Si sta dando decisamente da fare su tutta la penisola l’Associazione Nazionale Città del Vinoe, particolarmente in Campania, la vediamo impegnata sia sul fronte di Mosaico per Procida, bottiglia celebrativa dedicata alla capitale italiana della culturale 2022 voluta da Roberto Cipresso e Gaetano Cataldo, che per un progetto ancor più ambizioso e dall’alto profilo umanitario: infatti è stato lanciato all’inizio del mese di aprile il progetto “Divinamente Abili” a cura delle Città del Vino sotto il coordinamento della compagine regionale campana diretta dal dott. Marco Razzano.
Da sempre impegnata in progetti di valore su tutto il territorio nazionale, dando altresì sostegno alle amministrazioni locali ed alle comunità rurali, Città del Vino, storica Associazione nata nell’87 a Siena, ha da sempre avuto un ruolo attivo nel rinascimento del vino e nella valorizzazione dei territori e, con l’iniziativa “Divinamente Abili”, ha voluto dar vita ad un progetto sperimentale finalizzato a costituire un percorso attuativo esemplare e, al tempo stesso, intercettare nuove risorse per il territorio, oltre che costruire un ponte ideale tra riabilitazione, inclusione sociale e lavorativa dei soggetti con disabilità, nel settore vitivinicolo e in quello agricolo in generale.
La presentazione di “Divinamente Abili” si terrà a Sant’Agata de’ Goti presso la sala dell’Ex Cinema Italia giovedì 5 maggio alle ore 16:00.
L’ipotesi progettuale, in realtà avviata proprio il primo di aprile scorso, prevede un protocollo d’intesa tra l’Associazione Nazionale Città del Vino, il Centro Medico Erre e l’azienda vitivinicola Cantine Ciervo, ubicata a Dugenta in provincia di Benevento, coinvolgendo un gruppo di giovani diversamente abili impegnati in tutte le fasi colturali della vite, fino alla vendemmia ed alla successiva lavorazione dell’uva, per arrivare a seguire tutte le fasi che portano alla produzione del vino ed al relativo imbottigliamento. Il progetto, già in fase attuativa, nasce pertanto dalla necessità di predisporre percorsi che abbiano come finalità l’acquisizione di competenze professionali che facilitino un’integrazione sociale e lavorativa dei ragazzi, consentendo loro il potenziamento dell’autonomia e il miglioramento del livello di autostima, offrendo, al contempo, un’occasione di maturazione complessiva, in grado di potenziare le capacità residue e rendere la persona diversamente abile capace di sapere, saper fare e quindi saper essere. Diversamente Abili si pone anche la finalità di favorire una partecipazione proattiva alla vita della società civile promuovendo, attraverso azioni socializzanti e inclusive, il confronto tra l’ambito formale dei servizi e l’ambito dell’informalità, garantendo una crescita e un arricchimento reciproco. Come sostiene infatti il dott. Marco Razzano, la costruzione del progetto di vita dell’individuo con diversa abilità passa attraverso le sue relazioni interpersonali. La relazione rappresenta, dunque, il principale strumento del lavoro educativo da realizzare.
Molto significativo il core value…
“Crescere come una vite per diventare buon vino”.
Presentata al Vinitaly quest’anno l’iniziativa è stata strutturata, oltre all’imminente presentazione del progetto, nelle seguenti fasi:
Realizzazione delle etichette
in questa fase i ragazzi del CMR si occuperanno della realizzazione delle etichette della bottiglia celebrativa, che saranno messe a concorso e valutate da una commissione composta da giornalisti, esperti di grafica e rappresentanti del CMR e dell’ANCV. La commissione avrà il compito di individuare l’etichetta più originale e significativa da apporre sulle bottiglie celebrative che, al termine del progetto, saranno consegnate ad una rosa di personalità e rappresentanti istituzionali. Le etichette non selezionate saranno oggetto di una mostra che coinvolgerà il partenariato del progetto, le famiglie dei giovani e le associazioni del territorio, in un’ottica di rete.
Assegnazione e osservazione delle viti
A ciascun ragazzo verrà assegnato un filare di viti e comincerà la fase di controllo dello sviluppo della pianta, per verificarne l’andamento. Ogni filare sarà corredato da una scheda identificativa, con i dati e la foto del giovane apprendista che se ne prenderà cura e che potrà, sulla scheda registrare la propria presenza. Attraverso incontri quindicinali della durata di 3 ore, con formazione in loco e in itinere da parte degli esperti viticoltori, i ragazzi potranno osservare lo sviluppo vegetativo della vite e partecipare alle attività agricole. Tutti gli incontri saranno preceduti da un lavoro di formazione presso il CMR, al fine di preparare i giovani circa le attività da svolgere in campo.
Cura della pianta e operazioni colturali
Questa fase prevede la partecipazione dei beneficiari del progetto alle operazioni colturali, una volta istruiti e formati adeguatamente. Nello specifico, la prima operazione colturale consiste nella defogliazione della vite, ossia l’eliminazione di 5-6 foglie basali, adiacenti ai grappoli, per favorirne l’esposizione al sole e quindi la crescita. Verificato lo sviluppo successivo alle operazioni preliminari eseguite, i giovani coinvolti potranno osservare ed acquisire le nozioni di base in merito ai trattamenti fitosanitari sulle viti circa la difesa dagli organismi nocivi, che possono influenzare negativamente la qualità dell’uva e di conseguenza quella del vino. I ragazzi, inoltre, potranno osservare le varie operazioni colturali come la trinciatura e la fresatura, oltre alla scalzatura delle viti.
Vendemmia
La raccolta delle uve verrà effettuata manualmente dai viticoltori e dai ragazzi che, in questa fase, avranno il compito di adagiare i grappoli raccolti in casse per poi portarli in cantina per la successiva lavorazione.
Produzione del mosto
L’uva portata in cantina sarà pigiata in piccola parte, in modo dimostrativo, dai giovani apprendisti riproducendo il più antico e tradizionale metodo di produzione del vino, quale la pigiatura con i piedi. La restante parte della produzione dei filari assegnanti ai ragazzi sarà pigiata e diraspata per mezzo di una pigiadiraspatrice che produrrà il mosto che sarà trasferito in silos per la fermentazione. Questa fase darà vita ad un momento di festa, durante il quale saranno coinvolte le famiglie, come avveniva nella tradizione contadina.
Trasformazione del mosto in uva
Durante questa fase sarà illustrata ai ragazzi la gestione della cantina ed i principi basilari della fermentazione e della trasformazione del mosto in vino.
Imbottigliamento
Una volta ottenuto il vino, verso il giorno di San Martino si procederà all’imbottigliamento per mezzo di una imbottigliatrice ed etichettatrice che apporrà sulle bottiglie l’etichetta realizzata dai ragazzi e scelta dalla commissione.
Presentazione dei risultati
A conclusione del progetto, tra novembre e dicembre, saranno illustrati i risultati ottenuti, i prodotti realizzati e verranno consegnate le bottiglie celebrative alla rosa delle istituzioni individuate in precedenza.
Le attività progettate prevedono l’utilizzo di metodologie basate sulla partecipazione attiva dei ragazzi coinvolti, atte a favorire la loro integrazione, collaborazione, accettazione della diversità come risorsa, stimolando la comunicazione, la socializzazione del singolo e la crescita collettiva. Il lavoro di équipe, promosso dai volontari del Centro Medico Erre in sinergia con gli esperti del settore, consentono, al contempo, di raggiungere i risultati attesi fino al termine del progetto previsto per il 31 dicembre 2022.
Inoltre questi sono i target e le metodologie di riferimento…
La prima fase consiste nella valutazione e selezione dei ragazzi, da parte dei terapisti occupazionali. La valutazione, effettuata dai terapisti responsabili della presa in carico, tiene conto del percorso ambulatoriale svolto e delle esigenze delle famiglie dei pazienti, attraverso l’impiego della Misura Canadese della Performance Occupazionale. Si tratta di una scala di valutazione che il terapista occupazionale può utilizzare per verificare l’efficacia e gli outcoming del processo riabilitativo, identificare gli ostacoli motivazionali al funzionamento e successivamente pianificare l’intervento. Le attività progettate prevedono l’utilizzo di metodologie basate sulla partecipazione attiva dei ragazzi coinvolti, che favoriscano la loro integrazione, collaborazione, accettazione della diversità come risorsa, stimolando la comunicazione, la socializzazione del singolo e la crescita collettiva; Il lavoro di équipe, promosso dai volontari del Centro Medico Erre e il lavoro di rete, in sinergia con gli esperti del settore, consentono, al contempo, di raggiungere i risultati attesi.
A fornire il patrocinio morale per questa lodevole attività, ed in affiancamento a logopedisti, terapisti occupazionali, assistenti sociali e psicologi, vi sono istituzioni, enti ed associazioni tra cui la Regione Campania, il Consorzio Tutela Vini del Sannio, il Distretto Agroalimentare di Qualità della Provincia di Benevento, l’Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici della Campania, l’Associazione Italiana Terapisti Occupazionali, L’Infinito di Manuel e l’associazione culturale Identità Mediterranea.
Ed a proposito di Identità Mediterranea, queste le parole del presidente Gaetano Cataldo:
“Sono stato molto toccato e commosso quando ho ricevuto la richiesta di emettere il patrocinio morale per Città del Vino e la sua encomiabile iniziativa direttamente dal dott. Marco Razzano, una richiesta che onora tantissimo la nostra piccola associazione e tutti i partner, richiamandoci al senso civico e concedendoci il privilegio di fare la nostra parte. Divinamente Abili è un’iniziativa di altissimo pregio che, dal mio personale punto di vista, per molti aspetti prevede una certa incidenza del metodo Montessori e dell’Educazione Diffusa. È un’iniziativa che richiede coraggio ed al tempo stesso una grandissima sensibilità, quella di comprendere che un’occasione di tale portata aiuterà innanzitutto noi stessi a risolvere le nostre disabilità di approccio relazionale con delle persone fantastiche con le quali non ci siamo mai interfacciati abbastanza, abbattendo quindi i nostri pregiudizi, le nostre riserve ed i nostri limiti, accrescendo la nostra intelligenza emotiva. Sono stato ben felice altresì, durante la visita del presidente Angelo Radica, del direttore Paolo Corbini e del vice coordinatore per la Campania Marco Razzano presso lo stand di Roberto Cipresso al Vinitaly, di presentare loro la realtà del Centimetro Zero e chissà che non possa crearsi una piacevole interazione nel prossimo futuro”.
Attraverso la terapia occupazionale, disciplina riabilitativa e professione centrata sullo sviluppo e il mantenimento della capacità di agire delle persone, è possibile realizzare attività laboratoriali all’aria aperta, che consentano occasioni di confronto, di apprendimento, di socializzazione e di responsabilizzazione, nell’ambito di un percorso educativo e formativo innovativo, nonché emozionale.