La conferenza è parte di un programma di attività della Farnesina per rafforzare il sostegno italiano all’internazionalizzazione di filiere industriali in settori tecnologici di valore strategico per l’economia nazionale, come quelli delle cosiddette tecnologie emergenti (microelettronica, nanomateriali, intelligenza artificiale, scienze quantiche, tecnologie spaziali e biotecnologie) determinanti per la capacità d’innovazione e le competitività del Sistema Italia.
Le ricerche e le applicazioni biotech hanno un’importanza cruciale per la crescita economica, lo sviluppo tecnologico e la sicurezza (tecnologie abilitanti per la Salute e con innumerevoli applicazioni nell’industria, l’agricoltura, l’alimentazione, fino all’intersezioni tra biologia sintetica e tecnologie per la produzione di semiconduttori).
L’opportunità di una riflessione sul tema Biotech è dato dai numeri. L’Italia vanta un settore delle scienze della vita vivace e in crescita, il cui fatturato supera i 250mld annui (10% del Pil), grazie anche all’interconnessione tra industria farmaceutica (prima in Europa per produttività), centri di ricerca, università e Sistema Sanitario Nazionale. L’export nel settore farmaceutico è passato dai 19,6mld del 2013 ai 47,6mld del 2022 (+142,8%); il 7,6% dell’export complessivo. Il settore Biotech italiano conta più di 800 imprese, 14mila addetti e oltre 13mld di fatturato, con una forte componente di Ricerca&Sviluppo (3mld).
L’evento è il primo incontro in tema internazionalizzazione e cooperazione internazionale per il settore delle biotecnologie mai ospitato in Farnesina, ma anche il primo incontro istituzionale tra Italia e USA in materia, nel momento in cui il Governo americano ha istituito due nuovi importanti organi: ARPA-H e NSCEB, presenti per illustrare i futuri programmi USA. Gli USA sono peraltro il principale mercato di riferimento globale in tema di biotecnologie, punto di riferimento per ogni azienda biotech che cerca finanziamenti o affermazioni commerciali.
Oltre al Vice Premier Tajani e ai Ministri Urso, Bernini, Schillaci e all’Ambasciatore USA Markell, sono previsti intervenire rappresentanti dell’intera rete dei portatori d’interesse del mondo biotech e salute nazionale: istituzioni, università e centri di ricerca, aziende e associazioni di categoria, startup, media specializzati, fino a partner finanziari quali banche e fondi di Venture Capital. Di particolare evidenza la presenza di alcuni importanti fondi d’investimento americani che interagiranno con attori italiani del mondo biotech (imprese e ricercatori).
La verticale biotech è una delle più attive nell’universo Venture Capital italiano: nel primo semestre dell’anno le biotecnologie si confermano il segmento con il più alto ammontare raccolto (61 milioni) e il panorama venture italiano si caratterizza infatti per un numero più elevato della media di fondi specializzati nel settore biotech.
La conferenza è infine parte di un percorso di avvicinamento alla partecipazione italiana alla prestigiosa JPMorgan Healthcare Week di gennaio prossimo a San Francisco, per la quale è prevista una collettiva di imprese e investitori italiani e uno specifico evento (“Italy on the Move”) che sarà ospitato nel Centro INNOVIT di San Francisco.