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La Poesia è uno stato di grazia che investe quegli animi capaci di provare emozioni e sentimenti, ma soprattutto è quella forma d’arte che si avvera anche grazie a chi trova il coraggio di esprimerla, dichiarando la propria sensibilità. L’espressività è importante, come certamente lo è anche il metodo, ma è sorprendente quanto la scolarizzazione, talvolta, sia ininfluente ad aprire la via alla musa ispiratrice, che talvolta inciampa proprio sul preteso rigore della metrica che talvolta offusca quell’umanità di cui i versi s’hanno da intridere.

Giuseppe Lamberti è un giovanotto del ’48, molto operoso e costantemente impegnato in progetti di varia natura, appassionato com’è di cultura e territorio. Nativo di Nocera Inferiore, ha da sempre coltivato la passione per il disegno, cimentandosi all’età di otto anni ad elaborare immagini sacre coi gessetti colorati. Crescendo ha potuto esprimere creatività e metodo attraverso la creazione di modellini di navi, aerei e di tutto quel che gli passava per la testa, grazie all’utilizzo di materiale di fortuna, soprattutto legno. Al completamento delle scuole elementari, frequenta le scuole di avviamento professionale, appassionandosi proprio a quelle materie tecniche indispensabili per la sua professione di disegnatore meccanico; espletato il servizio di leva in campo balistico, ha lavorato in qualità di perito meccanico presso aziende dall’alto potenziale tecnologico, fino a fondare la Meritecnica s.n.c. a Nocera superiore, versata nel campo della robotica ed arrivando a ricevere commesse anche dagli stati Uniti. Non pago dei suoi successi professionali, una volta in pensione, continua a cimentarsi nella progettazione meccanica, arrivando a creare particolari marchingegni nel settore dell’astrofisica e collaborando con la Facoltà di Agraria dell’UniversitàFederico II” di Napoli, producendo un impianto mobile per la trasformazione dell’umido. Merita, fra le varie altre cose, la riproduzione del meccanismo di Anticitera.

Iscritto al Gruppo Archeologi Nuceria, associazione di volontari nella gestione di beni di grande rilevanza storico-culturale dell’antica Nuceria Alfaterna, Giuseppe promuove con passione costante il suo territorio e lo si trova sovente presso il Battistero Paleocristiano di Nocera superiore.

Per Giuseppe Lamberti le sue non sono poesie ma “pensieri rimanti”. Ne proponiamo qualcuno a beneficio dei lettori di Mediterranea Online

MADRE PATRIA

Figli della Patria,

sacrificati in prima linea per difendere la Madre,

Madre Patria, che dei figli tuoi hai fatto scempio, aiuta quelli

Che per te son di esempio.

Non portare via i tuoi figli alle mamme,

anche senza guerra ti rispetteranno.

I tuoi figli hanno due grandi amori,

uno per te e uno per la Mamma.

Non essere egoista, pensa anche all’altra,

che tanti sacrifici ha fatto per te e per gli altri.

Madre Patria, fa come lei, quando la sera

Va a dormire, rimbocca le coperte ai suoi figli,

li bacia sulla fronte e prega Dio.

CINQUANT’ANNI DI SILENZIO

Oggi una bella sorpresa,

dopo mezzo secolo

una telefonata inattesa.

Mi dice scusami il ritardo

Con un forte accento sardo.

A sentir quella voce resto

Immobile in quel momento,

un pensiero mi son fatto

ma si presenta tutto a un tratto.

La telefonata è durata tanto,

con ricordi, gioie e fatti ci

siam trovati ancora intatti.

Mi dice: ci dobbiamo rivedere Giuseppe!

E lui non erra,

ti ringrazio Nicola serra.

TRISTEZZA

Quando la tristezza ti prende,

fa finta di niente,

continua a pensar le cose liete.

Ombra scura ti viene dentro senza chiederti il permesso,

combattila che il tempo non ti è concesso.

Lasciati andare alle cose belle,

che di cose brutte ne abbiam pien la pelle.

Vai lontano con la mente, fra campi, fiori

E acque lente.

Non distrarti per un solo istante,

di cose belle ne vedrai tante.

Come la lepre fugge il segugio

Scappa via senza indugio.

Non fermarti senza scopo, chiedi alla tua mente

Se puoi fermarti finalmente.

La tristezza così va via,

il tuo umore sempre gaio

si allontana da questo guaio.

Corre il centauro con la sua moto,

fiero di quel mezzo a due ruote.

Felice e libero si sente il giovanotto,

riparandosi dal vento col giubbotto.

Pensiero fisso di ogni giorno,

per andare veloce e fare ritorno.

Non sempre solo corre via,

ma tante volte in compagnia.

Qualche volta o raramente,

un amico un po’ attento gli chiede

con prudenza di guidar, quel po’ di mezzo.

Il centauro per dispetto,

non ascolta l’amichetto.

Corre via a più non posso,

per spaventare l’amico a suo ridosso.

Una frenata all’improvviso,

per finire in due in paradiso.

Pensiero fisso di ogni giorno,

stavolta non fa ritorno.

Vacillar di forza, e volontà perduta,

un tempo ti rendesti vile alla vita tua.

Passato d’improvviso l’atto,

come il sereno dopo la tempesta,

ti vedo così dolce e trasparente d’alma,

da sembrar d’acqua sgorgar

da sorgente pura.

Avvicinar di passo lento,

con devoto amor di Dio,

la tua persona ad esso.

Insolito gesto d’uom,

avvezzo all’agir funesto,

che pria del don di Dio, tu fosti.

Solingo a camminar t’appresti

Per dilungar alle genti ree

Il divin tuo gesto.

Di tanta forza or disponi,

a te donata dal nostro eterno Padre,

per trasmettere agli altri

la gioia d’esser nati.

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