Eduardo de Filippo
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di Marta Capiluppi

Io, per esempio, a tutto rinuncerei tranne a questa tazzina di caffè, presa tranquillamente qua, fuori al balcone, dopo quell’oretta di sonno che uno si è fatta dopo mangiato. E me la devo fare io stesso, con le mie mani. …) Mia moglie non mi onora queste cose non le capisce. E’ molto più giovane di me, sapete, e la nuova generazione ha perduto queste abitudini che, secondo me, sotto un certo punto di vista sono la poesia della vita; perché, oltre a farvi occupare il tempo, vi danno pure una certa serenità di spirito. Neh, scusate, chi mai potrebbe prepararmi un caffè come me lo preparo io, con lo stesso zelo… con la stessa cura…”.

Eduardo de Filippo nella commedia “Questi fantasmi“.

La pausa caffè, niente di più mediterraneo! Sia la pausa che il caffè, intendiamoci. Apoteosi del gusto, apologia della calma. Un buon caffè necessita di studio e pazienza. Non esiste il “caffettino veloce”, che eresia! Un buon caffè ha bisogno di passione e dedizione, chiedetelo ad un campano. Per questi motivi, la preparazione, anzi l’arte del caffè richiede tempo.
Tutto il rito va effettuato senza fretta (del resto non esiste anche il detto: presto e bene non stanno insieme? tanto più per il caffè…)

Per prima cosa la scelta del caffè: come fa notare lo stesso de Filippo in un’altra commedia (Natale in casa Cupiello) un caffè buono nasce da una miscela buona, perciò bando ai risparmi! Economizzare sul caffè significa rinunciare alla qualità. Ogni tanto regalatevi un piacere in più ed entrate in una torrefazione: il solo profumo che pervade l’aria è un invito all’acquisto. Il caffè macinato fresco e all’istante ha un sapore decisamente diverso. Ovviamente la ricerca, la scelta ed eventualmente la macinatura richiedono tempo. Poi c’è la scelta della macchinetta: qui le voci sono molteplici e dipende molto dal gusto, moca o napoletana? C’è anche chi apprezza di più l’espresso da bar. Io personalmente preferisco il caffè della moca.

Siamo giunti, dunque, al momento della preparazione. Si deve innanzitutto sapere che l’acqua incide sul sapore del caffè: si può usare quella filtrata o quella minerale, ma per me la migliore rimane sempre quella del rubinetto! Sebbene sia ricca di calcare e vari altri minerali, forse proprio questi danno al caffè un bel sapore pieno, anche se purtroppo rovinano la macchinetta. Se si usa la moca, l’acqua deve arrivare alla valvola e poi, un trucco per ottenere un bel caffè saporito e consistente è quello di abbondare col caffè, riempiendo il filtro finché non si forma una montagnetta e ASSOLUTAMENTE evitare di pressarlo successivamente. Infine la cottura: il caffè va fatto salire lentamente, perciò la fiamma del fornello deve essere bassissima. Qualcuno dice che si può alzare all’inizio e abbassare al minimo quando il caffè comincia a salire. Io preferisco tenerla bassa dall’inizio, affinché l’acqua possa bollire con calma e il caffè salga piano piano, senza disperdere l’aroma.

Bene, finita la procedura di preparazione possiamo gustarci il caffè così ottenuto! Anche questo, essendo un rito, ha i suoi tempi. Immaginate un caffè bevuto tranquillamente a casa vostra, magari in terrazza, magari mentre leggete il giornale. Ora immaginate un caffè bevuto di fretta al bar prima di rientrare al lavoro, quale dei due preferite?

Non siamo qui a teorizzare sulle tipologie di caffè, ma ad apprezzare, per una volta, la lentezza di preparazione di un prodotto tipico. Nel mondo della fretta e della frenesia, possiamo e dobbiamo concederci qualche lusso temporale per ritemprare lo spirito e il corpo. Il caffè non è l’unico prodotto della cucina mediterranea che richiede tempi lunghi di preparazione e pazienza. Questo perché per noi sedersi a tavola è un momento importante della giornata, quasi un rituale. Gustare il cibo che è stato preparato con arte dona un piacere impagabile, perciò l’idea di liquidare il pasto in pochi minuti tanto per mangiare non è nella nostra mentalità. Esistono tempi di preparazione e tempi di degustazione imprescindibili. Anche perché spendere tempo per cucinare e mangiare significa dedicare tempo a noi stessi e agli altri: è una forma di generosità tutta mediterranea.
E un po’ di egoismo quando ci prepariamo qualcosa di buono solo per noi!

1 thought on “Hai tempo per un caffè?

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