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Venerdì’ 24 giugno a Cagliari un convegno sulle responsabilità dell’Italia e il ruolo della Sardegna nell’invio di armi all’Arabia Saudita. Interverrà il Direttore di Amnesty International Italia Gianni Rufini

Dal marzo 2015 in Yemen si è combattuto un sanguinoso conflitto, interrotto solo di recente dai negoziati di pace. In oltre un anno, più di 5.700 persone sono state uccise, tra cui almeno 500 bambini. Nonostante l’acuta crisi umanitaria e i crimini di guerra, per tutta la durata del conflitto l’Italia ha continuato a essere tra i maggiori fornitori di armi all’Arabia Saudita, paese che ha guidato la coalizione militare intervenuta nello Yemen. Delle armi usate per violare ripetutamente i diritti umani, ne sono state prodotte anche in Sardegna, negli stabilimenti RWM Italia a Domusnovas, successivamente partite dal porto di Cagliari verso l’Arabia Saudita.

Delle responsabilità dell’Italia e del ruolo della Sardegna nella fornitura di armi all’Arabia Saudita si parlerà venerdì 24 giugno a Cagliari, nel corso del convegno “Yemen: chi ha armato il conflitto? Le responsabilità dell’Italia nella vendita di armi all’Arabia Saudita”, organizzato da Amnesty International Sardegna.

A partire dalle 17.30 nella Mediateca del Mediterraneo in via Mameli 164, interverranno:

Gianni Rufini, direttore di Amnesty International Italia
Maurizio Simoncelli, vicepresidente di Archivio Disarmo
Piero Loi, giornalista di Sardiniapost
Franco Uda, segretario regionale dell’Arci Sardegna e Coordinatore nazionale pace, solidarietà e cooperazione internazionale dell’Arci
Roberto Cotti, senatore del Movimento 5 Stelle
Modererà Ottavio Olita, giornalista e scrittore

Sarà inoltre possibile visitare la mostra fotografica “Sanaa: la città dai vetri infranti e dai sogni distrutti” di Rawan Shaif, giornalista e fotografa britannico-yemenita che ha lavorato in Yemen per oltre 10 mesi raccontando la guerra per diversi giornali internazionali tra cui Al-Jazeera, Global Post, New York Times e Der Spiegel. Rawan ha fotografato il dramma di Sanaa, una città devastata dalle bombe a grappolo, e Taiz, una città sotto assedio, catturando terribili scene di distruzione in ogni angolo della strada percorsa. La mostra rimarrà esposta fino all’8 luglio.

Ulteriori informazioni:
Nel corso del 2015 sono state portate a termine almeno tre spedizioni da Cagliari di componenti di bombe prodotte negli stabilimenti RWM Italia di Domusnovas con destinazione Arabia Saudita. Su queste spedizioni sono state presentati esposti a varie procure della Repubblica e interrogazioni parlamentari.

In Italia, la legge n. 185 del 1990 vieta espressamente le esportazioni di tutti i materiali militari e loro componenti verso i Paesi in stato di conflitto armato e in contrasto con i principi dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. Il 28 marzo 2015 l’Arabia Saudita ha formalmente annunciato alle Nazioni Unite il suo intervento militare in Yemen, ma non ha mai ottenuto dall’Onu alcuna autorizzazione né legittimazione.

Oltre ai bombardamenti in Yemen, mai autorizzati dalle Nazioni Unite, l’Arabia Saudita è inoltre responsabile di gravi e reiterate violazioni dei diritti umani: un’altra condizione che – secondo la legge n. 185/1990 – dovrebbe prevenire le esportazioni di materiali militari e di armi alle forze armate saudite.

Per questo Amnesty International Italia ha ripetutamente chiesto al governo di sospendere tutte le autorizzazioni ai trasferimenti di armi agli stati membri della coalizione a guida saudita e di sostenere gli sforzi per stabilire immediatamente un’indagine approfondita, indipendente e imparziale sulle denunce di violazioni del diritto internazionale umanitario da parte della coalizione a guida saudita durante gli attacchi contro i civili e le strutture civili (tra cui scuole, abitazioni private e centri sanitari) in Yemen.

AMNESTY INTERNATIONAL, CHI SIAMO

Amnesty International è un’organizzazione non governativa indipendente, una comunità globale di difensori dei diritti umani che si riconosce nei principi della solidarietà internazionale.

L’associazione è stata fondata nel 1961 dall’avvocato inglese Peter Benenson, che lanciò una campagna per l’amnistia dei prigionieri di coscienza. Conta attualmente due milioni e ottocentomila soci, sostenitori e donatori in più di 150 paesi. Nel 1977 Amnesty riceve il Premio Nobel per la Pace per aver “contribuito” a rafforzare la libertà, la giustizia e conseguentemente anche la pace nel mondo”. L’anno successivo riceve il premio delle Nazioni Unite per i diritti dell’uomo. Dal 2007 la missione di Amnesty International è quella di svolgere ricerche e azioni per prevenire e far cessare gravi abusi dei diritti umani per la realizzazione di un mondo in cui a ogni persona siano riconosciuti tutti i diritti sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani e da altri atti sulla protezione internazionale dei diritti umani.

AMNESTY INTERNATIONAL CIRCOSCRIZIONE SARDEGNA

Telefono: 3477079705

Indirizzo: via Bacaredda, 11 – 09127 Cagliari

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REFERENTE COMUNICAZIONE AMNESTY INTERNATIONAL CIRCOSCRIZIONE

SARDEGNA

Anna Sanna

Cell: 3479673566

Mail: annasanna81@gmail.com / a.sanna@amnesty.it

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