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La teoria secondo cui l’NSA (ossia l’Agenzia per la Sicurezza Nazionale americana) ha creato Bitcoin è un’affermazione intrigante che ha guadagnato popolarità ed è stata ampiamente analizzata nel corso degli anni. 

Già in passato questa teoria aveva suscitato interesse e dibattito, per cui non è una sorpresa che con l’imponente crescita del prezzo di Bitcoin, la tesi sia riemersa nei social media. L’idea di una possibile connessione tra la creazione di Bitcoin e un’agenzia governativa di intelligence solleva domande importanti sull’origine, lo sviluppo ed il ruolo di Bitcoin nel panorama finanziario e tecnologico.

Daniel Roberts, cofondatore di Iris Energy, ha condiviso uno screenshot di un documento datato 1996 ed intitolato “How to Make a Mint: The Cryptography of Anonymous Electronic Cash“, che è tra le prime discussioni note relative ad un sistema simile a Bitcoin. Questo documento proponeva l’utilizzo della crittografia a chiave pubblica per consentire agli utenti di effettuare pagamenti in criptovalute senza rivelare la propria identità. Interessante è il fatto che le note a piè di pagina del documento indicassero che era stato preparato da dipendenti dell’NSA; inoltre, l’esperto di crittografia Tatsuaki Okamoto, co-inventore di un sistema di crittografia a chiave pubblica, è citato nel documento.

Nic Carter, partner di Castle Island Ventures, ha ribadito il suo sostegno all’idea che Bitcoin possa essere stato creato come progetto interno di ricerca e sviluppo dall’NSA, aggiungendo poi l’ipotesi della “fuga di notizie dal laboratorio”. 

Secondo Carter, il codice di Bitcoin potrebbe essere sfuggito dai confini dell’NSA e rilasciato segretamente da un ricercatore. Ha presentato questa teoria per la prima volta nel 2020 e l’ha ulteriormente argomentata nel corso degli anni. Nonostante questa ipotesi, ha comunque sottolineato che ciò non implica necessariamente un controllo segreto totale dell’NSA su Bitcoin, respingendo teorie che suggeriscono una backdoor nel codice di BTC. La sua posizione solleva discussioni importanti sull’origine e la possibile influenza governativa su Bitcoin.

Reazioni e interpretazioni diverse sulla teoria dell’NSA

L’idea che Bitcoin possa essere stato creato o influenzato dall’NSA ha generato una serie di reazioni e interpretazioni diverse all’interno della comunità. Alcuni osservatori suggeriscono che Satoshi Nakamoto, il creatore pseudonimo di Bitcoin, potrebbe aver preso ispirazione da Tatsuaki Okamoto, un accademico di crittografia citato nel documento del 1996 che ha legami con l’NSA. Tuttavia, altri esperti ritengono che questa teoria possa rappresentare una “contaminazione incrociata” tra gli esperti di crittografia dell’NSA e la comunità cypherpunk. 

Mentre la teoria dell’NSA su Bitcoin continua a circolare e a suscitare interesse, è essenziale valutarla criticamente. Alcuni esperti ritengono che, sebbene sia fattibile che l’NSA potesse aver creato BTC come un mezzo per raccogliere informazioni, sia altamente improbabile. Le ragioni di questa opinione includono la complessità e l’ingegnosità dietro la tecnologia Bitcoin, che sembrano superare le capacità di qualsiasi singola entità. Altri sostengono che anche se ci fosse coinvolgimento, potrebbe essere impossibile scoprire la vera storia dietro Bitcoin a meno che non perda rilevanza in futuro.

In ogni caso, se questa teoria si rivelasse fondata, potrebbe cambiare la percezione dell’indipendenza e della neutralità di Bitcoin ed anche influenzare il modo in cui i governi e le istituzioni finanziarie guardano e regolamentano BTC.

Una domanda che non troverà mai risposta

La teoria secondo cui Bitcoin potrebbe essere stato creato o influenzato dall’NSA, sebbene circoli da diversi anni, continua a sollevare interrogativi nel mondo delle criptovalute e oltre. 

Sebbene possano esserci prove circostanziali e collegamenti interessanti con accademici legati all’NSA, la verità rimane un enigma. Tuttavia, indipendentemente dall’origine di Bitcoin, la sua adozione e il suo impatto nel mondo delle finanze e della tecnologia sono ormai inarrestabili.

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