di Alessandro Farucci
Scoprire e conoscere nuove tecnologie e tecniche innovative dell’arte del restauro: il Salone dell’Arte e del Restauro di Firenze è anche questo. La kermesse, giunta alla sua quinta edizione e presente ogni anno alla Fortezza da Basso del capoluogo toscano, non è infatti solo un luogo espositivo di opere d’arte, ma anche un’occasione sensazionale per approfondire nuove metodologie di recupero e valorizzazione in questo settore e nel restauro mobili antichi.
Il Salone, quest’anno interamente dedicato al 50° anniversario dall’alluvione di Firenze, rappresenta un eccellente modello di coabitazione tra luoghi storici (come ad esempio i Quartieri Monumentali) e padiglioni moderni, ed è visitato ogni anno da un numero cospicuo di visitatori e restauratori, con quest’ultimi venuti appunto per apprendere le recenti metodologie di recupero. E saranno senz’altro rimasti sopresi nello scoprirne una in particolare, in grado di garantire risultati elevati in termini di conservazione e rispetto per l’ambiente: il biorestauro.
In sostanza, si tratta di un metodo completamente all’avanguardia che utilizza esclusivamente sostanze naturali capaci di rimuovere depositi di qualsiasi natura, e che scongiura totalmente l’impiego di sostanze chimiche, nocive per le opere d’arte ma soprattutto per gli stessi restauratori. Un metodo a zero impatto ambientale che, oltre a tutelare e ripristinare in maniera eccellente il patrimonio artistico danneggiato, è anche vantaggioso dal punto di vista economico.
Sono diverse le tecniche di biorestauro presentate nel corso dell’edizione 2016 del Salone “Diagnostica Avanzata”, ovvero una tecnica altamente innovativa che consente di definire con esattezza le caratteristiche morfologiche e cromatiche di un’opera d’arte, nonché di ricostruire immagini tradizionali.
Pubblicato su www.trattamentoantitarlo.net