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Il pianoforte recentemente donato alla città di Cagliari è finito nel mirino dei vandali che lo hanno danneggiato e reso inutilizzabile. La notte del 22 ottobre il sogno di uno spazio culturale aperto è stato ferito nel suo più bel simbolo. La musica, l’armonia delle note come tramite tra generazioni e tra culture in una città povera di occasioni di incontro è svanita nell’atto teppistico di moderni Attila.

Donare un pianoforte alla città e collocarlo nella stazione dell’ARST era stato l’obiettivo del Coro Forense Note in Toga, costituito da avvocati, magistrati e operatori forensi insieme all’Associazione Nonsoloavvocati Onlus impegnata da numerosi anni in spettacoli ed eventi culturali a scopo esclusivamente benefico. Partita la raccolta fondi per l’acquisto del pianoforte, il 10 ottobre scorso il sogno di fare della centralissima stazione un luogo di incontro culturale dove far crescere non solo l’amore per la musica, ma rendere piacevole l’attesa dei mezzi pubblici, il transitarvi e soprattutto favorire relazioni e rapporti multiculturali sembrava essere divenuto realtà.

Nella notte tra il 22 e il 23 ottobre gente senza cuore, senza valori, senza identità, quelli che chiamiamo genericamente vandali si sono accaniti contro il pianoforte simbolo di bellezza dell’arte e di bellezza interiore di chi ha saputo apprezzare l’iniziativa. Due settimane appena dalla donazione, ma già decine e decine di musicisti di ogni età si sono incontrati fra le note in uno spazio cittadino che ha cambiato volto assumendo i connotati di luogo d’arte e di cultura. Tanti i giovani che hanno suonato e con loro hanno potuto esercitarsi tutti coloro che non hanno l’opportunità di avere un pianoforte in casa. Persone anziane, soprattutto la sera, si sono dedicate a suonare anche in ricordo di un’attività che facevano da giovani. I dipendenti dell’ARST hanno provato un nuovo piacere nel recarsi sul posto di lavoro.

Un’inaugurazione in grande stile quella del 10 ottobre, avvenuta alla presenza del Sindaco di Cagliari Massimo Zedda e dell’Assessore alla cultura Enrica Puggioni, lasciava presagire il successo dell’iniziativa. La folla accalcata per scoprire la novità cittadina, la curiosità di grandi e piccini nel vedere e sentir suonare uno strumento, il pianoforte, che diventava patrimonio di tutti era stata la gioia della città in festa. Una festa durata appena 14 giorni, un sogno ferito in una notte brava di ordinaria inciviltà.

piano2“È stato danneggiato il pianoforte di piazza Repubblica. Lo rimetteremo a posto, non saranno due o tre stupidi vandali suonati a impedirci di farlo suonare. Un pianoforte per Cagliari è uno strumento per tutti, messo a disposizione della città dall’associazione Nonsoloavvocati Onlus e donato alla città da sole due settimane. In queste settimane in tanti lo hanno suonato alla stazione di Piazza Repubblica e in tanti hanno ascoltato buona musica spontanea mentre aspettavano la metro. Nelle scorse ore qualcuno ha pensato di danneggiarlo. Chiederemo all’Arst di risalire, grazie alle tante telecamere posizionate all’interno della stazione, ai responsabili del danneggiamento.” Sono state le parole che il Sindaco ha condiviso su Facebook appena appresa la notizia.

Dall’alba di sabato il pianoforte è muto, graffiato, ferito, con numerosi martelletti spezzati dal lancio di una bottiglia. Una bottiglia che è arrivata dritta al cuore di chi nell’iniziativa ci ha creduto e continua a crederci.

“L’iniziativa è stata animata dall’amore per la bellezza e per la musica, per creare un percorso del bene per la comunità. La città ha risposto benissimo. La scelta della locazione è stata ottimale: luogo di passaggio, accessibile a tutti e a tutte le età ed estrazioni sociali. Gli autori dell’atto vandalico non hanno avuto l’opportunità di apprezzare la bellezza, l’armonia e soprattutto il senso del rispetto verso se stessi e gli altri. La vera tristezza non è nell’atto in se, ma nel fatto che ci sono persone alle quali questo tipo di messaggio non arriva. Chi ha fatto violenza al pianoforte ha fatto violenza a e stesso.”

Sono le parole dell’Avvocato Lia Pacifico fra gli ideatori di Un pianoforte per Cagliari all’indomani all’accaduto che prosegue e ci spiega il significato più profondo alla base del percorso culturale che non si ferma, ma anzi continua con ancora più determinazione .

“Di fronte a questo vilipendio molti hanno tirato fuori parole aggressive o di condanna feroce. La condanna è un qualcosa di contrastante col senso del messaggio che vogliamo dare. Ancora dobbiamo fare un grande persorso verso la consapevolezza del rispetto dell’umanità, verso il bene comune che solo la condivisione del senso della bellezza, che passa anche attraverso la musica, può creare per rendere la società migliore. Chi ha già avuto il regalo di questa consapevolezza deve impegnarsi perchè possa raggiungere anche persone come gli autori del gesto. Il pianoforte è un simbolo per il quale tutti ci impegnamo in questa città, in questo contesto perchè i messaggi che rappresenta arrivino a chi ancora ne è escluso.”

“Non ci fermiamo, attiveremo col Comune e l’ARST la protezione opportuna, ma senza stigmatizzazione, penseremo alle misure di protezione migliori per andare avanti col progetto. Mettiamo da parte l’emotività che ci porta su strade sbagliate e metteremo ancora più impegno per arrivare anche a queste persone. La nostra sarà una reaziona pacifica per far in modo che ci sia consapevolezza.” Prosegue Lia.

“Qualcuno aveva proposto un posto più sicuro, ma è esattamente l’opposto di quello che si deve fare. Spostandolo adesso sarebbe come dire che gli autori del gesto che sono adesso emarginati lo resterebbero per sempre. Non abbiamo paura del gesto, ma vogliamo fare di più perchè queste persone possano capire. Non dobbiamo farci prendere dall’emotività, dalla fretta e tanto meno dall’aggressività”

Alla luce degli intenti di Nonsoloavvocati Onlus e del coro Note in Toga quindi Il pianoforte non verrà spostato. Verrà riparato e continuerà a regalare note alla città di Cagliari, continueranno le iniziative, continuerà il sogno alla ricerca della consapevolezza di quanto sia grande il suono della cultura in una città che ancora stenta a decollare con le ali della bellezza.