La cultura sarda imperversa a Torino nel nome di Gramsci. Da cinquantacinque anni, l’Associazione dei sardi in Torino, tra i più attivi circoli culturali degli emigrati sardi nel mondo, con 147 eventi all’attivo solo nello scorso anno, dà vita a un vortice di iniziative culturali che portano alto il nome della Sardegna nel capoluogo piemontese, con echi in tutto lo stivale.
Un impegno intensificatosi in occasione della 35sima edizione Salone internazionale del libro 2023, svoltosi dal 18 al 22 maggio al Lingotto Fiere, che ha visto la Sardegna come “Regione ospite”: un riconoscimento importante voluto dalla direzione del SalTo, che ha consentito di promuovere l’immagine della Sardegna in questa importante vetrina nazionale.
Numerose le iniziative che hanno visto intersecarsi la vetrina letteraria alla rassegna “ISOLE MIGRANTI – ESILI URBANI”, la più grande rassegna di cultura sarda prodotta da un’associazione migrante, organizzata dall’Associazione dei sardi in Torino “A. Gramsci” in collaborazione con enti del terzo settore, Edizioni Abbà, Ateneo di Torino e col patrocinio della Città.
Per il Salone OFF, oltre venti incontri dedicati principalmente alla cultura sarda hanno avuto luogo in diversi spazi evocativi e non dell’esperienza migratoria: dalla sede dell’Associazione Gramsci nella Circoscrizione IV, fino al Circolo dei Lettori, dove ha avuto luogo la presentazione del romanzo di Maggie S. Lorelli The human show (Castelvecchi), che ha visto la scrittrice-musicista presentare anche il suo progetto Soul of Women dedicato alle donne nella musica, passando per il Cinema Centrale dove corti e lungometraggi sono stati proiettati con il supporto di Sardegna Film Commission. Gli eventi, tutti gratuiti, hanno visto la partecipazione di centinaia di persone coinvolte nella programmazione.
Tra gli ospiti, gli scrittori Gesuino Némus, premio Campiello 2015, Antonello Deidda e Ciriaco Offeddu; per musica e teatro le performance di Joe Perrino e Zuanna Maria Boscani, Chiara Porcu, Massimiliano Carrino e Michele Schifano, Emanuele Pittoni e Maurizio Marzo.
“Siamo molto soddisfatti di questa seconda edizione, nonostante una prima giornata segnata da maltempo e ricca di eventi oltre ai nostri”, affermano Francesco Pongiluppi, curatore della rassegna, e Matteo Mereu, presidente dell’Associazione Gramsci.
L’obiettivo della manifestazione è stato quello di portare la cultura sarda a Torino, ponendola in connessione con altri mondi e altre realtà nello spirito che da anni contraddistingue l’Associazione: l’apertura e la contaminazione col diverso.
“Ancora una volta un’associazione degli emigrati sardi – sottolinea Enzo Cugusi, leader storico dell’Associazione e regista dell’iniziativa – diventa luogo produttore di cultura sarda e non solo, in costante collegamento col mondo, in particolare del Mediterraneo, dalla Turchia al Nord Africa”.
L’Associazione Gramsci si contraddistingue proprio per il senso di fresca modernità che permea le iniziative, al di là degli stereotipi obsoleti che contraddistinguono l’isola, secondo alcune visioni nostalgiche. “Proprio per il fatto che abbiamo fatto i conti con la nostra immigrazione – continua Enzo Cugusi – abbiamo antenne più sensibili di altri nei confronti dei nuovi arrivati. Un’associazione che tuttavia non si limita a celebrare il proprio passato, ma fa i conti con il futuro. Possiamo dire che – conclude Cugusi – sull’onda di Gramsci, non possiamo dirci indifferenti. Ci istruiamo e abbiamo bisogno di tutta la nostra intelligenza: questi sono i motti gramsciani che abbiamo fatto nostri”.
Il presidente storico informa infine che si lavora già all’edizione del prossimo anno e non terminano gli eventi dell’Associazione che non conosce soluzione di continuità in ogni periodo dell’anno.