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Riqualificare un vuoto urbano ricordando Emanuela Loi è l’idea nata nel quartiere Fonsarda a Cagliari.
Creare un nuovo parco urbano, incastonato tra i palazzoni di via Stampa, via Chiabrera e via Castiglione, e dedicarlo alla donna poliziotto che perse la vita nella strage di via D’Amelio è l’idea dei residenti. Allo stato attuale si tratta di spazi un tempo destinati ad attività sportive, ma che versano in condizioni di totale inutilizzo e abbandono.

I residenti della zona hanno raccolto e unito desideri ed esigenze che vedono Roberto Lepori portavoce di un vero e proprio movimento pro parco. 600 le firme fino a oggi raccolte per quello che non sarà un semplice polmone verde in prossimità di strade fra le più trafficate della città, ma un vero e proprio centro di aggregazione sociale.

Numerose professionalità stanno lavorando gratuitamente per mettere il progetto nero su bianco. Un progetto multidisciplinare che unisce diverse generazioni in uno spazio condiviso. È infatti prevista un’area fitness, un’area giochi, un’area con le panchine e tanto verde a partire dagli ulivi già presenti.

Ogni panchina avrà un colore e una dedica a problematiche sociali, dal femminicidio all’autismo, alle malattie genetiche. Un’idea senza dubbio innovativa è poi quella di creare un muro del ricordo decorato a mo’ di Azulejo portoghersi. Si tratta di mattonelle colorate nelle quali verranno scritti i nomi delle vittime dei sequestri sardi a partire dai bambini che non tornarono mai a casa e le vittime delle faide.  Un altro muro invece sarà riservato ai lavori di street art ricordando nomi illustri dell’arte sarda, 20 donne e 20 uomini in uno spirito di uguaglianza di genere che parte dalla stessa dedica del parco. “La dedica a Emanuela Loi vuol dire equità di genere nella toponomastica dove le donne sono in genere sottorappresentate”, ma non solo. Roberto infatti conobbe la mamma di Emanuela quando era bambino e gli rimase per sempre impressa la storia commossa della perdita di una figlia.

Il parco vorrà essere così centro di connessione tra legalità, arte, generazioni e natura in uno spazio sul quale insistono ben sette scuole di diversi ordini e gradi che potranno essere coinvolte nell’allestimento.” Spiega Roberto Lepori, residente dalla nascita nel quartiere Fonsarda e alla guida del movimento cittadino. Appassionato di Natura per tradizione familiare, laureato in Relazioni Internazionali alla Cattolica vede il parco come “processo spontaneo di democrazia partecipata nel quale l’educazione civica alla legalità, l’arte e la Natura si fondono in un contesto multigenerazionale”. Roberto spiega poi che “l’istituzione di questo nuovo spazio verde sarebbe un volano per l’economia di quartiere. Infatti le attività nei portici di via Castiglione non sono mai decollate, ma il parco potrà essere richiamo per tanti residenti del quartiere che usufruiranno delle attività commerciali che da troppo tempo sono state chiuse.”

Già negli anni ’80 e ’90 ci furono azioni dei residenti contro alcune attività sportive delle quali restano aride colate di cemento. Rileggendo alcuni atti notarili si è scoperto che all’epoca uno dei maggiori costruttori del quartiere dichiarava che “le Torri di via Stampa dovevano confluire in un parco pubblico di proprietà del Comune”, un parco previsto proprio lì dove i cittadini fanno oggi appello alle istituzioni per avere il parco mai realizzato.

Le 600 firme sono state consegnate al sindaco di Cagliari e ora si attende di conoscere quale destino avrà il progetto nato per iniziativa popolare.

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