Basilicata coast to coast
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La vita è un viaggio troppo corto. Se non la si allunga.

Questa è forse la frase-manifesto di Basilicata coast to coast, una storia on the road sulla stralunata idea di un gruppo di musicisti di Maratea, Le pale eoliche, che decidono di raggiungere Scanzano Jonico a piedi, attraversando le vie minori della Lucania per partecipare al Festival del teatro-canzone. Un viaggio attraverso la Basilicata, dal Tirreno allo Ionio, che potrebbe esaurirsi in qualche ora se si percorressero in auto le strade principali, ma che può allungarsi a dismisura e durare diversi giorni se si intraprende a piedi, concedendosi qualche pausa.

Una scelta, quella delle Pale Eoliche, che trova la sua motivazione nel presupposto che anima il gruppo alla partenza: “la prima considerazione è che abbiamo tempo da perdere. O meglio, da regalarci”. Sulla base di questo solenne principio, che costituisce il fulcro della storia, il gruppo di amici guidato da Nicola Palmieri alias Rocco Papaleo, parte dotato soltanto di un carretto trainato da un cavallo, di un unico cellulare utilizzabile solo per le emergenze, di un pannello solare che alimenta un computer utilizzato per catturare i suoni della natura e di una scarna attrezzatura da campeggio. Ognuno abbandona per qualche giorno le proprie attività e il proprio lavoro per dedicarsi anima e corpo al surreale viaggio nel cuore della Lucania. Il tempo si ferma o comunque rallenta per consentire a questa curiosa compagnia di accarezzare il sogno della partecipazione al festival di Scanzano. Sospesi nel tempo e lontani da stress, legami e orari.

Il gruppo sarà seguito da Tropea da una giornalista senza talento, lavora per una televisione parrocchiale e ha il compito di documentare l’impresa. Titolo del reportage: “Cronaca di un anacronismo”.

Il viaggio sarà costellato da tanti incontri più o meno surreali e vedrà le Pale Eoliche impegnate in diverse avventure, come la partecipazione ad una sagra paesana o l’incontro con un gruppo di giovani travestiti da briganti che si congederanno con un “hasta la victoria”.
Lungo il percorso ci sarà spazio anche per qualche episodio a sfondo enogastronomico come un jazz improvvisato in onore del panino con la frittata, un brindisi con un bicchiere di Aglianico e una sosta in trattoria (anche se alla partenza si era detto “niente trattorie”) per gustare i tipici gnumaridd, degli involtini di pecora.

La storia sarà incorniciata dalle splendide note della colonna sonora della pianista jazz Rita Marcotulli, che per le musiche di Basilicata coast to coast ha vinto il premio “Ciak d’oro” per la migliore colonna sonora. Il brano più rappresentativo è sicuramente Basilicata on my mind, un esilarante jazz che trae le fila dall’interrogativo sull’esistenza della Basilicata, che è un po’ come il concetto di Dio: “o ci credi o non ci credi”.

Sullo sfondo una bellissima Basilicata, aspra e sospesa nel tempo, caratterizzata da ampi spazi brulli intervallati da piccoli paesi dove la velocità, lo stress e la modernità sembrano non essere ancora giunti. Laghi, montagne e strade di campagna attraversate da greggi di pecore e vacche.
Una Lucania che oltre ad essere la cornice del viaggio, è anche luogo dell’anima, uno spazio perfetto per un percorso esistenziale alla ricerca della lentezza e della riscoperta di sé e delle proprie radici. Come dichiara lo stesso regista, Rocco Papaleo in una recente intervista, il film esalta “il potere della naturalezza, del rapporto con la lentezza e la sospensione, le riflessioni e la ricerca di valori autentici”.

Come in ogni road movie che si rispetti la meta finale, e cioè la partecipazione al Festival del teatro-canzone di Scanzano, diventa secondaria. Il viaggio invece, durante il quale alcuni nodi irrisolti che caratterizzano i protagonisti troveranno una soluzione, è il vero fulcro dell’intera storia.
La chiave è trovare la propria passione e non smettere mai di inseguirla, non smettere mai di sognare.
E a proposito di sogni, una nota curiosa è quella relativa agli incassi del film: in Basilicata, nel primo weekend di programmazione, Basilicata coast to coast ha incassato più di Avatar. Una grande soddisfazione per Rocco Papaleo che a questo riguardo parla della sua fatica come di una “zona di resistenza umana”, un piccolo spicchio di poesia, di lentezza e autenticità che resiste fieramente tra le produzioni titaniche proposte nelle sale cinematografiche.

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