molto del punto di vista dell’autore, del suo stile di scrittura: iperboli concettuali e concrete esperienze di vita. Un romanzo quasi di formazione, anche se non c’è una morale preconfezionata. L’indefinito anzi, e le continue salite e discese sono il tratto distintivo della storia. Tutto è da giocare, tutto può finire in un attimo dopo anni di conquiste.

La storia si snoda seguendo la cronologia dell’autore, un misto di spietata cronaca degli eventi e ritmo letterario. Il libro si sviluppa con lui, segnandone le tappe fondamentali della sua esperienza professionale e umana. Un ritmo di lettura che va in crescendo, non si molla fino a che non si finisce.

La partenza

Un ragazzino pieno di sogni, prende coraggio e parte da Tempio per Urbino, in una della facoltà di filosofia più importanti in Italia. Le speranze sono enormi, così come le difficoltà. Solitudine, poca dimestichezza con ambienti estranei e talvolta ostili. Ma la sua determinazione è più forte di ogni ripensamento, di ogni momento di umanissima debolezza. Sente l’enorme responsabilità di fronte a chi, la sua famiglia, crede e investe su di lui, ma è certo di avere la forza e le competenze per farcela. E così sarà.

Studia come un dannato, gli esami vanno benissimo, i professori iniziano ad apprezzarlo non solo per la preparazione diretta ma nella capacità di creare connessioni tra argomenti e discipline: filosofia, antropologia, sociologia e fisica quantistica. La sua curiosità è insaziabile, un solo argomento ha bisogno di decine di altri punti di appoggio per essere compreso, lui raccoglie e vince la sfida.

Studio e università sono le sue direttrici principali, fino a che non scopre che anche ad Urbino esiste una movida niente male, che anche li ci sono potenziali amici e l’agognato amore. Questo, si una costante della sua ricerca. Amore che necessita di tempo e attenzione, che il protagonista non ha. La sua mente è totalmente votata alla causa. La sua missione è la laurea e la conseguirà con il massimo dei voti.

Il lavoro per me

Tutti felici: il protagonista, la sua famiglia, la sua compagna. L’ingresso nel mondo del lavoro però non è esattamente per pensatori in cattedra, no. Impara a programmare, l’informatica è la sua nuova America. Si butta a capofitto nello studio e nella pratica, riesce ad imparare l’impensabile. Una fatica immensa che verrà ripagata dalle posizioni lavorative che lentamente conquista con molta sofferenza, sembra più una guerra di resistenza che un avanzamento di carriera. Solo i più duri ce la fanno, e lui lo è. Le ore di lavoro non si contano, se potesse dormirebbe in ufficio (succederà anche quello in realtà).

Lavoro che va in crescendo, non risparmia neanche il fine settimana tra il lavoro da dipendente e collaborazioni esterne. Questi ritmi però, lentamente e in silenzio, minano l’equilibrio psicofisico del protagonista che dopo una serie di angherie da parte di un’azienda crolla. Burnout dicono gli americani, ad un certo punto tutto diventa difficile, impossibile portare a termine anche i compiti più semplici. Abituato a gestire pressioni lavorative che avrebbero steso Stachanov, si trova impotente di fronte ad un male invisibile.

Chi ricerca delle sovrastrutture che possano definire l’intero svolgersi del romanzo quasi verità, rimarrà deluso, nessun ordine nel caos. Come dall’inizio del mondo, la ruota gira a favore di chi non ha scrupoli. Un’azienda che non ha nessuna remora nel distruggere un professionista, che sfrutta fino all’inverosimile per poi lasciarlo nella disperazione più nera.

Epilogo, forse

Può il lavoro sconvolgere completamente la nostra vita? Quando la dedizione è massima e si è dato tutto, allora si, è possibile. Il protagonista combatte come un leone contro un ingiustizia palese, un’azienda che lo distrugge fino a togliergli tutto. Ma non la voglia di vivere. Ogni mattina la vita si sveglia prima di noi, delle nostre decisioni e speranze.

Nonostante i problemi la vita continua. Le donne, la famiglia, gli amici, il legame fortissimo con la sua isola sono fatti incontestabili. Anche volendo, il mondo in cui ha sempre vissuto e dove è stato felice continua ad essere presente nella sua vita. E sarà la sua salvezza, insieme a nuove amicizie ed esperienze umane e professionali.

Vittorie e fallimenti, come in una giostra infinita, sono la colonna sonora della vita del protagonista che diventa universale nella sua ricerca della felicità nel lungo viaggio che tutti facciamo per tornare a casa.

Leave a comment.