Di Susanna Lavazza
Di scena al Teatro Massimo di Cagliari un viaggio lungo tre giorni e tre anni. Tra le righe dello spartito, sulle note musicali, tra i versi della poetica sarda, la tradizione profondamente mediterranea. Si inizia martedì 6 dicembre alle 20.30 e si prosegue giovedì 15 dicembre per terminare giovedì 22 dicembre con tre spettacoli che scaldano l’inverno. Rimas, sonus e cantzonis. Questo il titolo del progetto: poesia, musica, incontri, esperienze e ascolto. Un autentico viaggio nella più antica forma di espressione vocale, in compagnia di cantadores, poeti improvvisatori e alcune delle coralità polifoniche tra le più significative della Sardegna.
La rassegna è ideata dall’associazione S’Ard Music con la regia di Ambra Pintore. Protagonisti saranno alcuni tra gli artisti, cantanti, autori e le formazioni di cori a tenore più noti in Sardegna: Elena Ledda, Maria Gabriela Ledda, Simonetta Soro, Tenore San Gavino di Oniferi, Ignazio Machiarella, Tenore Supramonte di Orgosolo, Daniele Giallara, Pietro Nieddu, Luigi Oliva, Pierpaolo Vacca, Anna Cristina Serra, Luigi Lai, Marcello Floris, Tenore Su Remediu di Orosei, Buju Mannu, Federico Valenti, Coro Vadore Sini Sarule, Fabrizio Lai, Roberto Scala, Orlando Maxia.
Donne e uomini distintisi sia per l’interpretazione dei versi storici dei grandi poeti, sia per la scrittura che tratta i temi della società attuale. «L’idea è quella di mettere in scena una vetrina del folklore sardo in uno dei più prestigiosi teatri italiani. Un appuntamento inserito in un periodo dell’anno ben distante dalla moltitudine dei cartelloni estivi e capace di attirare appassionati e turisti nazionali da tutta Europa” spiega il direttore artistico Michele Palmas, produttore e fonico tra i più prolifici del jazz e della world music in Italia, fondatore dell’etichetta S’Ard Music .
Aggiunge Ambra Pintore, artista, giornalista, volto molto conosciuto dal pubblico isolano e non solo: «Desideravo da tempo occuparmi della poesia quale motore dell’esecuzione musicale tradizionale in Sardegna. I poeti e i loro versi non sempre vedono riconosciuto il loro valore e apporto essenziale nel canto. Da questa riflessione partiremo per analizzare le funzioni attuali della scrittura, estetiche e pratiche. L’idea è quella di portare in scena, a teatro, un mondo ricco di creatività, competenza, cultura e identità». Il progetto è stato realizzato con il contributo dell’Assessorato al turismo della Regione Autonoma della Sardegna. Non solo. “Chiudo gli occhi” è un’esperienza immersiva che guiderà il pubblico nell’ascolto di alcuni degli estratti più belli del canto poetico tradizionale sardo. In un ambiente raccolto del foyer del Teatro Massimo, gli spettatori, a partire dalle 17, potranno indossare le cuffie, accomodarsi in poltrona e lasciarsi guidare dalle suggestioni dei ricordi e della memoria. L’idea è di Ambra Pintore, curata dell’associazione culturale Istranzos de Domo.
I programmi? Si parte domani con l’evento dal titolo Famiglie d’arte in Sardegna, un percorso poetico e musicale per riflettere sulla funzione della poesia, dalla scrittura alla sua fruizione in musica. L’immaginario di Maria Gabriela Ledda, autrice e poetessa in lingua sarda, prenderà corpo in Ternuras, poesia po cantai e contai : un ideale laboratorio poetico che scoprirà il processo creativo ed esecutivo della scrittura attraverso il racconto personale. A rendere tangibile la sua esperienza, saranno le letture a cura di Simonetta Soro, gli interventi musicali di Elena Ledda e Simonetta Soro e alcuni contributi audio e video. Tra i protagonisti della serata, i Tenore San Gavino Oniferi, una delle formazioni di maggior successo nell’ambito della storia recente del canto a tenore. Il gruppo è composto da tre fratelli (due dei quali gemelli), caratterizzato da un impasto vocale di particolare bellezza unito ad una ricerca dei testi poetici da interpretare. Insieme dal 1976, sa boche di Francesco Pirisi, su bàsciu di Raimondo Pidia, sa contra di Giovanni Pirisi e sa mesu boche di Carmelo Pirisi condividono un percorso che si è arricchito grazie al confronto con musicisti di ambiti differenti. La regia, la conduzione poetica e musicale della serata è firmata da Ambra Pintore accompagnata alla chitarra da Federico Valenti.
Si prosegue giovedì 15 dicembre (ore 20.30) con Cantende sa poesia un percorso che esplorerà il ruolo e le differenze del testo poetico declinato al canto a tenore e al canto a chitarra. Tra gli ospiti, l’etnomusicologo Ignazio Machiarella, il Tenore Supramonte di Orgosolo, Daniele Giallara accompagnato da Pietro Nieddu per il canto a chitarra. Interverrà il cantore ed etnomusicologo Luigi Oliva con i ragazzi del laboratorio di canto a quattro del MUSE, Associazione musicale dell’Università degli Studi di Cagliari e Pierpaolo Vacca all’organetto. Regia, conduzione poetica e musicale di Ambra Pintore accompagnata alla chitarra da Federico Valenti.
Protagonista della terza serata, giovedì 22 dicembre (ore 20.30), l’evento A tenore, a cuncordu, a taja, a traju: poesia de trigu un percorso ispirato alla forza della poesia generatrice, madre ed elemento essenziale della vita culturale e sociale di una comunità. Essenziale come il grano, su trigu, tema noto al poetare in sardo. Ospiti la poetessa Anna Cristina Serra, il maestro di launeddas Luigi Lai, Marcello Floris alla chitarra, il tenore Su Remediu di Orosei, il cantante e musicista Buju Mannu, il Coro Vadore Sini Sarule. Interverrà Alessandro Mancosu, gestore Mulino Garau di Guspini. Durante la serata sarà proiettato anche il docufilm su Paolo Pillonca “Paulu ses tue” diretto dal regista Marco Gallus, con Piersandro Pillonca (giornalista), e Mauro Mura (direttore della casa editrice Domus de janas). Regia, conduzione poetica e musicale di Ambra Pintore accompagnata alla chitarra da Fabrizio Lai e Roberto Scala.