“Crediamo nell’identità territoriale e nella centralità della valorizzazione della risorsa umana, su questa terra meravigliosa che può essere la leva per la formazione e l’occupabilità di tanti giovani.”
Il 21 giugno si è tenuto l’evento conclusivo del corso di Operatore agricolo, presso il Villaggio Don Bosco. Si è affrontato il tema dell’obbligo d’istruzione e formazione, narrando ciò che La scuola dei mestieri ha cercato di fare in questi anni, contribuendo a creare un modello sul territorio che si occupasse di contrastare la dispersione scolastica e di insegnare un mestiere spendibile, di creare occupazione.
Il fenomeno della dispersione scolastica rappresenta un indicatore che ha, a volte, a che fare con la devianza minorile e con la responsabilità di lasciare indietro chi proviene da contesti fragili, luoghi in cui uscire fuori dal circuito scolastico significa spesso perdere la possibilità di riscatto di costruire un’identità sociale riconosciuta, significa, quasi sempre, avvicinarsi ad un lavoro senza diritti e tutele e nei casi peggiori all’illegalità.
Con i partner Fondazione Siniscalco Ceci Emmaus, Associazione Comunità sulla strada di Emmaus e Cgil, ma anche assieme ad altre agenzie del territorio, ai Servizi Sociali ai Centri per l’impiego, ai curatori, agli avvocati e agli insegnanti si interviene pensando che l’unica via possibile sia quella di lavorare di concerto per costruire una comunità educante che possa rispondere ai bisogno dei ragazzi, che possa parlare con loro senza ghettizzarli, nelle azioni o nelle catalogazioni linguistiche, agendo attraverso un lavoro condiviso, in cui tutti gli attori coinvolti partecipano al processo e prendono in carico le vite dei ragazzi.
Il tratto distintivo è poi avere la fortuna di fare questo lavoro in luogo che per sua natura è volto all’accoglienza e all’incontro tra le culture. Il Villaggio Don Bosco è un crocevia di contaminazione, in cui gli stereotipi e i pregiudizi vengono sradicati naturalmente e nelle azioni concrete d’incontro quotidiane, un microcosmo di buone pratiche e principi democratici di legalità e apertura all’altro.
“Crediamo nell’identità territoriale e nella centralità della valorizzazione della risorsa umana, su questa terra meravigliosa che può essere la leva per la formazione e l’occupabilità di tanti giovani. Lavoriamo per finanziare la qualità e non la quantità, preservando il ripristino della tradizione anche se in chiave di innovazione e digitalizzazione che possa portare beneficio a tutta la comunità”, dice la Direttrice del Dipartimento delle Politiche del Lavoro della Regione Puglia, Formazione e Istruzione della Regione Puglia, Silvia Pellegrini. “Noi siamo convinti che far appassionare i ragazzi sia la vera prospettiva da seguire, continueremo a finanziare progetti come La Scuola dei Mestieri perché crediamo che sia questa la strada da seguire per creare occupazione”, sostiene l’Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro della regione Puglia, Sebastiano Leo.
“Ci vuole un grandissimo amore e una grandissima disponibilità verso gli altri per mettersi in gioco in un progetto come questo, siamo fortemente convinti che la nostra Scuola possa diventare un luogo sempre più vivo e aperto al territorio”, dice il Presidente di Smile Puglia Mario Barberio.