Lunedì inizieranno le attività dei primi giovani emigrati di prima e seconda generazione del progetto Talent IN Sardinia, parte del programma Brain to Sardinia.
Storie differenti con la Sardegna come comune denominatore. Lunedì i primi giovani emigrati di Talent IN Sardinia cominceranno il loro percorso alla riscoperta dell’Isola e delle proprie radici grazie al progetto organizzato dal Crei (Comitato Regionale Emigrazione e Immigrazione delle Acli) con il contributo della Fondazione di Sardegna, diretto a contrastare la “fuga dei cervelli” e favorire il rientro di coloro che, spesso a malincuore, hanno lasciato la propria terra.
Augustin arriva dall’Argentina, è figlio di emigrati provenienti da Bitti e in Sudamerica ha studiato musica alla Professional Musician at Escuela de Música Contemporánea (EMC). Dal 23 settembre al 20 ottobre tornerà nel paese da cui arriva la sua famiglia per lavorare, assieme ai ragazzi della scuola di musica di Selargius, ad un progetto musicale che mette al centro la musica folkloristica e il canto a Tenores.
Jennifer invece ha trascorso la sua infanzia tra la Germania e la Toscana, è tornata con la famiglia a Muravera per qualche anno per poi ripartire per studiare fotografia a Firenze e poi a Londra. Dal 23 settembre al 5 ottobre, dalla capitale britannica tornerà nella Blue Zone dei centernari, tra i produttori di formaggi, miele, dolci e pasta, per lavorare al suo libro fotografico “The elixir of life”.
Paola è invece originaria del sassarese, viene da Sorso, ma si è trasferita in Svizzera dove lavora come operatrice sociale. Dal 29 settembre al 6 ottobre tornerà in Sardegna per studiare una fattoria didattica e recuperare conoscenze relative ai metodi di coltivazione ed allevamento avvalendosi dell’aiuto di professionisti del settore.
«Augustin, Jennifer e Paola sono i primi tre partecipanti al nostro progetto. Il nostro obiettivo principale è gettare un ponte, ripristinare il contatto di questi giovani con la loro terra, in modo da valorizzare il capitale umano e trasformarlo in un volano per lo sviluppo della Sardegna – spiega il presidente del Crei Mauro Carta –. Il programma Brains to Sardinia comprende anche le attività di formazione di “Giovani 2019”, dedicate ai sardi che vivono in Usa, Canada e Australia, e, per quanto riguarda la prevenzione dello spopolamento, un concorso indirizzato ai sardi sotto i 35 anni».
Il Crei ha infatti deciso di agire anche sul fronte interno, attraverso un concorso. «Non si tratta di una tradizionale linea di attività “a bando” o “a invito”, ma di una opportunità per realizzare iniziative dal carattere speciale ed innovativo dal forte contenuto socio-economico – dice il Carta –. Abbiamo destinato specifiche risorse per i progetti che verranno selezionati, per presentarli c’è tempo sino al 31 ottobre, il concorso è aperto a giovani dai 18 ai 35 anni residenti in Sardegna o emigrati di prima e seconda generazione». Tra tutti, saranno premiati i più innovativi, sotto il profilo tecnologico ma non solo, e quelli che saranno in grado di rappresentare un effettivo avanzamento in termini di buone pratiche, collaborazione tra diverse realtà. Tanti i premi: educational tour in Sardegna e voucher formativi.