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Nuovi teatri dal confine

– Friuli Venezia Giulia. Dal 28 al 30 ottobre al Teatro La Vetreria e al Teatro Massimo di Cagliari

Al via la quinta edizione di ØSCENA FESTIVAL – Nuovi teatri dal confine, un progetto diretto e organizzato dal Cada Die Teatro e dal Teatro Stabile della Sardegna, che nasce dal desiderio di esplorare ed indagare quel che si muove nei più giovani teatri d’Italia.

Dopo l’incontro con la nuova scena Lombarda, Toscana, Siciliana e Veneta che ci hanno mostrato compagnie dal forte carattere, molto critiche nei confronti di una società edonista e arrogante, la scelta è caduta sul Friuli Venezia Giulia, territorio di confine particolarmente fertile per il nuovo teatro, dove negli ultimi anni sono nati alcuni dei gruppi più interessanti e originali a livello nazionale e realtà giovanissime stanno emergendo.

Le compagnie selezionate, in molti casi già affermate sul territorio nazionale, in altri rivelazioni recenti, rappresentano la generazione fra i 25 e i 40 anni, accomunate nel loro lavoro da una precisione formale, ritmo e dalla capacita di interrogare il presente con leggera lucidità e

Alcuni elementi accomunano il loro lavoro: energia, fantasia, precisione formale, ritmo e la capacità di interrogare il presente con lucida leggerezza e ironia.

L’inizio è per venerdì 28 ottobre, alle 19.00 al Teatro Massimo con Sorry boys – dialoghi su un patto segreto per 12 teste mozze, liberamente ispirato a fatti realmente accaduti a Gloucester, Massachussets. Terza tappa del progetto sulle Resistenze femminili di e con Marta Cuscunà. (In replica il 29 ottobre alle 10.30).
È iniziata come un pettegolezzo che serpeggiava tra i corridoi della scuola superiore di Gloucester. C’erano 18 ragazze incinte – un numero 4 volte sopra la media – e non sembrava essere stato un incidente. La storia, poi, è rimbalzata in città: alcune ragazze avrebbero pianificato insieme la loro gravidanza, come parte di un patto segreto, per allevare i bambini in una specie di comune femminile.

La serata di venerdì proseguirà alle 21.00 al Teatro La Vetreria con Diario di una casalinga serba – produzione CSS Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia di e con Ksenija Martinovic.
In scena una giovane donna, Angelka, rivive i propri ricordi sentendo il bisogno di ripercorrere quella che era la sua vita: la sua infanzia nella Jugoslavia di Tito, la sua adolescenza, la sua maturità nella Serbia di Milosevic. Come guardarsi allo specchio dopo tanti anni?
La sua presa di coscienza coincide con quella di un’intera generazione di giovani che non erano pronti a ritrovarsi adulti così presto. La sua presa di coscienza coincide con quella di un’intera generazione di giovani che non erano pronti a ritrovarsi adulti così presto

Il 30 ottobre alle 18.00 si torna al Teatro La Vetreria per la replica di Bilal – pensi di sapere distinguere il paradiso dall’inferno? Mise en espace a tre voci con Roberta Colacino, Paola Saitta, Lorenzo Zuffi e Massimiliano Borghesi, tratta da Bilal, viaggiare, lavorare, morire da clandestini.
Un viaggio sulla rotta dei nuovi schiavi del terzo millennio. Il viaggio di un giornalista, Fabrizio Gatti, attraverso le tappe di chi si mette in marcia dal sud del mondo per conquistare una vita migliore al di là del Mediterraneo.

Dal 27 al 30 ottobre al Teatro Massimo, con inizio alle 19.00, sarà possibile partecipare alla performance interattiva per un singolo spettatore dal titolo C’ero anch’io, ideata da Consuelo Battiston e Gianni Farina. Con Consuelo Battiston e foto di Valentina Bifulco.
Entra nella stanza osserva la scena e decidi il tuo ruolo o semplicemente l’inquadratura che ti permetterà di provare ai tuoi amici che in quell’importantissima occasione eri presente anche tu. Il lavoro si ripete ciclicamente per due ore al giorno, cambiando soggetto ogni due giorni per offrire la possibilità di tornare più volte e scoprire nuove situazioni che raccontano il superamento di alcuni confini geografici, sociali e culturali.

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