convegno su carcere e radicalismo, foto di Michele Lipori
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Si è tenuto presso la Sala Teatro della Casa Circondariale Rebibbia “Raffaele Cinotti” il convegno “Uscire dentro: pluralismo religioso e carcere” promosso dalla rivista Confronti e dalle associazioni Antigone e Spondè con il patrocinio del Ministero della Giustizia.

Il benvenuto della Direzione dell’Istituto e del Prefetto Anna Nardini della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha aperto la tavola rotonda del mattino con i rappresentanti religiosi tra i quali la Presidente UCEI Noemi Di Segni, il Presidente UBI Giorgio Raspa, la Vice Presidente UII Svamini Hamsananda Ghiri e Don Raffaele Grimaldi, Ispettore generale dei cappellani penitenziari, moderati dal direttore di Confronti, Claudio Paravati.Per la COREIS Italiana è intervenuto Hamid Distefano, che ha rappresentato la prospettiva islamica sul tema della detenzione e del dialogo religioso, e introdotto al pubblico il progetto “Simurghconoscere e gestire il pluralismo religioso negli istituti di pena lombardi”, attivo da ormai 3 anni in Lombardia.

Simurgh è una iniziativa di formazione e dialogo rivolta a operatori e detenuti che riunisce cattolici, ebrei, buddisti e musulmani, promossa dalla COREIS insieme alle Università Statale e Cattolica, Caritas e al PRAP (Provveditorato per l’Amministrazione Penitenziaria) della Lombardia. La convinzione comune è che il pluralismo religioso, lungi dall’essere un “problema”, costituisca invece un valore aggiunto anche nella vita degli istituti di pena italiani e un fattore di prevenzione del radicalismo.Nel pomeriggio si è affrontato il tema dei “diritti oltre ogni discriminazione” con gli interventi delle Associazioni Antigone e Spondè, il Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Roma, Maria Antonietta VertaldiPaolo Naso della FCEI (Federazione Chiese Evangeliche) e Daniela Milani per l’OLIR (Osservatorio delle libertà e Istituzioni religiose).

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