Disinformazione, democrazia e fake news in attesa delle prossime elezioni europee. Questo l’argomento al centro della giornata di lavoro odierna a Spazio Europa a Roma. Protagonisti dell’incontro referenti del mondo della comunicazione, del giornalismo e delle università, per condividere criticità e opportunità del nuovo mondo rispetto al voto che determinerà chi costruirà il nostro futuro all’interno dell’Unione Europea.
Maria Pia Rossignuad, vicepresidente Osservatorio TuttiMedia e direttrice di Media Duemila, ha aperto l’incontro con Antonio Parenti (Capo Ufficio Rappresentanza Commissione Europea in Italia) e Carlo Corazza (Capo Ufficio Parlamento Europeo in Italia). “Esiste oggi consapevolezza sulla necessità di accesso ad una corretta informazione”.
Antonio Parenti (Capo della Rappresentanza della Commissione Europea in Italia) ha dichiarato: “La disinformazione rappresenta una sfida prioritaria per le società aperte e democratiche. Affrontarla richiede una risposta collettiva e informata, soprattutto in un tempo in cui l’intelligenza artificiale gioca un ruolo sempre più significativo nella creazione di contenuti e può essere difficile da riconoscere da un pubblico poco consapevole. L’Unione europea si è posta in una posizione di leadership mondiale nella regolamentazione dell’intelligenza artificiale: l’Ai Act, è il primo quadro giuridico al mondo sull’intelligenza artificiale.
Le elezioni europee e l’ascesa dell’intelligenza artificiale generativa hanno fatto emergere nuove criticità da affrontare nella transizione digitale: “Nel passato la persuasione era un discorso tra umani che si scambiavano desideri, opinioni e intenzioni – ha sottolineato Derrick de Kerckhove (direttore scientifico TuttiMedia) – ora una parte significativa di questi stimoli decisionali vengono dagli algoritmi e verificarli è difficile, se non impossibile. Le decisioni vengono prese a partire da comandi e non più da scambi di pensiero”.
Necessità quindi di informazioni corrette e trasparenti utili alla costruzione di un’opinione. Questo garantisce che gli europei possano fidarsi di ciò che viene prodotto dall’Ia. In vista delle elezioni europee dell’8 e 9 giugno, è essenziale che i giovani professionisti dell’informazione, la stampa generalista e non solo, comprendano appieno il potenziale e le sfide di questa tecnologia per garantire un’informazione accurata e affidabile per i cittadini, in un ecosistema informativo sempre più minato dalla disinformazione e dalle fake news.
Interessante l’intervento di Francesco Giorgino (Rai-Luiss-Idmo) che ha sottolineato come nell’era dell’iper comunicazione di fondamentale importanza è il contrasto al disordine informativo. Servono competenze nuove sia nel versante dei produttori dei contenuti, sia in quello dei fruitori degli stessi ha sottolineato Giorgino. Si tratta di competenze multidisciplinari, dunque di natura tecnologica ma anche culturale. La battaglia in favore della verità e contro il falso e il verosimile si combatte tutti insieme, anzitutto con programmi specifici di Digital Media Literacy. Abbiamo raccolto di seguito il suo contributo ai nostri microfoni.
Intervista Francesco Giorgino – Giornalista Rai, di Federica Baioni
Manipolazione e persuasione attraverso informazione e pubblicità è stato il focus della relazione di Saverio Vero (Rai Pubblicità). Luca Rigoni (Mediaset) ha riportato dello slogan del nuovo editore del New York Times che alla fine dell’800 si domandava “quali fossero le notizie che voleva stampare” facendo innervosire i lettori che volevano partecipare alla scelta e precisa “Oggi siamo in un cotesto in cui la piazza ha vinto sulla torre”.
Giampiero Gramaglia, giornalista, sottolinea che la piazza vince sempre sulla torre, la storia lo insegna: “Le parole paura e controllo – dice Gramaglia – devono essere sostituite da speranza e opportunità perché temo più l’informazione mal fatta della disinformazione. L’informazione deve essere certificata dalle fonti”.
Intervista a Giampiero Gramaglia, di Federica Baioni
Mattia Tarelli, Google, ha riportato delle attività svolte dal motore di ricerca a salvaguardia della corretta informazione con le tecniche del debunking e del prebunking che sembra essere più importante per evitare che la falsa informazione si diffonda.
“Durante il covid abbiamo forzato l’algoritmo – dice Tarelli – per evitare che informazioni poco corrette potessero arrivare ai cittadini, privilegiando nei risultati delle ricerche le informazioni che arrivavano dalle istituzioni”.
Filiberto Brozzetti, Luiss, dice che non si può chiedere alla macchina di essere responsabile.
Hanno partecipato al dibattito Antonio Parenti (Capo Ufficio Rappresentanza Commissione Europea in Italia); Carlo Corazza (Capo ufficio in Italia del Parlamento Europeo); Francesco Giorgino (Rai – Luiss – Idmo); Mattia Tarelli (Google); Isabella Splendore (Fieg); Luca Rigoni (Mediaset); Saverio Vero (Rai Pubblicità); Giulia Pozzi (NewsGuard); Derrick de Kerckhove (direttore scientifico TuttiMedia); Giampiero Gramaglia (Giornalista), Mihaela Gavrila (Sapienza); Filiberto Brozzetti (Luiss); Christian Ruggiero (Sapienza); Simonetta Pattuglia (Prof. Tor Vergata di Roma). Modera Maria Pia Rossignaud (Vice Presidente Osservatorio TuttiMedia).