Al via giovedì 23 novembre al Ghetto di Cagliari la sesta edizione del festival Pazza Idea, quest’anno dedicato al tema Profilo futuro. Il progetto curato dall’associazione Luna Scarlatta è fortemente centrato sull’esplorazione della realtà attraverso gli occhi dell’arte, della letteratura, della poesia, delle culture digitali e dell’incontro tra idee e persone.
Si inizia alle 17.30, nella Sala della Cannoniera, con l’anteprima della mostra Futuri affreschi italiani (Pale d’altare per questo e altri pianeti). Il progetto dell’artista Salvatore Garau e che il festival presenta in anteprima, viaggerà per il mondo (in Istituti Italiani di Cultura e Ambasciate, e in Musei, Aree industriali dismesse o Chiese), per poi ritornare a Cagliari fra due anni. Le tele di grandi dimensioni sono pensate come moderne pale d’altare e già per questo rivoluzionarie nell’approccio moderno al tema sacro, e esplorano il senso del mistero e della sacralità adempiendo a una delle missioni dell’arte contemporanea, che è quella di evocare con le immagini. Di farle vedere, di cogliere l’attenzione dello spettatore e fargli sorgere delle domande.
Salvatore Garau, che è un autore poliedrico (è anche musicista, cineasta e scrittore, ma è con la pittura che ha espresso il meglio di sé), con collezionisti importanti, dialogherà con il curatore Stefano Salis su questo suo ultimo lavoro e le sue prospettive future, tra cui le tappe nei vari Istituti Italiani di Cultura. Londra, Parigi, Bruxelles, Stoccolma, Copenaghen, San Paolo e ambasciate come Pechino, Tel Aviv e Washington. Saranno presenti Stefano Salis (curatore) e l’artista Salvatore Garau.
L’uomo delle stelle. David Bowie: uno, nessuno e centomila è invece il titolo dell’appuntamento con Luca Scarlini in programma alle ore 18 nella Sala delle Mura. Scarlini, scrittore, drammaturgo per teatri e musica, performance artist, storyteller, racconta il suo viaggio nell’universo scintillante e caleidoscopico di David Bowie ai tempi di Ziggy Stardust, e la rivoluzione musicale e del costume incarnata dal “Duca Bianco”: i confini che sfumano, il glamour che si fa cultura, l’esplorazione e la sperimentazione: dagli anni Settanta a oggi, una visione nuova del presente e profetica del futuro. Un artista che aveva immaginato il futuro con decenni di anticipo e ha incarnato tutte le sue complessità spesso sfuggenti, raccontato da un poliedrico scrittore-storyteller che per mestiere e per passione divulga l’arte e la bellezza nei musei e non solo. L’incontro è realizzato in collaborazione con il Festival Marina Cafè.
Si rimane in ambito musicale con il nuovo cantautorato italiano degli Zen Circus nell’incontro dal titolo Il futuro te l’han pignorato? Alle 19, nella Sala della Cannoniera, il giornalista Nicola Muscas dialogherà con i musicisti Andrea Appino e Francesco Pellegrini per esplorare il linguaggio della musica, il potere di raccontare le storie in versi, soddisfazioni e frustrazioni dei nostri “tempi interessanti”. Le storie, il fermento, le gioie e i dolori del nostro tempo raccontate con linguaggio e sonorità diverse rispetto al passato, ma con la stessa forza dirompente rispetto a quello che il mondo pretende da noi. Siamo tutti in un “Grande raccordo animale”, e forse in tempi di performance esasperata il futuro è mostrare la fragilità e la forza delle storie di ogni giorno.
È una delle voci più celebri della radio italiana, Massimo Cirri autore della trasmissione Caterpillar, presente al festival per presentare il suo nuovo libro Sette tesi sulla magia della radio, intervistato dal giornalista Alberto Urgu. Il medium “caldo” che resiste alle evoluzioni delle comunicazione, che con la sola forza del suono e delle voci stabilisce legami e un rapporto attivo fra chi parla e chi ascolta, e che ogni giorno “ci portiamo addosso”: è la radio, portatrice di magia e condivisione. Nel suo nuovo libro il giornalista e psicologo Massimo Cirri racconta storia e miracoli di uno strumento unico per il suo potere di coinvolgimento, dai primi segnali Morse sul Titanic alle radio libere, passando per l’esperienza di Radio Fragola e l’approccio basagliano alla salute mentale. Sempre con uno sguardo di gratitudine e meraviglia per la possibilità unica, individuale e collettiva, che la radio ci offre di partecipare ed esprimerci con linguaggi ogni volta nuovi. L’appuntamento, che chiude la prima giornata del festival è alle ore 20 nella Sala delle Mura.