Nella costellazione di guide enologiche c’è sempre spazio per le new entries e per poter raccontare con ottimismo il bello e il buono dell’italico saper fare in un settore fondamentale per il nostro Paese come certamente il vino è, tanto che in termini culturali, quanto paesaggisti che economici.
Se poi aggiungiamo che tale iniziativa è mossa da un team affiatatissimo di giovani, ben venga una ventata di sano e fresco ottimismo, utile nel tentativo di uscire fuori da certe ingessature che nel prendere parte a certe edizioni, più che una necessità, costituiscono quasi un obbligo di rappresentanza da parte delle cantine, in un mondo ove l’apparire ovunque, e il vino non fa eccezione, conta più del resto… almeno in termini comunicativi e mediatici.
La nuovissima guida di Decanto si chiamerà “Untold-quello che ancora non è stato detto del vino”.
Untold è ormai al nastro di partenza e, nelle giornate del 22, 23 e 24 febbraio, si riuniranno le commissioni di assaggio, costituite da giurati provenienti da tutt’Italia, per attribuire alla cieca le valutazioni ai vini in rassegna. Il tour de force, visto un volume di 400 referenze di assaggi giornalieri, avrà luogo nella città di salerno e, considerando si tratta pur sempre di una prima edizione, non è affatto male l’aver ricevuto l’adesione di circa 600 cantine da ogni regione, aggiungendo d’altronde che la cabina di regia ha voluto imporre un limite massimo per azienda vitivinicola di sole tre bottiglie, contingentando e riducendo i flussi per scelta.
Da dove ha origine tutto questo?
Decanto nasce nel 2017 dalla mente di tre aspiranti sommelier di scuola AIS, affascinati dal mondo del vino, dalle sue infinite chiavi di lettura, che racchiudono storia e tradizioni: Lugi D’Acunto, Simone Federico Giordano e Andrea Annunziata.
La redazione di Mediterranea Online ha incontrato Luigi D’Acunto, amministratore delegato di Squidbay Srl, per rivolgergli qualche domanda.
Raccontaci un po’ della tua avventura…
Veniamo da segmenti ed aree geografiche diverse ma siamo tutti mossi dalla passione per il vino. Dal nostro incontro, avvenuto ormai 7 anni fa, ci siamo prefissati di promuovere il vino made in Italy nel mondo, attraverso una narrativa digitale innovativa, ma nel rispetto dei valori della tradizione da noi condivisi ed amati. Volevamo diventare espressione iconica dei nostri valori, quelli che ci portano ad assaggiare il vino con lentezza e giusta calma, prendendoci il tempo necessario a degustarlo sfruttando tutti gli organi di senso a nostra disposizione.
Nel 2018 lanciamo la nostra prima applicazione, chiamata Decanto – Impara ad Abbinare, che ambisce a guidare a piccoli passi l’utente inesperto nella degustazione di cibo e vino utilizzando il lessico e la metodologia adottate dall’Associazione Italiana Sommelier; nel 2019 Decanto diventa Decanto®, un marchio denominativo registrato presso l’Ufficio Europeo della Proprietà Intellettuale. Nel 2021 ci costituiamo come una Testata Giornalistica Online, registrata presso il Tribunale di Salerno, edita dalla stessa società detentrice del marchio. A gennaio 2022 lanciamo Decanto – Wine Pairing, la nostra seconda applicazione, dedicata soltanto per dispositivi iOS e che punta a diventare un prodotto di spicco nel mondo degli appassionati ed esperti di vino. Oggi possiamo contare su di un team di oltre 25 redattori sparsi su tutto il territorio nazionale che, giorno dopo giorno, contribuiscono a rendere grande il nostro progetto editoriale. Infine siamo anche media partner del Paestum Wine Fest.
Non ci saranno già abbastanza guide in giro?
Probabile, però diversamente dalle altre Untold non vuole raccontare quanto un vino sia buono, almeno non solo: teniamo molto ad esprimere piuttosto quanto esso rappresenta un certo terroir, decidendo di puntare esclusivamente alle doc e alle docg. Insomma vorremmo raccontare proprio quello che non è stato ancora detto del vino. Inoltre il nostro concetto di guida vuole essere trans-mediale, in quanto sia digitale che cartacea, dotata di un’app che sarà improntata sul turismo e sul tema del viaggio, connettendosi al premio “le migliori aziende da visitare”.
In conclusione si direbbe che il team messo su da Luigi D’Acunto abbia tutte le carte in regola per portare una novità sostanziale nel mare magnum delle guide enologiche, guida che porta con sé capisaldi quali imparzialità, confrontabilità, trasparenza e innovazione appunto. Interessante anche la rosa dei giurati chiamati per le commissioni di assaggio, tra cui Carol Agostini, Cristina santini, Marco sciarrini, Vincent Renzo e Gaetano Cataldo, quest’ultimo chiamato tra i brand ambassador della guida, a cui il team Decanto deve la paternità di un ulteriore principio su cui si fonda la guida.
Gaetano qual è il parametro che hai ritenuto opportuno inserire e cosa ci puoi dire in proposito di Untold?
Intanto sono estremamente compiaciuto ed entusiasta di poter partecipare all’edificazione di questa nuova guida, così come lo sono sempre stato nel seguire le dinamiche del format di Untold per la valutazione dei vini alla cieca, prima che si evolvesse in tutto ciò. Nel parteciparvi ho avuto il bene di confrontarmi con una squadra giovane, di grande affiatamento, piena di idee ed allo stesso tempo assertiva e disponibile all’ascolto, ecco perché sono stato ben disposto a coinvolgere altri colleghi dalla mia regione e dal resto d’Italia per le commissioni d’assaggio.
Non di meno, quando ho proposto tra i principi fondanti la trasversalità, essa è stata da subito accolta e ritenuta elemento essenziale proprio di quella diversificazione che la guida propone. La trasversalità, grazie alla presenza di esperti che padroneggiano matrici sensoriali diverse, proprio perché facenti parte di enti e di associazioni di categoria del mondo del vino diversi tra loro, costituisce la garanzia di una valutazione sensoriale quanto più oggettiva possibile e che evita un livellamento omologante, sintomo di un approccio all’esame sensoriale che adotta un’unica metodologia, anziché creare massa critica sul campione in assaggio. Tirando fuori dalla zona di comfort i membri della commissione e rapportandoli a colleghi nuovi e di diverse estrazioni, rompendo pertanto certi schemi associativi, consuetudini e prassi, l’analisi sensoriale che ne verrà non potrà che essere attentamente meditato e i campioni affidatici valutati con estrema responsabilità.
Fondamentalmente credo che nel mondo del vino occorra non solo un pluralismo di pensiero che ne diversifichi il paradigma di valutazione, rendendola più oggettiva, ma che la stessa sommellerie guardi a sé stessa come un insieme armonioso di persone unite dalla stessa passione e non già divisive per interessi associativi, che oggi giorno hanno sempre meno a che fare con la vera natura che il Vino vuole davvero comunicare.
Oggi il team della guida ha bisogno di concentrarsi sulle doc e sulle docg, per poter definire un lavoro di taglio sartoriale sui grandi distretti del vino disseminati lungo la Penisola, per quanto si debba essere consapevoli che, talvolta, l’effetto terroir è insito proprio nelle igt. Mi auspico a tal proposito non si escluda, in un prossimo futuro, un lavoro più capillare nelle varie regioni e con una lente di ingrandimento che possa mettere il focus anche su queste straordinarie realtà.
La nostra redazione non può che augurare buona fortuna e buon lavoro al team Decanto.