Set del film "Dall'interno" di Leonardo Di Costanzo. Nella foto Toni Servillo e Silvio Orlando. Foto di Gianni Fiorito Questa fotografia è solo per uso editoriale, il diritto d'autore è della società cinematografica e del fotografo assegnato dalla società di produzione del film e può essere riprodotto solo da pubblicazioni in concomitanza con la promozione del film. E’ obbligatoria la menzione dell’autore- fotografo: Gianni Fiorito.Set of "Dall'interno" by Leonardo Di Costanzo. in the picture Toni Servillo and Silvio Orlando Photo by Gianni Fiorito This photograph is for editorial use only, the copyright is of the film company and the photographer assigned by the film production company and can only be reproduced by publications in conjunction with the promotion of the film. The mention of the author-photographer is mandatory: Gianni Fiorito.
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Valanga di nomination e grande successo per il cinema Made in Sardegna con Ariaferma ai David di Donatello 2022. L’ultimo film del regista Leonardo Di Costanzo, pensato e girato interamente sull’isola, e’ ufficialmente in corsa per numerosi premi: Miglior film, Miglior regista, Miglior attore protagonista (Silvio Orlando), Miglior attore non protagonista (Fabrizio Ferracane), Miglior sceneggiatura originale, Miglior produttore, Miglior fotografia, Miglior compositore (Pasquale Scialò), Miglior scenografia, Miglior montaggio, Miglior suono.

Presentata Fuori Concorso a Venezia 78 e disponibile su Sky e su Prime Video, l’opera ispirata dal Codice Barbaricino è girata totalmente in Sardegna, con epicentro Sassari, all’interno del carcere in tufo di San Sebastiano, costruito nel 1871. Una struttura iconica che si e’ ben prestata in pieno lockdown a divenire il carcere di Mortana, spazio immaginario che richiama il penitenziario di massima sicurezza barbaricino, e che nessuno sembra più voler abitare, né i carcerati, né le guardie né tantomeno il tempo. Alienazione e solidarietà sono in lotta contro il tempo in uno spazio reso asfittico e sospeso anche dalla colonna sonora. Il panopticon sardo assume un tono di sacralità in cui l’umanità dei protagonisti vive in un limbo all’interno di un presente che rifugge passato e futuro.

TRAMA

Un carcere ormai in degrado sta per essere chiuso. Arriva però un contrordine: 12 detenuti ed alcuni agenti di polizia penitenziaria dovranno restarci un po’ più a lungo degli altri perché la struttura che dovrebbe accogliere i detenuti non è a momento disponibile. Diventa quindi necessario gestire in modo nuovo il rapporto considerato che gran parte dell’edificio è ormai chiusa.

REGIA

Nelle parole del regista Leonardo di Costanzo: «Il carcere di Mortana nella realtà non esiste: è un luogo immaginario, costruito dopo aver visitato molte carceri. Quasi ovunque abbiamo trovato grande disponibilità a parlare, a raccontarsi; è capitato che gli incontri coinvolgessero insieme agenti, direzione e qualche detenuto. Allora era facile che si creasse uno strano clima di convivialità, facevano quasi a gara nel raccontare storie. Si rideva anche.

Poi, quando il convivio finiva, tutti rientravano nei loro ruoli e gli uomini in divisa, chiavi in mano, riaccompagnavano nelle celle gli altri, i detenuti. Di fronte a questo drastico ritorno alla realtà, noi esterni avvertivamo spaesamento. E proprio questo senso di spaesamento ha guidato la realizzazione del film: Ariaferma non è un film sulle condizioni delle carceri italiane. È forse un film sull’assurdità del carcere.»

CAST

Nel cast Silvio Orlando e Toni Servillo, per la prima volta protagonisti insieme in un film, si affiancano a: Fabrizio Ferracane, Salvatore Striano, Roberto De Francesco, Pietro Giuliano, Nicola Sechi, Leonardo Capuano, Antonio Buil Pueyo, Giovanni Vastarella, Francesca Ventriglia. Sceneggiatura di Leonardo Di Costanzo, Bruno Oliviero, Valia Santella.

PRODUZIONE

Tempesta con Rai Cinema in coproduzione con Amka Film Productions, RSI Radiotelevisione Svizzera / SRG SSR, con il sostegno del MIBACT DG cinema, dell’Ufficio federale della cultura, di Eurimages e il supporto della Fondazione Sardegna Film Commission.

“Il successo internazionale del film è la conferma che la strada di investimento sul cinema e l’audiovisivo per promuovere la Sardegna e la sua cultura, è giusto e fecondo, anche quando si incarna in un racconto così particolare. Una storia liberamente ispirata dal Codice Barbaricino e dalle leggi dell’onore che nella nostra isola tanto peso hanno avuto nella definizione della identità delle nostre comunità” precisa il Presidente della Fondazione Sardegna Film Commission, Gianluca Aste.

“Il lavoro straordinario di Di Costanzo, il coinvolgimento della produzione Tempesta nella formazione di bravissimi professionisti isolani in pieno lockdown e questa pioggia di riconoscimenti di nomination ai David conferma che la Sardegna è terra di cinema e la Sardegna Film Commission opera con grandissima capacità attrattiva di talenti e investimenti”.

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