È stata presentata presso la Sala Stampa Estera in Roma Übermauer, la seconda edizione di BAM-Biennale Arcipelago Mediterraneo, che si svolgerà a Palermo dal 6 novembre all’8 dicembre 2019, con un core program a cura della Fondazione Merz, di European Alternatives e con una sezione BAM – Palermo con iniziative frutto della sinergia con le istituzioni culturali della città.
BAM è un festival internazionale di teatro, musica e arti visive dedicato ai popoli e alle culture dei Paesi che si affacciano sul mare, incentrato sulle tematiche dell’accoglienza e del dialogo. Palermo continua così a portare avanti la sua visione etica e culturale di laboratorio sociale tra i più importanti del Mediterraneo.
“Palermo, divenuta capitale di Culture e di partecipazione attiva, celebra nel modo migliore tre straordinari momenti di rivendicazione dei diritti e delle differenze, tre straordinari momenti che hanno segnato la storia dei movimenti per il riconoscimento dei diritti fondamentali di cittadinanza. Palermo lo fa, come è ormai nella sua tradizione e nel suo DNA, con un evento culturale di altissimo livello, che pone al centro ancora una volta la contaminazione fra culture e popoli, fra sensibilità e stili artistici e culturali.
Un grande ringraziamento va rivolto alla Fondazione Merz, ad European Alternatives e a Transeuropa Festival, che hanno creduto in questa nuova scommessa che per un mese farà di Palermo un laboratorio di sperimentazione non solo artistica e culturale, ma di un nuovo modello di sviluppo delle comunità.” Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo.
L’edizione 2019 di BAM – Biennale Arcipelago Mediterraneo, dal titolo ÜberMauer, si svolge nell’anno in cui ricorrono tre anniversari di forte significato politico e simbolico: i trentennali della caduta del Muro di Berlino e della rivolta di Piazza Tienanmen e il cinquantenario dei moti di Stonewall. Da questi spunti storici prende avvio il progetto che vede un ricco palinsesto di eventi, disseminati nei luoghi storici della città, dal centro alla periferia, con la partecipazione di artisti di fama internazionale. Il programma è stato scritto a più mani da Fondazione Merz e da European Alternatives, che per l’occasione sposta a Palermo il proprio Transeuropa Festival, assieme ai vari attori della vita culturale, artistica e politica della Città di Palermo.
Lorenzo Marsili, Leoluca Orlando, Beatrice Merz, Andrea Cusumano
IL TEMA
Ogni città è una comunità a sé, scriveva Aristotele, svelando così una delle grandi tensioni che ci accompagnano ancora oggi: quella fra l’universalismo di nozioni quali umanità e giustizia e il carattere invece spesso respingente della polis, definita per contrasto con chi non ha diritto di cittadinanza.
Ma è possibile fondare una comunità politica sullo sconfinamento? È possibile risolvere quella che Zygmunt Bauman considerava la sfida del momento, ossia “progettare – per la prima volta nella storia umana – un’integrazione che non sia più fondata sulla separazione”?
Questa condizione la ritroviamo pulsante, già oggi, in una città plurale come Palermo: il centro del mediterraneo; la cerniera culturale e politica tra continenti, forte di una vocazione transculturale. BAM – Biennale Arcipelago Mediterraneo re-interpreta e unisce attraverso l’arte i luoghi iconici della polis, mettendo in comunicazione il passato con il presente, verso una prospettiva di continuo cambiamento e inclusione, che come ci ha insegnato il filosofo Walter Benjamin, ci dovrebbe portare, sempre più, a “rendere familiare ciò che è straniero e straniero ciò che è familiare”.
Adham Darawsha, Assessore alle Culture del Comune Palermo: “BAM rappresenta un modello culturale fortemente innovativo e valido che vuole essere linee guida per il futuro della città. Nella costruzione di BAM si è espressa al meglio la partnership tra pubblico e privato che si sono divisi compiti e attività per organizzare una manifestazione ricca di eventi e densa di significati. Ringrazio Transeuropa Festival e Fondazione Merz che hanno saputo coinvolgere gli artisti locali e le migliori energie culturali del territorio”.
Andrea Cusumano, Ideatore e Direttore Artistico di BAM: “Con la prima edizione di BAM nel 2017, Palermo è tornata ad essere un riferimento culturale per tematiche e ricerche artistiche e culturali globali. La Biennale ha visto una vibrante partecipazione cittadina ed ha segnato un risveglio culturale che oggi appare consolidato. BAM ha dettato la formula poi diventata imprescindibile, per l’offerta culturale della città: la partnership con importanti istituzioni culturali nazionali ed internazionali, la dimensione diffusa delle attività ed il carattere transdisciplinare della programmazione. Sono felice di aver curato anche questa seconda edizione che mi auguro possa sempre più diventare punto di riferimento per tutti quei popoli, quegli artisti e quei sognatori che vedono nel Mediterraneo non solo una casa ma un orizzonte”.
Lorenzo Marsili, Fondatore di European Alternatives e curatore di Transeuropa festival: “European Alternatives è un’organizzazione transnazionale che lavora da oltre un decennio in tutto il continente per promuovere una nuova idea di Europa. Se l’Italia si è recentemente distinta per le sue pulsioni nazionaliste, la città di Palermo racconta invece una storia di apertura e di sfida globale. Palermo è la città di chi salva vite in mare e del nuovo municipalismo, dell’accoglienza e del nuovo protagonismo del Sud. Dopo edizioni a Berlino, Belgrado e Madrid, siamo felici di portare ora proprio in questa città il nostro Transeuropa Festival per la sua prima edizione italiana. Pensiamo che proprio da Palermo possa iniziare quella storia nuova di cui il nostro Paese ha oggi straordinario bisogno”.
Beatrice Merz, Presidente Fondazione Merz: “Palermo è qualcosa ben oltre una città. Anzi è qualcuno: ha una personalità vera e forte. È un dinamizzatore di umanità, un acceleratore di processi culturali. Piena di contrasti è per molti versi un paradosso, messa com’è in mezzo a questo grande lago mediterraneo che non ha sponde nord o sud ma solo un’unica, interminabile e frastagliata costa, densa di narrazioni e di popoli. Tra le varie sponde del mondo, oltre i muri d’indifferenza o di miope nazionalismo, l’arte svolge un ruolo cosciente e, per certi versi, ancora rivoluzionario. Offre un cambio di prospettiva, rovescia e sovverte la percezione del vissuto e lo proietta avanti.
In questo salto del toro gli artisti internazionali che hanno accettato l’invito per ÜberMauer hanno sposato il ruolo di costruttori di idee, pescatori di rapporti, ambasciatori non di strani e lontani paesi ma delle buone pratiche di un luogo-ponte come Palermo e la sua isola che ritrova, con orgoglio, la propria autentica natura di porto, laboratorio e casa. Lo stesso entusiasmo che vede confrontarsi più generazioni e provenienze di artisti e ha permesso una mostra articolata e diffusa tra la kalsa e il càssaro, guida da anni la presenza della Fondazione a Palermo, dove le relazioni e i progetti sembrano farsi più autentici e promettenti”.