Chenapan
, recentemente in scena al T.off di Cagliari, all’interno della terza edizione della rassegna “Sulle Orme – Il Mediterraneo, Il Corpo, Il Viaggio”, vuol dire “monello”. I monelli, in questo lavoro leggero e fresco, pieno di forza e sorrisi, sono due: Francesco Colaleo, Maxime Freixas, che firmano anche la regia.
Sono due ragazzi che per quaranta minuti riempiono la scena di fluide allegorie sulla vita di relazione, sullo scambio fisico, versus quello virtuale, sulla interazione dei loro corpi comici ma anche seri, nel volere traghettare il pubblico in una riflessione sulle nostre umane condizioni.
Scena vuota, Maxime che salta la corda, come tutti, da bambini.
Riconosciamo quel ritmo, quella fatica di durata, quella scansione esatta, quel rigore, così esclusivo da non permettere nessuna interazione. E invece arriva Francesco e inizia la storia. La loro storia, la loro sfida di monelli scanzonati che se le inventano tutte per dirsi corpi amici, inclusivi, aperti all’accoglienza, capaci di superare le volute goffaggini alla Stanlio e Olio, che sono calda memoria collettiva di quando nulla esisteva di ciò che siamo diventati adesso.
Nulla, neanche i colori. Pochi i colori, anche nella scena di “Chenapan”, perché quello che interessa è dimostrare che quel “grado zero” è percorribile come strada di relazione e bellezza fra persone, come slancio autentico a toccarsi, riprendendoci i sensi dei giochi antichi, nei cortili, nei giardini, nelle strade. “Giochi a corpo libero tra campane, guardie e ladri, lupi mangia frutta, streghe tocca colore, mikado giganti, mosche cieche e nascondigli segreti”, è scritto nella scheda del loro sito .
Ma direi che la malia di questo lavoro (in co-produzione con la compagnia Artemis Danza/Monica Casadei, Parma, e in collaborazione con Anghiari Dance Hub, Magic T, Capotrave Kilowatt) è la capacità di dare molto con – apparente – poco: raccontarci di come eravamo avvezzi a quella modalità ludica, a quelle scale scese di corsa e ridendo, come in un film di Truffaut, a bastoni e corde e alberi, a saltarci l’un l’altro, e adesso siamo divenuti alieni rispetto anche al nostro corpo, non più toccato, non più che tocca. Erano meglio Stanlio e Olio, che sono più vivi di tutti noi, nuovi zombie che siamo diventati, tutti a camminare guardando lo smartphone.
E poi c’è un terzo personaggio, in questa poetica e fisica piece: il sorriso di Maxime!
di Raffaella Venturi
Info:
La rassegna internazionale di danza contemporanea “Sulle Orme – Il Mediterraneo Il Corpo Il Viaggio” è organizzata da Tersicorea e diretta da Simonetta Pusceddu, va in scena fino al 19 novembre 2017
Per informazioni e prenotazioni: T.Off – via Nazario Sauro, 6 Cagliari – tel. 070/275304 (dal lunedì al giovedì dalle ore 17.00 alle 20.00), oppure al numero: 0039 328/9208242 – e-mail: tersicoreat.off@gmail.com – www.tersicorea.it