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Su’entu” (il vento), è il nome dell’innovativa e coraggiosa cantina che nasce nel 2013 in Sardegna. Vento che soffia costante nella collina a pochi chilometri da Sanluri, dove la famiglia Pilloni ha scelto di fondare la sua impresa.
Ad appena 45 km da Cagliari, nelle pianure dorate dai campi di grano del Campidano – un paesaggio unico nell’isola che fu “granaio dell’impero” durante la dominazione romana -, nasce la nuova cantina Su’entu. Un nome che contiene nell’etimo il costante soffiare del maestrale, “il vento qui non manca mai” ci spiega Valeria Pilloni, una delle figlie del patron Salvatore. Il vento contiene in se molti significati, tra cui la capacità di ripulire, ma anche quella di portare novità. Ci concentreremo su questo aspetto.

La struttura architettonica della cantina ha una forma sinuosa, quasi fosse modellata dai venti. Ampi spazi e vetrate immense dove ammirare il paesaggio, dall’alto della collina dove sorge l’azienda. La Cantina Su’entu è un capolavoro di architettura e situata in cima ad un colle, coltivato a vite, da cui si domina tutta la pianura del Campidano. Nelle giornate più belle è possibile vedere anche la Sella del Divolo e la città di Cagliari. Tutto nuovissimo, progettato fin nei minimi particolari. “Abbiamo impiegato diversi anni per acquistare e riunire i vari terreni circostanti, creando un’azienda con criteri moderni e rispettosi del paesaggio”, ci spiega ancora Valeria. L’effetto scenico è incredibile, una visuale a 360 gradi sul paesaggio circostante, senza confini. La direzione che l’azienda si augura prendano i loro i vini.

Il patron Salvatore Pilloni, torna alla terra dopo una vita spesa in giro per il mondo nel settore del commercio. Due aspetti fondamentali: l’attitudine a frequentare altri paesi e la conoscenza dei meccanismi che regolano il mercato. “Portare i miei vini nel mondo”, uno dei sogni realizzati, dice Salvatore Pilloni. Per mettere in pratica il suo sogno sceglie un enologo di grande esperienza come Piero Cella, e un sommelier in cantina come direttore commerciale, Andrea Balleri, miglior sommelier italiano nel 2013. Quest’ultima scelta ha come risultato la creazione di una squadra di lavoro innovativa: cooperazione tra due punti di vista, tra diverse esigenze e criteri di valutazione.

Prima di tutto la famiglia. “Quello che vorrei davvero è contagiare la passione ai miei figli, la stessa determinazione a realizzare grandi sogni”, così Salvatore Pilloni alla conferenza stampa di inaugurazione della nuova cantina. Tutte le grandi aziende italiane si basano sui legami familiari, che investono sullo scambio generazionale, che prende le redini dell’azienda con l’apporto dell’innovazione.

La produzione in questo momento si attesta sulle 100mila bottiglie. Nell’arco di 2-3 anni si punta ad arrivare alle 250mila bottiglie. Per quanto riguarda le referenze al momento sono otto: due tipologie di vermentino (uno che fa acciaio e uno di maggior complessità che fa acciaio con passaggio in legno), l’aromatico (un blend a base di uve chardonnay, moscato e nasco), due bollicine (tra cui un brut spumantizzato metodo charmat a base di vermentino e un brut rosè a base di cannonau), un passito a base di moscato e nasco, due rossi molto importanti (ovvero il cannonau e il bovale.
A breve uscirà una nuova bottiglia dal nome Mediterraneo, ottenute da uve monica, cagnulari e bovale.
La scelta di dare ad ogni vino l’evidenza al nome della cantina sembra avere una logica precisa: creare un brand generale piuttosto che puntare su un solo vino di punta, e puntualizzare la tipologia di prodotto. La grafica semplice, morbida e svolazzante, ricorda quella moderna dell’era internet, conservando però la caratteristica dell’eleganza e chiarezza. Nessun orpello, aggancio ad altre arti, ma solo il prodotto finale.

La cantina ospita anche una sala congressi, un grande salone dedicato agli eventi, percorsi mirati alla degustazione su prenotazione. Un’azienda che punta anche al mercato dell’ospitalità, creare un punto di ritrovo anche per appassionati, futuri acquirenti, uno spazio accogliente, mediterraneo. La concezione moderna dell’azienda che si apre all’esterno, comunica e coinvolge la comunità, fin nella trasparenza delle sue mura.

Nonostante la sua giovane età, la cantina ha già ricevuto diversi riconoscimenti, come le gran menzioni al Vinitaly 2015 con i vini: Vermentino 2013, Aromatico 2013, Cannonau 2013, Bovale 2013.

I presupposti sono quelli giusti: qualità professionali, determinazione, conoscenza dei mercati, coraggio da vendere. La ricetta giusta perché il vento porti lontano i loro vini.

Per saperne di più cantinesuentu.com

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